tag:blogger.com,1999:blog-65261095673242283122024-03-13T08:06:36.236+01:00Labirinti PedagogiciDove Educazione e Pedagogia cercano nuove stradeAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.comBlogger184125tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-42295913782412886142015-03-21T14:01:00.000+01:002015-03-21T14:01:51.259+01:00L'educatore [dis]umano<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Il sabato mattina è uno dei momenti più faticosi della mia settimana professionale. </div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Non solo ho sulle spalle il carico emotivo dei cinque giorni trascorsi nel mondo dei servizi per l'infanzia e degli interventi educativi scolastici e domiciliari ma devo anche affrontare una situazione già di per sé molto complessa.</div>
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<br /></div>
<div dir="ltr">
</div>
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Da solo affronto un sistema familiare molto complicato inserito in un contesto sociale ancora più "variegato". </div>
<div style="text-align: justify;">
Riassumendo: i più completi manuali pedagogici che narrano i sistemi multiproblematici uniti alle peggio complessità familiari in stile Beautiful. Conditi con una manciata di disabilità e psicopatologia q.b.</div>
<div style="text-align: justify;">
In poche parole: disagio allo stato puro.</div>
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<br /></div>
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</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZq7tq0rEZRkXPQIhyYSqfJYS6vBeyBiAZUhnWwWsakvb1hkjR3G-1k8uYr_7oIGQvQZt6Lzudqx1c5ptVU46EbdHOHRQrwt1K7h6xgFWoQnz9BBktp8hbEv-QvYyHKIvn2I-DN65nHu6H/s1600/albero_g(1).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZq7tq0rEZRkXPQIhyYSqfJYS6vBeyBiAZUhnWwWsakvb1hkjR3G-1k8uYr_7oIGQvQZt6Lzudqx1c5ptVU46EbdHOHRQrwt1K7h6xgFWoQnz9BBktp8hbEv-QvYyHKIvn2I-DN65nHu6H/s1600/albero_g(1).jpg" height="266" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Di situazioni come questa (purtroppo) è pieno il mondo e noi educatori non possiamo fare altro che affrontarle.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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Due frasi - però - oggi mi hanno umanamente segnato.</div>
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<br /></div>
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<b><i>"Mamma, ho il lavoretto per la festa del papà. Tu hai un papà per me?"</i></b></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i>"Alessandro io non ho fatto niente di male. Mio figlio l'ho solo abbandonato."</i></b></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non so...</div>
<div style="text-align: justify;">
Forse perché è sabato mattina ed ho sulle spalle un'intera settimana...</div>
<div style="text-align: justify;">
Forse perché sto invecchiando e (si sa!) gli anziani hanno una sensibilità particolare...</div>
<div style="text-align: justify;">
Forse perché sono reduce della (mia personalissima) festa del papà...</div>
<div style="text-align: justify;">
Forse perché seguo questo ragazzino da quando era un bambino...</div>
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<br /></div>
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Sta di fatto che, a dispetto dei miei 22 anni di anzianità di servizio, oggi ne sono uscito con le ossa un po' rotte.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi sono chiesto come si possa continuare ad essere professionali davanti ad esternazioni del genere perché - in entrambe le situazioni - avrei solo voluto mettermi ad urlare (e forse uccidere qualcuno!).</div>
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<br /></div>
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Da qui la riflessione: <b>quanto il lato umano di un educatore è risorsa e quanto è limite? Quali sono i lati [dis]umani dell'educazione?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
Poi, per fortuna, una telefonata salvifica. "<i>Papà tra quanto arrivi a casa? Io e mamma ti stiamo aspettando...</i>"</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-67810286388584558902015-03-18T20:46:00.000+01:002015-03-18T20:46:28.461+01:00Riflessioni sui generi(s)<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Da un po' di tempo non bazzico da queste parti e me ne dispiace. </div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Ci sono periodi in cui la vita si complessifica talmente tanto che bisogna selezionare. E il blog - in questo periodo - non riusciva a trovare spazio nelle mille cose che quotidianamente mi impegnavano.</div>
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<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Ora però sono di nuovo qui: di fronte a questo spazio bianco e a tanti bei tastini perché sento di dover dire delle cose, nella speranza (come sempre) di instillare briciole di riflessione che permettano (a me in primis) di crescere.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
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</div>
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Ultimamente mi capita sempre più spesso di leggere (in rete e non) articoli, riflessioni e commenti riguardanti "i generi" (e non mi riferisco alle principali vittime delle battutine delle suocere sarcastiche!)</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Differenze di genere, vittime della violenza di genere, teorie del gender</b>... fino a sfociare nei paradossi (al limite dell'assurdo, secondo me) di presunte lobby che instillerebbero l'educazione omosessuale dentro le nostre scuole.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Bene: di quest'ultimo argomento non parlerò perché si tratta - a parer mio - di un esercizio di retorica atto a riempirsi la bocca nella speranza di apparire intelligente (o degno di ascolto).</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Mentre sui generi (o sulle <b>differenze di genere</b>) però vorrei provare a proporre qualche riflessione e pensiero.</div>
<div dir="ltr">
</div>
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<br /></div>
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Premetto che concordo in modo assoluto con quanti (e quante) affermano che storicamente il genere maschile abbia costruito (o tentato di costruire) una società e una cultura in cui gli uomini dominavano sulle donne. Sarebbe sciocco tentare di negare questa evidenza: basta aprire un qualsiasi libro di storia, leggere qualche riga di un'epoca qualsiasi e salta subito all'occhio che (quasi) tutto era gestito dagli uomini attraverso la forza (fisica). </div>
<div style="text-align: justify;">
Pochissime sono le presenze femminili (mi viene in mente la madre di Alessandro Magno) che avevano un seppur minimo ruolo politico o decisionale. E anche in quei casi dovevano necessariamente dipendere da un uomo e dalla sua forza (o protezione). </div>
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<b>La differenza di genere è dunque esistita ed ha influenzato la storia, la politica, la cultura, la società e le strutture del nostro mondo.</b></div>
<br />
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYxtTTFQ98vihdxKQSUB1YuSO604AqxdICoL-qXa2-QKJCkjU3S3AZoPRU4jZ6l7fArdpQ1Dau079xhFLjNmhKZwDDWuSJPUmTycgS3tez9FKj0tSbrsUjDwGaN0iQAduhwdIni8iAtwV0/s1600/gender-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYxtTTFQ98vihdxKQSUB1YuSO604AqxdICoL-qXa2-QKJCkjU3S3AZoPRU4jZ6l7fArdpQ1Dau079xhFLjNmhKZwDDWuSJPUmTycgS3tez9FKj0tSbrsUjDwGaN0iQAduhwdIni8iAtwV0/s1600/gender-1.jpg" height="320" width="320" /></a></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Detto questo: ha ancora senso (e se si quanto) parlare delle differenze di genere?</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr">
</div>
<div style="text-align: justify;">
E qui comincio a proporre qualche pensiero.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Intanto: la <b>rivoluzione femminista</b> quanto ha scardinato l'impianto della differenza di genere? </div>
<div style="text-align: justify;">
Secondo me parecchio: che le donne, attraverso una rivendicazione seria ed una corretta analisi della situazione precedente, abbiano cominciato ad ottenere diritti e parità mi sembra evidente. Di contro che il mondo maschile abbia faticato a digerire questo cambiamento è altrettanto reale... </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma qual è la vera volontà del mondo femminile? </div>
<div style="text-align: justify;">
