tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post7481094103640745712..comments2022-03-26T22:41:43.929+01:00Comments on Labirinti Pedagogici: Quando si smette di essere l'educatore di qualcuno?Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-88241677869721393882012-09-20T19:58:40.032+02:002012-09-20T19:58:40.032+02:00Credo di essere proprio d'accordo con te: è st...Credo di essere proprio d'accordo con te: è stata la mia creatività il punto di forza. Non intendevo dire che volevo "giocarmela alla pari" con la madre o che ero in una posizione di debolezza. Intendevo dire che se mi fossi messo in competizione con la madre (dove per "competizione" intendo il fatto di esplicitare a R. il suo rapporto di dipendenza) lui si sarebbe messo sulla difensiva, perché non poteva tradire il mandato familiare che per lui - fino al allora - era l'unico motivo di identificazione. Ma questa mia consapevolezza era proprio il mio punto di forza: sapere che mettermi in quella posizione mi avrebbe svantaggiato mi ha evitato un errore ed ha reso più vincente il mio intervento.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-53488726683904189562012-09-20T19:54:52.570+02:002012-09-20T19:54:52.570+02:00Oggi proprio non avevo voglia di lasciarmi coinvol...Oggi proprio non avevo voglia di lasciarmi coinvolgere da riflessioni in ambito educativo ma, quando ho letto la storia di R., non ho saputo resistere.<br />Mi e' piaciuta, ho apprezzato la scelta dell'intransigenza, non come esercizio dell'autorità fine a se stessa, bensì come strumento per dare a R. dei confini, precisi, definiti e quindi sicuri. <br />Nel processo di individuazione- separazione e' più che mai necessario. Per poi potersi opporre; e' vero che l'opposizione rimane una forma di dipendenza, ma e' l'inizio della costruzione di una propria autonomia.<br />Ho apprezzato molto anche il discorso iniziale, mi viene in mente il libro di Berne, "Ciao... E poi?" dove si conferma l'importanza del primo contatto nella relazione, addirittura si parla dei primi minuti in cui ci si incontra.<br />Ecco, su un punto non sono completamente d'accordo: quanto parli della impossibilita di competere con la madre. E' verissimo, ma quando ci capita di " giocarcela alla pari" nel nostro mestiere? Io credo molto raramente. Siamo figure che spesso intervengono quando, quelle deputate a farlo, hanno fallito oppure quando la situazione e' gia' molto compromessa. Questo ci mette inevitabilmente in una condizione di "debolezza". E' proprio questa condizione che ci costringe ad essere creativi nel tentativo di costruire una buona relazione. Si, credo che il termine creatività faccia al caso nostro. Che ne dici?<br />AnnaAnonymousnoreply@blogger.com