Perché l'altra faccia della medaglia di questo percorso è stato il tentativo di denigrare il maschio identificandolo esclusivamente con una sottospecie di scimmione forzuto ma poco dotato di intelletto. Come una sorta di contrapposizione alla precedente visione (in parte di stampo psicanalitico) che accoppiava il maschile al pensiero e il femminile al corpo?</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché, tornando ad un livello più quotidiano e popolare, sembra che lo sport nazionale ormai sia schernire il genere maschile...</div>
<br />
<div dir="ltr">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il grande "punto di forza" che storicamente le donne hanno sempre avuto era <b>la maternità</b>, territorio (biologicamente) interdetto al mondo maschile.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Come è cambiato questo tema? </b></div>
<div style="text-align: justify;">
Gli uomini (alcuni uomini, forse ancora pochi uomini) hanno cominciato a prendere in considerazione l'idea di occuparsi della cura (anche primaria) della prole. Tentativi goffi, forse il risultato di una paura: quella di non avere più alcun ruolo nel mondo. O forse - una volta toltisi la pesante eredità di doversi sempre mostrare forte, insensibile e razionale - hanno cominciato ad aprire uno spazio mentale alle emozioni. E alle loro conseguenze.</div>
<div style="text-align: justify;">
Che impatto ha avuto questo cambiamento sulle differenze di genere? </div>
<div style="text-align: justify;">
Alcune donne hanno urlato a gran voce un sonoro "<b><i>Finalmente!</i></b>" e si sono godute la possibilità di gestire altri (contemporanei) ruoli a livello pubblico e sociale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Altre si sono forse sentite tremare la terra sotto i piedi?</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché altrimenti non si spiegherebbero cartelli come questo:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxoSkaIt7gVEHKtE9Mf6eJZ_8KRgA_Jk52a5n4xMgwfhl6xeyoTU9U1_omECxolhbA5LkiPIm7lefjimMsM2hoDLTQDYswa6fyKzC5FOv84BwafAdOjj-Uxv-w7bglp1MiBCBSKBGJRCR4/s1600/10984223_10153111504686101_4762420960934038613_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxoSkaIt7gVEHKtE9Mf6eJZ_8KRgA_Jk52a5n4xMgwfhl6xeyoTU9U1_omECxolhbA5LkiPIm7lefjimMsM2hoDLTQDYswa6fyKzC5FOv84BwafAdOjj-Uxv-w7bglp1MiBCBSKBGJRCR4/s1600/10984223_10153111504686101_4762420960934038613_n.jpg" height="293" width="320" /></a></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>E in politica?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Le donne si accontentano delle (a mio parere imbarazzanti ed offensive) "quote rosa"? Che producono risultati come l'ex consigliera regionale lombarda che tutti conoscono?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div dir="ltr">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La confusione sembra regnare: femminismo, maschilismo, differenza di genere, teorie del gender, cavalleria, vittime...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div dir="ltr">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel mio piccolo parto da due punti che per me sono fondamentali.</div>
<div style="text-align: justify;">
1. Uomini e Donne non sono <i>differenti </i>ma <i>diversi</i>. Il termine <b><i>differenza</i></b> mi rimanda ad un giudizio di valore, ad una mancanza di uno rispetto all'altro (e viceversa) mentre la <b><i>diversità </i></b>non ha un'accezione valoriale</div>
<div style="text-align: justify;">
2. Alla base di ogni relazione umana ci deve essere<b><i> rispetto reciproco</i></b>. Senza di questo ci saranno sempre differenze e mai diversità.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Forse aggrappandosi a questi due principi si potrebbe fare più chiarezza? </div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Con questo post vorrei aprire il dialogo e confrontarmi con quanti hanno un'opinione (o un abbozzo di essa, come me) in merito.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Aspetto i commenti (costruttivi) di tutti</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-39082566843896918192015-01-27T20:52:00.001+01:002015-01-27T20:56:28.906+01:00Padri Imperfetti al Salone Internazionale del Libro 2015<div style="text-align: justify;">
Un gruppo di autori, senza il supporto di alcuna casa editrice, si sono riuniti e si sono organizzati in una Associazione per partecipare, con un proprio stand, al Salone Internazionale del Libro di Torino.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un atto pedagogicamente interessante perché tante persone diverse si sono riunite per un obiettivo comune.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un evento umanamente intrigante perché il tutto è stato organizzato su Facebook, senza conoscenza diretta tra i partecipanti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Padri Imperfetti, il mio romanzo, farà parte di questo evento.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Siete tutti invitati.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpSdLeJxKEhrcFQzN8i552irPxk1FrXwsrmeYnMB8d6DWg58ncR3c4UcVoPrzRfpeZ4jR6MQqYrRRH80QaOMplCVJsQ6PUMJWvLp4ilvj9Wur-2l17KfSktJm2iUSbfgkeYAN6vItjK32R/s1600/padri+imperfetti+al+salone.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpSdLeJxKEhrcFQzN8i552irPxk1FrXwsrmeYnMB8d6DWg58ncR3c4UcVoPrzRfpeZ4jR6MQqYrRRH80QaOMplCVJsQ6PUMJWvLp4ilvj9Wur-2l17KfSktJm2iUSbfgkeYAN6vItjK32R/s1600/padri+imperfetti+al+salone.png" height="175" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-76179137612345715062014-12-05T20:58:00.000+01:002014-12-05T20:58:05.641+01:00Padri in Educazione - Incontro di Storie e di Sguardi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjm3SbBh1gIVgpnvXteZfhZa_wxdJkMjvBxQjJoZlrDydje-kPZZhZKyrtBr0a06nKNxjEFO-BNly3DNQ_lRuMOsbTyS10bo_Dbf-7LZZDNlB2nfDrptHcUgFIrjDmZSb9_phbdwbgPUr1b/s1600/padri+in+educazione.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjm3SbBh1gIVgpnvXteZfhZa_wxdJkMjvBxQjJoZlrDydje-kPZZhZKyrtBr0a06nKNxjEFO-BNly3DNQ_lRuMOsbTyS10bo_Dbf-7LZZDNlB2nfDrptHcUgFIrjDmZSb9_phbdwbgPUr1b/s1600/padri+in+educazione.jpg" height="640" width="452" /></a></div>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-68380389301868897142014-11-23T10:02:00.003+01:002014-11-23T10:04:10.764+01:00La cultura pedagogica del terzo tipo<div style="text-align: justify;">
Ieri si è svolto a Voghera il Convegno <a href="https://www.facebook.com/events/297725730419190/?ref_dashboard_filter=past" target="_blank">"I primi 1000 giorni di vita"</a> organizzato da <a href="https://www.facebook.com/asilonidoama.voghera.9" target="_blank">Asilo Nido Ama Voghera</a>. Insieme alla collega e amica <a href="https://www.facebook.com/monica.dalessandropozzi?fref=ts" target="_blank">Monica D'Alessandro Pozzi</a> siamo stati invitati per un intervento inerente l'Educazione. Ecco l'estratto di ciò che abbiamo raccontato.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXTNV2su6MilBtpkkOWmZFlS4e3MhUhPKXtpRxDSFRz4ye51jyB1T8_cjiS5XlR_5FRkjdSX_LenAE_Ef07CRFFOiNrQUTAda4eC6r02kuLBskBpLAlwG6BRaEzH8xdWf_1iDNXPkbxQZx/s1600/conferenza.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXTNV2su6MilBtpkkOWmZFlS4e3MhUhPKXtpRxDSFRz4ye51jyB1T8_cjiS5XlR_5FRkjdSX_LenAE_Ef07CRFFOiNrQUTAda4eC6r02kuLBskBpLAlwG6BRaEzH8xdWf_1iDNXPkbxQZx/s1600/conferenza.jpg" height="256" width="400" /></a></div>
<br />
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Educazione
naturale vs Educazione professionale </b></span>
</span></div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;"><b>La
cultura pedagogica del terzo tipo</b></span></div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11pt;">di
Alessandro Curti e Monica D'Alessandro Pozzi</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">"<i>Quando nasce un bambino non sempre nasce un genitore</i>".</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Non
si diventa genitori nel momento in cui si concepisce un bambino: <b>si
diventa madri o padri nel momento in cui si sceglie di educare quel
bambino</b>.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma
da dove nasce la cultura pedagogica che ci sostiene nel complesso
compito di educare i propri figli? Da dove si attingono risorse e
saperi da tradurre in agiti pedagogici?</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>L'educazione
nasce naturale</b> e nel passato
la trasmissione dei saperi avveniva nelle famiglie allargate: erano
l'esempio e le esperienze vissute e narrate da nonni, genitori e zii
che formavano i novelli genitori e li trasformavano da “educandi”
(nel loro ruolo di figli) ad “educatori” (nel loro nuovo ruolo di
madre e padre).
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Le
trasformazioni sociali hanno però fatto sempre più scomparire
questi grandi clan familiari che si sostenevano e aiutavano
vicendevolmente. La necessità di portare a casa due stipendi per far
fronte alle nuove necessità economiche e l'allungamento del ciclo
produttivo che allontana sempre di più il momento dell'uscita dal
mondo del lavoro hanno diminuito il tempo a disposizione dei figli
rendendo necessaria <b>la nascita
dell'educazione professionale in sostituzione di quella naturale</b>.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Genitori
e nonni ancora e troppo impiegati nel mondo del lavoro hanno
sollecitato la nascita di servizi educativi a cui delegare il compito
di cura ed educazione della prole.
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La
necessaria formazione di “educazioni professionali” è stata
demandata a scuole ed università che attingendo ai saperi
filosofici, pedagogici e psicologici hanno creato una cultura
apparentemente “alta” non a misura di genitore.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Asili
nido, scuole di ogni ordine e grado, servizi ricreativi ed educativi,
società sporitve, oratori hanno assunto il compito di sostituire il
ruolo genitoriale nella quotidianità.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nulla
di nuovo: solo una descrizione – forse nemmeno troppo originale –
della situazione in cui viviamo oggi.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il
processo però porta con sé dei rischi.</span></b></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La
professionalizzazione dell'educazione è evidentemente necessaria,
per evitare che “chiunque” si improvvisi in una mansione così
importante senza avere gli strumenti idonei ad esperirla ma,
dall'altro lato, rischia di indurre gli operatori a <b>peccare
di superiorità rispetto alla famiglia</b>
relegandola ad un ruolo marginale.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">D'altro
canto i genitori, attraverso la decisione più o meno volontaria di
delegare la cura dei propri figli a dei professionisti, si sentono
delegittimati e depauperati del loro ruolo naturale e rischiano di
<b>peccare in “eccesso di
delega”</b> sollevandosi
dall'incarico di assunzione di responsabilità.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Sembra
che in questo momento, quindi, sia necessario ritrovare una
connessione tra educazione naturale e professionale che si stanno
allontanando perdendo la giusta complementarietà ed alleanza per
restituire il valore di cura ad ogni soggetto coinvolto e <b>costruire
una cultura pedagogica che sia in grado di fondere il sapere
pedagogico con le prassi educative quotidiane</b>.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma
dove si può ritrovare un luogo in cui la “trasmissione del sapere”
sia possibile se “il cortile” di una volta non esiste più? Se
non esistono spazi di condivisione e di c-costruzione e di scambio?</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La
risposta viene dalla rete: un luogo virtuale dove la condivisione è
possibile a dispetto della vicinanza fisica. Espressione di questa
necessità di scambio è la nascita di infiniti blog, piattaforme,
forum in cui tecno-madri e tecno-padri cercano occasioni formative e
di supporto al ruolo educativo ponendo domande e fornendo tentativi
di risposte.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il
mondo dell'educazione naturale e di quella professionale però
sembrano restare ancora molto distanti e distaccati perché manca, a
mio parere, <b>la costruzione di
un linguaggio comune che faciliti il dialogo</b>.
I professionisti dell'educazione, per necessità o per vanto,
utilizzano ancora un linguaggio tecnico (e a volte poco concreto) che
non viene riconosciuto dalle famiglie come utile ai bisogni (espressi
o latenti che siano) nel tentativo (forse?) di mantenere quella
superiorità intellettuale che conferma la necessità della sua
presenza nel pieno rispetto di quella legge sistemica che afferma che
un sistema lavora per la sua sopravvivenza a discapito degli altri
sistemi.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Anche
questo intervento, provocatoriamente, vuole indurre questo pensiero.
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Per
stuzzicare in ognuno di noi quella sensazione di deja-vu che porta
gli educatori naturali a pensare “Ecco: un altro spocchioso tecnico
dell'educazione che ci vuole insegnare come si educano i nostri
figli” e gli educatori professionali a sentirsi tranquilli nella
condivisione di un linguaggio che appartiene loro e che ne conferma
l'esistenza.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma
io, oltre ad essere un educatore ed un pedagogista, sono anche un
genitore. Sono quello che un collega e amico definisce “<b>educatore
del terzo tipo</b>” cioè colui
che si occupa di educazione professionale e naturale.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">E
so per esperienza che tra i due mi risulta più semplice il ruolo
professionale perché quello naturale mi crea quell'ansia e quel
timore che accomunano tutti i genitori di questo millennio.
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La
risorsa, credo, è proprio quella di <b>accomunare
i due saperi</b> – ciò che ho
studiato e ciò che ho imparato nel rapporto con altri genitori,
primi fra tutti i miei e che ho vissuto come figlio – nel tentativo
di offrire a mia figlia il padre migliore che riesco ad essere.
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">E
in tema di accomunare i saperi voglio soffermarmi sul <b>pensiero</b>
che molti genitori si trovano ad affrontare quando riconoscono, per
differenti e spesso urgenti motivi (il rientro lavoro, ad esempio), di
<b>dover “lasciare” </b>il
proprio bambino o la propria bambina, letteralmente nelle mani di
“altri”.
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">E
anche in questo caso il confronto tra chi ci è già passato è
motivo di rassicurazione e confronto; il dialogo promuove buone
prassi educative, aiuta a mettersi in discussione; difficile trovare
ogni volta una risposta “univoca”( credo davvero che sia
difficile trovarne una che vada bene per tutti. E questo viene
confermato sia dall'educazione al naturale che da quella
professionale...siamo soliti e coscienti nel dire che ogni bambino e
ogni bambina sono a sé, unici).
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Succede
anche di mettersi online per capire, scovare”ricette” per
comprendere meglio “il come e cosa fare”.
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Alla
fine arriva l'invito ad un incontro davanti a un caffè; il famoso
caffè pedagogico. E il ritorno dall'esperienza virtuale, la
conoscenza o i dubbi, vengono condivisi di nuovo nel piccolo, nel
“cortile”, nell'ingresso all'asilo,da cui si era partiti per
diventare piazza.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Condividere
davvero la scelta educativa dei nostri figli con chi si occupa di
loro è un atto di grande fiducia. Significa <b>dare
senso</b> e portare avanti un
<b>“progetto educativo”</b>
che viene calato nella quotidianità.
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">“Se
all'asilo ormai sono capace di mangiare da solo...prova anche a casa
a lasciarmi il cucchiaio, anche se sporco un po' in giro, ma ce la
faccio”; potrebbe essere una risposta “pensata”, non
riuscirebbe ancora, forse a dirla di un bambino o una bambina alla
prime cucchiaiate. Un pensiero di “connessione” tra un piccolo e
un grande che provano a dialogare.
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il
piccolo prova con il suo disappunto a dire”no, ce la faccio io”.
Il grande, davanti a questa “ribellione”, trova aiuto e dialogo
con l'educatrice di riferimento che gli spiega che il momento è
arrivato “lascialo fare”.</span></div>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Da
qui comincia un <b>cammino tra
persone </b>che si interrogano e
provano a offrire gioia a chi con fiducia condivide momenti di vita
con noi, educatori , mi piace dire, al confine. Un confine labile che
trova soluzioni con e insieme all'altro. E si cresce, “virtualmente
e non”.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Georgia, serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjL7W31C9EBAqXy1hbMWsL1zDYxzll0ZWTlEQ3-qevEwl0-m0JIyguQQlUvE-NShz8QdER9wXNe1vugSsvvw273XxmwCf8E6jKSI5rS927_cyOWf_CO3j3uv9I_oZMgL932EYkCoIKKi5tK/s1600/10422390_10202724367860214_8845659350108753345_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjL7W31C9EBAqXy1hbMWsL1zDYxzll0ZWTlEQ3-qevEwl0-m0JIyguQQlUvE-NShz8QdER9wXNe1vugSsvvw273XxmwCf8E6jKSI5rS927_cyOWf_CO3j3uv9I_oZMgL932EYkCoIKKi5tK/s1600/10422390_10202724367860214_8845659350108753345_n.jpg" height="320" width="320" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Georgia, serif;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">Partecipare, come Educatori e Consulenti Pedagogici, ad un Convegno in qualità di professionisti riconosciuti accanto a Pediatri, Neuropsichiatri Infantili, Infermieri, Nutrizionisti e Assistenti Sociali è stato certamente importante ma, ancora più importante per me, è stato trovare (e ri-trovare) un clima di progettazione e di scambio di visioni pedagogiche che da un po' mi mancava.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">Un ringraziamento particolare a Monica ed Elisa (soprattutto per il caffé e le risate).</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">E a Sara che fa tutto questo per amore.</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-86423352702300846462014-11-19T20:11:00.003+01:002014-11-19T20:11:30.672+01:00Riecco Snodi; partecipazione alla conferenza “I primi mille giorni di vita”<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdebIemcBu9zN-o4TCH2McPjK3GamqL5FFTkT6uRJkgcVn2MwPu2AK3OrhyphenhyphenrXU-q6Myt7mNaiQRzo4e1veftwpEXNnDuUVKeduf8JICK0Z8f-fCR06c_nI7CdKhVo8g6NIN6N11z7Pr3O9/s1600/locandina_100o-giorni-ok.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdebIemcBu9zN-o4TCH2McPjK3GamqL5FFTkT6uRJkgcVn2MwPu2AK3OrhyphenhyphenrXU-q6Myt7mNaiQRzo4e1veftwpEXNnDuUVKeduf8JICK0Z8f-fCR06c_nI7CdKhVo8g6NIN6N11z7Pr3O9/s1600/locandina_100o-giorni-ok.jpg" height="400" width="257" /></a></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Dopo aver rimandato, causa maltempo, la presentazione del libro </span></span><span style="background: transparent; border: 0px; color: navy; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span lang="zxx" style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: #d8471d; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><a href="https://www.facebook.com/padriimperfetti?fref=ts" sl-processed="1" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: #d8471d; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">“Padri imperfetti”</a> </span></span></span></span></span><span style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">di Alessandro Curti, organizzato da </span></span><span style="background: transparent; border: 0px; color: #141823; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">CulturAma Associazione Culturale Polivalente</span></span></span><span style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"> presso il caffè </span></span><span style="background: transparent; border: 0px; color: navy; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span lang="zxx" style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: underline; vertical-align: baseline;"><a href="https://www.facebook.com/pages/Leon-dOro-Caf%C3%A8/171712279553670" sl-processed="1" style="background: transparent; border: 0px; color: #d8471d; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Leon d’Oro </span></span></a></span></span></span><span style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">a Voghera, questo sabato, 22 novembre </span></span><span style="background: transparent; border: 0px; color: navy; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span lang="zxx" style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: underline; vertical-align: baseline;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: #d8471d; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><a href="https://www.facebook.com/Snodipedagogici" sl-processed="1" style="background: transparent; border: 0px; color: #d8471d; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Snodi</a> Pedagogici</span></span></span></span></span><span style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"> sarà ancora protagonista del “pedagogico” .</span></span></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span id="more-1194" style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"></span></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La conferenza “I primi mille giorni di vita” organizzata dall’</span></span><span style="background: transparent; border: 0px; color: navy; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span lang="zxx" style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: underline; vertical-align: baseline;"><a href="https://www.facebook.com/asilonidoama.voghera.9?fref=ts" sl-processed="1" style="background: transparent; border: 0px; color: #d8471d; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Asilo Nido Studio AMA</span></span></a></span></span></span><span style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">, da poco diventata impresa sociale, di Voghera con il patrocinio della Provincia e dell’Asl di Pavia e del Comune di Voghera, vedrà come protagonisti differenti relatori accomunati dal “prendersi cura” dei bambini e delle bambine in questa importante e delicata fase della vita. </span></span></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Saranno presenti: </span></span></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
</div>
<ul>
<li><span style="background-color: transparent; font-family: Georgia, serif; font-size: small;">il Dr. <b>Alberto Chiara</b>, Primario della pediatria dell’ospedale di Voghera, </span></li>
<li><span style="background-color: transparent; font-family: Georgia, serif; font-size: small;">il Dr. <b>Enrico Contri</b> del Progetto Manovre Disostruzione pediatrice dell’Associazione “Pavia nel Cuore”, </span></li>
<li><span style="background-color: transparent; font-family: Georgia, serif; font-size: small;">la</span><span style="background-color: transparent; font-family: Georgia, serif; font-size: small;"> </span><span class="skimlinks-unlinked" style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Dr.ssa</span><span style="background-color: transparent; font-family: Georgia, serif; font-size: small;"> </span><span style="background-color: transparent; font-family: Georgia, serif; font-size: small;"><b>Giulia Castellani</b>, referente del reparto della Neuropsichiatria dell’Infanzia e del’Adolescenza di Voghera, </span></li>
<li><span style="background-color: transparent; font-family: Georgia, serif; font-size: small;">la</span><span style="background-color: transparent; font-family: Georgia, serif; font-size: small;"> </span><span class="skimlinks-unlinked" style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Dr.ssa</span><span style="background-color: transparent; font-family: Georgia, serif; font-size: small;"> </span><span style="background-color: transparent; font-family: Georgia, serif; font-size: small;"><b>Antonella Albrigoni</b>, Assistente Sociale dell’Asl di Pavia, </span></li>
<li><span style="background-color: transparent; font-family: Georgia, serif; font-size: small;">la</span><span style="background-color: transparent; font-family: Georgia, serif; font-size: small;"> </span><span class="skimlinks-unlinked" style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Dr.ssa</span><span style="background-color: transparent; font-family: Georgia, serif; font-size: small;"><b> Carla Torti</b>, dietologa dell’Asl di Pavia,</span></li>
<li><span style="background-color: transparent; font-family: Georgia, serif; font-size: small;">la Dott.ssa </span><a href="https://www.facebook.com/monica.dalessandropozzi?fref=ts" style="background-color: transparent; font-family: Georgia, serif; font-size: medium;" target="_blank"><b>Monica D'Alessandro Pozzi</b></a><span style="background-color: transparent; font-family: Georgia, serif; font-size: small;"><b> </b>che insieme a me porterà un contributo sulla condivisione del sapere pedagogico, oggi, attraverso la rete e non solo.</span></li>
</ul>
<br />
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">A moderare gli interventi il <a href="https://www.facebook.com/fabriziobrusorio?fref=ts" target="_blank">Dr. Fabrizio Brusorio</a> dello Studio AMA che insieme alla moglie, l’educatrice Giuliana Cadorna, da tempo desideravano un confronto e un dialogo per “aprire” , non solo fisicamente, ma attraverso il pensiero e il contatto le porte che l’asilo nido Ama ogni giorno apre ai bambini e alle famiglie.</span></span></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Dunque, l’appuntamento è per </span></span><span style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><b style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">sabato 22 novembre alle ore 16:00 </b></span></span><span style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">presso la </span></span><span style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><b style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">sala </b></span></span><span style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Rosa della Fondazione Adolescere, v.le della repubblica 25 a Voghera. Massimiliano Alloisio (chitarra) e Loris Stefanuto (percussioni) saranno protagonisti dell’intrattenimento musicale mentre si potranno gustare alcuni dei “piatti dei bambini” a cura della ristorazione Concordia.</span></span></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">E non dimentichiamoci che questa è la settimana dei </span></span><span style="background: transparent; border: 0px; color: navy; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span lang="zxx" style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: underline; vertical-align: baseline;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: #d8471d; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><a href="http://www.unicef.it/doc/599/convenzione-diritti-infanzia-adolescenza.htm" sl-processed="1" style="background: transparent; border: 0px; color: #d8471d; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">“Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”</a> </span></span></span></span></span><span style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-family: Georgia, serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background: transparent; border: 0px; font-size: small; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989. In quegli stessi giorni a Berlino cadeva il muro…e da tempo i mattoni dentro i “muri” dell’educazione e della pedagogia cercano “aria e spazio”.</span></span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-67809672234377394812014-11-05T20:55:00.000+01:002014-11-05T20:56:45.625+01:00...di paternità ed educazione<div style="text-align: center;">
Un nuovo appuntamento a Voghera.</div>
<div style="text-align: center;">
Grazie all'Associazione Culturale Polivalente CulturAma e a Snodi Pedagogici</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
Per chi vuole partecipare ad una serata in cui confrontarsi su paternità ed educazione.<br />
<br />
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc9DCwDlTmOLCAdXjaW6SkGZBhmbJjxFuCkw6tf0rZunMkyX6hrJvMe0LlIgHNiPC_0v98Zp9IKs_EXWChXyxUNRN_BP3Apjm5VW9-oFpo6VXmZ243LRsuNYofY6G7AWbJuqNJycMO3rRj/s1600/voghera+15+novembre.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc9DCwDlTmOLCAdXjaW6SkGZBhmbJjxFuCkw6tf0rZunMkyX6hrJvMe0LlIgHNiPC_0v98Zp9IKs_EXWChXyxUNRN_BP3Apjm5VW9-oFpo6VXmZ243LRsuNYofY6G7AWbJuqNJycMO3rRj/s1600/voghera+15+novembre.png" height="640" width="452" /></a></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-84823702241858921902014-10-29T18:54:00.002+01:002014-10-29T18:54:41.812+01:00Io sono DSA<div dir="ltr" style="text-align: center;">
"<i>Allora ragazzi, i DSA alzino la mano che organizziamo le interrogazioni programmate</i>."</div>
<div dir="ltr" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: center;">
"<i>Prof io sono DSA, non può interrogarmi a sorpresa.</i>"</div>
<div dir="ltr" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: center;">
"<i>I ragazzi DSA possono scaricare le mappe di fisica da sito.</i>"</div>
<div dir="ltr" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: center;">
"<i>Prof alle medie ero DSA. Perché non posso usare la calcolatrice? Lei deve farmela usare!</i>"</div>
<div dir="ltr" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: center;">
"<i>Come faccio a sapere se sono DSA? Anche io voglio fare le interrogazioni programmate come i miei compagni...</i>"</div>
<div dir="ltr" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div dir="ltr">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqotvArAZiXbvdGFbXJppBQGIPA6Dce4zlOL9E_prfg09cNgYp-OWPBlG-0csgHuTkwombjyl8BIHixo1GoH0ynUqvMwFIkVU2oXojUTOP0fGDiq98ckv447zD8aL4QyHaexjBRZ1wOuCx/s1600/dsa.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqotvArAZiXbvdGFbXJppBQGIPA6Dce4zlOL9E_prfg09cNgYp-OWPBlG-0csgHuTkwombjyl8BIHixo1GoH0ynUqvMwFIkVU2oXojUTOP0fGDiq98ckv447zD8aL4QyHaexjBRZ1wOuCx/s1600/dsa.JPG" height="240" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
DSA, DVA, dislessico, discalculico, disortografico, iperattivo, BES... dove sono finito Marco, Sofia, Luca, Martina e tutti i loro compagni?</div>
<div style="text-align: justify;">
Per questa nuova scuola sembrano non esistere più, confusi dietro ad una etichetta che gli è stata appiccicata e che non possono più togliersi.</div>
<div style="text-align: justify;">
O che non vogliono più togliersi, perché avere un disturbo specifico dell'apprendimento oggi può essere un vantaggio. Un dito dietro cui nascondersi per non mostrare la poca voglia di studiare, di faticare nel processo di apprendimento.</div>
<br />
<div dir="ltr">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le frasi citate poco sopra (udite dalle mie povere orecchie di educatore alla ricerca di peculiarità individuali) sono state espresse con naturalezza, con provocazione alcune volte.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma mai con vergogna o imbarazzo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Intendiamoci: avere un disturbo dell'apprendimento non è una colpa e come tale non deve essere vissuto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Però il disturbo non può arrivare prima della persona o - addirittura - al suo posto!</div>
<div style="text-align: justify;">
Marco può essere dislessico, Sofia discalculica, Luca disortografico, Martina iperattiva... ma restano dei ragazzi che oltre al loro disturbo hanno altro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Risorse, caratteri, interessi, paure, certezze! Questo e tanto altro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Approfondire il fenomeno è giusto, ricercare nuove strategie e modalità di studio è doveroso, capire come offrire a tutti pari opportunità di apprendimento è obbligatorio.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma non a discapito della persona e del suo essere globale. </div>
<div style="text-align: justify;">
Non sostituendo la problematicità con l'educazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non mettendo in disparte l'approccio sistemico per semplificare ed uniformare gli interventi.</div>
<br />
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<b>Perché categorizzare può essere utile ma etichettare diventa pericoloso.</b></div>
<div dir="ltr">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Io questa lezione l'ho imparata anni fa quando, durante un esame universitario utilizzando un lessico professionale troppo gergale, parlai di "tossicodipendenti" e venni fermato da docente che, con sguardo truce, mi chiese: "<i><b>Scusi chi?</b></i>"</div>
<div style="text-align: justify;">
Solo correggendomi con un "Persone affette da tossicodipendenza" riuscii far cambiare espressione al docente e superare un esame che, sebbene brillante, aveva rischiato di essere inficiato da quella disattenzione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Chi insegna questa lezione ai nuovi studenti?</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Quale scuola semplifica, permettendo agli studenti stessi di semplificare, le persone?</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-59090898344077811222014-10-22T17:11:00.001+02:002014-10-22T17:20:35.336+02:00La morsa: rischio d'impresa vs qualità professionale<div style="text-align: justify;">
Sembra di essere sempre stretti in una morsa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il privato sociale lotta per la sopravvivenza, rimbalzando tra una commessa e l'altra, partecipando a bandi "con offerta al ribasso", accettando incarichi che possono terminare dall'oggi al domani per le intemperanze degli utenti, accontentandosi di pacchetti ore risicati e che non contemplano (quasi mai, ma il quasi è d'obbligo) nemmeno un minuto retribuito per tutto il lavoro che non è a diretto contatto con l'utente.</div>
<div style="text-align: justify;">
Eppure gli educatori si lamentano, aprono lunghi thread di discussione sui social in cui demonizzano le cooperative <i>perché non pagano abbastanza, non pagano regolarmente, non assumono a tempo indeterminato</i>...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Gli Enti Pubblici - di contro - richiedono operatori di qualità, che sappiano affrontare situazioni complesse con professionalità e competenza. Doti che si acquisiscono solo con un adeguato titolo di studio e anni di esperienza. Però offrono (e non possono fare altrimenti, purtroppo, perché strangolati dai continui tagli economici imposti dall'alto) bandi "con offerta al ribasso", incarichi che possono terminare dall'oggi al domani per le intemperanze degli utenti, pacchetti ore risicati e che non contemplano (quasi mai, ma il quasi è d'obbligo) nemmeno un minuto retribuito per tutto il lavoro che non è a diretto contatto con l'utente.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché non possono permettersi di assumere educatori visto che costerebbero troppo e "un Ente pubblico non può assumersi il rischio d'impresa perché impresa non è".</div>
<div style="text-align: justify;">
E le cooperative devono accettare per sopravvivere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le "più furbette" assumono operatori senza un titolo adeguato o comunque inquadrati ad un livello inferiore a quello che spetterebbe loro dando ragione agli operatori che si lamentano di essere sfruttati.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le "più corrette" accettano ciò che il mercato offre (cercando di salvaguardare la qualità professionale e la dignità individuale del lavoratore) dando così ragione a chi, nelle stanze dei bottoni, <i>gioca al ribasso</i> in un settore così delicato come il disagio sociale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Come recita il detto <b>Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Chi perde in questa situazione?</div>
<div style="text-align: justify;">
Gli Enti Pubblici che non sempre riescono ad avere la qualità professionale che meriterebbero in un settore così delicato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le Cooperative e le Associazioni che faticano a sopravvivere perché troppo spesso si trovano costrette a scegliere tra il non poter offrire adeguata qualità (e quindi perdere posizione sul mercato) o il dover accettare vincoli che le strozzano (e quindi vedere minata quotidianamente la loro sopravvivenza).</div>
<div style="text-align: justify;">
Gli operatori (educatori in primis ma anche tutti quegli operatori sociali che ruotano attorno) perché non riescono ad avere condizioni lavorative tali da poter operare con la giusta tranquillità ottenendo il corretto corrispettivo (rinunciando talvolta ad una qualità della vita a cui avrebbero pieno diritto)</div>
<div style="text-align: justify;">
E gli utenti? Beh... in tutto questo discorso non si è ancora accennato agli utenti finali perché dovrebbe essere implicito l'obiettivo del loro benessere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quindi non si ha né la botte piena, né la moglie ubriaca...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sembra di essere sempre stretti in una morsa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E come si può uscire da questa empasse?</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Restituendo valore al lavoro educativo come azione fondante dello sviluppo del benessere e della prevenzione del disagio sociale.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Restituendo dignità professionale e personale agli educatori che, come tutte le persone con cui lavorano, hanno diritto al benessere.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Restituendo agli operatori sociali le risorse necessarie per affrontare queste problematiche.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Cosa c'è di pedagogico in questo post?</div>
<div style="text-align: justify;">
La risposta non è complicata se si considera il mondo dell'educazione come un sistema complesso, non solo connotato da educatori, educandi ed interventi educativi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Chi si ferma a questo primo livello, senza contemplare che questo è solo un aspetto di una complessità composta da molteplici attori, rischia di non avere una corretta visione del tutto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Pensare all'educazione senza connetterla alla società, all'economia e alla politica non ci permetterebbe di affrontarla in modo congruente e professionale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dimenticando quindi la mission.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-22274051840418573442014-09-03T22:13:00.000+02:002014-09-03T22:13:23.352+02:00Dal pannolino ad una nuova teoria dell'attaccamento<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjM6XA_pvbLObi5ZyyE01yya7Pxm2I1Hc69W99jQiqrLl1qcWGCIK-c9CQKr3qHax-pDZpw9vRCyxvhSoB5L5yYBqiTRDJ1pleBGjGR6iy2mg2PvCoAFVBByWnMjS8Y-XDB07STgVfJ2Jds/s1600/Concorso-Huggies-a-prova-di-pap%C3%A0.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjM6XA_pvbLObi5ZyyE01yya7Pxm2I1Hc69W99jQiqrLl1qcWGCIK-c9CQKr3qHax-pDZpw9vRCyxvhSoB5L5yYBqiTRDJ1pleBGjGR6iy2mg2PvCoAFVBByWnMjS8Y-XDB07STgVfJ2Jds/s1600/Concorso-Huggies-a-prova-di-pap%C3%A0.jpg" height="320" width="226" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Qualche giorno fa una collega mi ha mostrato questa immagine ben sapendo che la mia "orticaria paterna" si sarebbe acuita nuovamente.</div>
<div style="text-align: justify;">
Pensava di provocarmi... ma io ho semplicemente pensato che i creativi assoldati per creare questa pubblicità non avevano reso un gran bel servizio alla committenza, perché avrebbero perso qualche cliente, invece di guadagnarlo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Almeno: se mia figlia portasse ancora il pannolino io <b>di sicuro</b> non avrei acquistato questi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Perché emerge [ancora] l'immagine di un maschile inabile alla cura, da mettere alla prova.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un vecchio cliché?</div>
<div style="text-align: justify;">
Forse.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><b>Cosa manca di pedagogico?</b></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Questa la domanda di chi - con interesse - cerca di esplorare le differenze di genere per scorgervi una novità, una differenziazione rispetto a ciò che culturalmente sembra ormai granitico.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quesito che ha scaturito una risposta composta da due domande, entrambe che iniziavano con un "forse".</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>Forse l'idea di una cura al maschile che non sia solo da mettere alla prova ma che valga come già "testata"? Forse una teoria dell'attaccamento sistemica e non biunivoca?</i> </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La teoria dell'attaccamento, che tutti ormai sanno essere stata formulata da Bowlby nel secolo scorso, definisce l'attaccamento come "un sistema dinamico di atteggiamenti e comportamenti che contribuiscono alla formazione di un legame specifico tra due persone, un vincolo le cui radici possono essere rintracciate nelle relazioni primarie che si instaurano fra bambino e adulto." [J. Bowlby - <i>Attaccamento e Perdita</i>].</div>
<div style="text-align: justify;">
Secondo lo psicoanalista (e quando mai è un pedagogista a formulare una teoria?) il bambino, fin dalla nascita, è naturalmente predisposto a sviluppare un forte legame di attaccamento con la madre, o più in generale con qualsiasi adulto definito <i>caregiver</i> cioè colui che offre cura.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
O la madre o chiunque.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Come dire che se non sei la madre sei, appunto, chiunque.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Cioè nessuno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ho sempre pensato che il fraintendimento nascesse dalla convinzione che il legame di attaccamento ponesse le sue basi durante i primi mesi di vita di un bambino, periodo nel quale l'unico oggetto di interesse è il seno materno come "fornitore di nutrimento". Da qui si è sempre ipotizzato che il legame primario (= simbiotico, nell'accezione di Margaret Mahler) fosse con la madre, relegando il padre ad un ruolo di comparsa nel sistema familiare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma è proprio Bowlby a sostenere che nei primi tre mesi di vita il bambino vive la fase di pre-attaccamento: pur riconoscendo la figura umana non discrimina e non riconosce specificatamente le persone.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quindi nemmeno la madre che per il cucciolo altro non è che <i>una grande tetta</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
E come si passa dall'essere una <i>grande tetta</i> a diventare un <i>caregiver</i>?</div>
<div style="text-align: justify;">
E chi è questo fantomatico <i>caregiver</i>? Da cosa è caratterizzato?</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>To care</i> significa <i><b>prendersi cura di</b></i> e si differenzia dal <i>to cure</i> che ha uno stampo maggiormente sanitario, dove la cura è il tentativo di <b><i>superare uno stato di malattia</i></b> e di malessere.</div>
<div style="text-align: justify;">
Come si può allora dire che il padre NON è un caregiver?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La teoria sistemica sostiene che condizione necessaria perché sia stabilito un sistema è che i suoi elementi interagiscano tra loro e che tale interazione avviene quando il comportamento dell'uno influenza quello dell'altro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si può definire l'interazione - secondo me - come una <b><i>relazione</i></b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non è quindi sufficiente che ci sia una relazione perché si possa parlare di sistema familiare dove ogni soggetto può avere il ruolo di caregiver?</div>
<div style="text-align: justify;">
Cambiare un pannolino non è un comportamento di cura che implica un alto livello di relazione e di intimità?</div>
<div style="text-align: justify;">
I padri, quindi, non sono necessariamente <i>in prova</i> perché nel momento in cui sono (vogliono essere) presenti nei comportamenti di cura verso i propri figli diventano soggetti essi stessi di attaccamento.</div>
<div style="text-align: justify;">
Senza dover necessariamente testare (= mettere in dubbio fino a prova contraria) ogni volta la loro capacità di cura e accudimento.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dalla cura primaria fino alla cura educativa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Già nella fase dell'<b><i>attaccamento in prova</i></b> di Bowlby (dai 3 mesi) quando il bambino discrimina le figure e comincia a riconoscere quelle che lo curano, lo coccolano, lo nutrono.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Proviamo a riguardare l'immagine proposta nella pubblicità.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non possiamo definire quel comportamento come un <b>comportamento di cura</b>?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Allora (forse) la teoria dell'attaccamento letta in un'ottica sistemica riconosce la famiglie come il caregiver. A prescindere dalla differenza di genere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-57446746286562042272014-08-27T21:38:00.001+02:002014-08-28T10:01:13.027+02:00#pensodunquebloggo2 - di conclusioni e ripartenze<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.31999969482422px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
Il 28 agosto i blogger del gruppo Snodi Pedagogici scriveranno e pubblicheranno una serie di articoli, sui propri blog, inerenti ai blogging day già pubblicati:</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.31999969482422px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<a class="_58cn" data-ft="{"tn":"*N","type":104}" href="https://www.facebook.com/hashtag/educazioneamore?source=feed_text&story_id=1465307790387035" style="color: #3b5998; cursor: pointer; text-decoration: none;"><span class="_58cl" style="color: #6d84b4;">#</span><span class="_58cm">EducazionEAmore</span></a></div>
<div style="color: #3b5998; cursor: pointer; text-align: justify; text-decoration: none;">
<a class="_58cn" data-ft="{"tn":"*N","type":104}" href="https://www.facebook.com/hashtag/educazionebellezza?source=feed_text&story_id=1465307790387035" style="color: #3b5998; cursor: pointer; text-decoration: none;"><span class="_58cl" style="color: #6d84b4;">#</span><span class="_58cm">EducazionEbellezza</span></a></div>
<div style="color: #3b5998; cursor: pointer; text-align: justify; text-decoration: none;">
<a class="_58cn" data-ft="{"tn":"*N","type":104}" href="https://www.facebook.com/hashtag/pedagogicalert?source=feed_text&story_id=1465307790387035" style="color: #3b5998; cursor: pointer; text-decoration: none;"></a><a class="_58cn" data-ft="{"tn":"*N","type":104}" href="https://www.facebook.com/hashtag/pedagogicalert?source=feed_text&story_id=1465307790387035" style="color: #3b5998; cursor: pointer; text-decoration: none;"><span class="_58cl" style="color: #6d84b4;">#</span><span class="_58cm">PedagogicAlert</span></a></div>
<br />
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.31999969482422px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
Una sorta di conclusione su quanto è emerso fino ad oggi grazie ai vostri contributi, per rileggere assieme a voi i passaggi fondamentali, provando a dare delle risposte ma anche porre e porsi nuove domande, in vista dell'antologia che verrà pubblicata ad autunno e il cui ricavato andrà in beneficenza alla "<a href="http://www.lalocandadeigirasoli.it/" target="_blank">Locanda dei Girasoli</a>" di Roma</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.31999969482422px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
Gli articoli verranno pubblicati sui diversi social con<a class="_58cn" data-ft="{"tn":"*N","type":104}" href="https://www.facebook.com/hashtag/pensodunquebloggodue?source=feed_text&story_id=1465307790387035" style="color: #3b5998; cursor: pointer; text-decoration: none;"><span class="_58cl" style="color: #6d84b4;">#</span><span class="_58cm">Pensodunquebloggodue</span></a> e raccolti sul sito di <a href="http://snodipedagogici.wix.com/onweb#!penso-dunque-bloggo-due/cmur" target="_blank">Snodi Pedagogici</a></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.31999969482422px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirV-EEHzi_iF_drIJwUlHmKPMub8pRUamJxHA41Axohhg0QbVSLZe1aZedxtVK_kmfP5YKDXxAVpj_-S5hdg0WWHEh51ar6-fuTCDOj2t2mtacqblBRKZ1fwOChkhel-ID_PiRDA8SMCdw/s1600/156033_10204170021041079_7192147620384722778_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirV-EEHzi_iF_drIJwUlHmKPMub8pRUamJxHA41Axohhg0QbVSLZe1aZedxtVK_kmfP5YKDXxAVpj_-S5hdg0WWHEh51ar6-fuTCDOj2t2mtacqblBRKZ1fwOChkhel-ID_PiRDA8SMCdw/s1600/156033_10204170021041079_7192147620384722778_n.jpg" height="265" width="400" /></a></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.31999969482422px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;">#pensodunquebloggodue - di conclusioni e ripartenze</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ed eccoci alla fine, alla conclusione di un Blogging Day iniziato a gennaio e che ha portato tutti noi, blogger di Snodi Pedagogici, in un viaggio che forse nemmeno ci aspettavamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
I primi tre appuntamenti hanno riguardato l'<a href="http://labirintipedagogici.blogspot.it/2014/01/leducazione-nasce-naturale.html" target="_blank">educazione naturale</a>, le connessioni tra <a href="http://labirintipedagogici.blogspot.it/2014/02/studenti-miei-cosa-vi-educo.html" target="_blank">pedagogia e scuola</a>, e i possibili link tra <a href="http://labirintipedagogici.blogspot.it/2014/03/pedagogiaepolitica-per-lavoro-e-non-solo.html" target="_blank">pedagogia e politica</a> (il secondo post ospitato da questo blog sul tema lo trovate <a href="http://labirintipedagogici.blogspot.it/2014/03/pedagogiaepolitica-pensare-pedagogico.html" target="_blank">qui</a>).</div>
<div style="text-align: justify;">
Le prime tre tappe di un percorso che ci hanno accompagnato in riflessioni, stimoli e proposte di altri e che ognuno di noi ha tentato di ricucire nel primo <a href="http://labirintipedagogici.blogspot.it/2014/04/pensodunquebloggo-di-passioni-e.html" target="_blank">#pensodunquebloggo</a>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A me personalmente sembrava già un ottimo risultato perché - considerando le fatiche e l'agitazione da scolaretti che stavano dietro ad ogni appuntamento - credevo avremmo terminato le nostre energie in quella prima tornata.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma noi Edu-Blogger siamo gente cocciuta.</div>
<div style="text-align: justify;">
O incosciente.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ed ecco che allora siamo partiti con i tre appuntamenti successivi: <a href="http://labirintipedagogici.blogspot.it/2014/04/pensodunquebloggo-di-passioni-e.html" target="_blank">educazione e amore</a>, <a href="http://labirintipedagogici.blogspot.it/2014/06/educazionebellezza-ogni-scarrafone-e.html" target="_blank">educazione e bellezza</a> (anche questo bissato <a href="http://labirintipedagogici.blogspot.it/2014/06/educazionebellezza-abitare-il-proprio.html" target="_blank">qui</a>) e <a href="http://labirintipedagogici.blogspot.it/2014/07/pedagogicalert-i-lati-oscuri.html" target="_blank">i lati oscuri dell'educazione</a>. </div>
<div style="text-align: justify;">
Che ci conducono direttamente a questo #pensodunquebloggodue, con il quale tentiamo una ricucitura dei temi affrontati in questo ultimo trimestre.</div>
<div style="text-align: justify;">
Rileggendo gli ultimi contributi mi è venuta in mente un'immagine che - secondo me - le racchiude.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una moneta. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjapEPSe-s-kDg9XIFZBpicDOgi2vDdqUjlIz5PCK5vuio73kk5LxvSd8P72BhN2jNmUIga80gQqwzZ08Vx7qh4xtYENWbNLGQYzfCM45gr-EAHnCZSJQ1vPfCHAwPSUMpd6bg2JhtnHGGF/s1600/1cent.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjapEPSe-s-kDg9XIFZBpicDOgi2vDdqUjlIz5PCK5vuio73kk5LxvSd8P72BhN2jNmUIga80gQqwzZ08Vx7qh4xtYENWbNLGQYzfCM45gr-EAHnCZSJQ1vPfCHAwPSUMpd6bg2JhtnHGGF/s1600/1cent.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Una moneta chiamata Educazione la cui prima faccia è l'<b>amore</b> (sentimento fondamentale per la costruzione di una relazione che deve declinarsi in <i>amore pedagogico</i> se la relazione da costruire è di tipo educativo) e l'altra è il <b>pericolo </b>(perché il rischio di ogni educatore è di cedere al richiamo dell'onnipotenza, trasformandosi in un <i>cattivo maestro</i>). </div>
<div style="text-align: justify;">
Immaginando questo concetto nel mio quotidiano lavorativo riesco a scorgere innumerevoli episodio in cui ho dovuto coniugare questi due aspetti (l'amore pedagogico verso i miei utenti e l'attenzione al mio delirio di onnipotenza).</div>
<div style="text-align: justify;">
Innumerevoli? Praticamente ogni azione educativa che svolgo passa sotto queste due lenti d'osservazione, a voler ben guardare...</div>
<div style="text-align: justify;">
E dove sta la bellezza, vi chiederete?</div>
<div style="text-align: justify;">
Me lo sono chiesto anche io. E ho trovato la risposta rileggendo proprio <i><a href="http://labirintipedagogici.blogspot.it/2014/06/educazionebellezza-ogni-scarrafone-e.html" target="_blank">Ogni scarafone è bello a mamma soja</a></i> perché la Bellezza sta proprio nel risultato che possiamo osservare in ciò che facciamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #191919; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.600000381469727px; white-space: pre-wrap;">Come </span><span style="background-color: white; color: #191919; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.600000381469727px; white-space: pre-wrap;">Michelangelo, che nel blocco di marmo già intravedeva la statua che </span><span style="background-color: white; color: #191919; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.600000381469727px; white-space: pre-wrap;">vi era nascosta liberandola dalle parti eccedenti. </span></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Una bellezza che è frutto anche del nostro amore e dell'attenzione che poniamo al nostro essere onnipotenti, ma che è già insito nella persona che abbiamo di fronte. </div>
<div style="text-align: justify;">
E che noi possiamo solo <b>trarre fuori</b> (<i>ex-ducere</i>).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Genitori, insegnanti, politici, educatori, esseri umani... siamo tutti coinvolti come soggetti attivi nel processo di Educazione dell'altro come di noi stessi. Del mondo. </div>
<div style="text-align: justify;">
L'Educazione diventa compito e responsabilità di ognuno di noi. </div>
<div style="text-align: justify;">
A suo modo. </div>
<div style="text-align: justify;">
Per le proprie capacità.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma non è possibile abdicare.</div>
<div style="text-align: justify;">
O meglio: io scelgo di non abdicare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Come educatore, padre ed essere di questo mondo.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Questo è, per me, il significato di questo percorso: cercare ogni strada per continuare a far risuonare la grancassa dell'Educazione perché tutti possano esserne richiamati ed attratti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco perché questo #pensodunquebloggodue non è un punto di arrivo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma una nuova partenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per nuove idee, percorsi e scambi di cultura educativa e pedagogica.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dentro e fuori la rete.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per dare voce a Tutti coloro che avranno voglia di partecipare, nei commenti o con altri contributi sui temi che verranno proposti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.31999969482422px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.31999969482422px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.31999969482422px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.31999969482422px;">I Blog Partecipanti:</span></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.31999969482422px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<br />La Bottega della Pedagogista di Vania Rigoni<br />Ponti e Derive di Monica Cristina Massola<br />Nessi Pedagogici di Manuela Fedeli<br />E di Educazione di Anna Gatti assieme a un guest post di Alessia Zucchelli, collaboratrice del blog<br />Bivio Pedagogico di Christian Sarno<br />TraFantasiaSpazioAzione di Monica D'Alessandro Pozzi<br />Labirinti Pedagogici di Alessandro Curti<br />In Dialogo di Elisa Benzi<br />Il Piccolo Doge di Sylvia Baldessari</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-28571290490429920022014-07-30T22:01:00.000+02:002014-07-30T22:01:44.388+02:00E poi mi chiedono che lavoro faccio...<div style="text-align: justify;">
ore 20.30</div>
<div style="text-align: justify;">
Ricevi una telefonata...</div>
<div style="text-align: justify;">
"<i><b>Non vuole lavare i denti, sta facendo scene dell'altro mondo. C'è fuori mezzo paese. Adesso chiamo i carabinieri e lo faccio portare in istituto. Non ce la faccio più...</b></i>"</div>
<div style="text-align: justify;">
Clic.</div>
<div style="text-align: justify;">
La telefonata si chiude.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tu richiami ma risponde la segreteria telefonica.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una volta. Due volte. Tre. Quindici.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sempre la segreteria.</div>
<div style="text-align: justify;">
Prendi la tua decisione. Guardi tua figlia (che non ha ancora 8 anni e si sta apprestando ad andare a letto) e le dici "<i><b>Scusa piccola, devo uscire. Si tratta di un'emergenza.</b></i>" E poi parti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Venti minuti d'auto durante i quali l'emotività, l'adrenalina e la lucidità professionale si mischiano. A tratti si confondono.</div>
<div style="text-align: justify;">
Pensi a tutti gli scenari possibili. Al paese che assiste allo scempio educativo. Ai carabinieri a cui dovrai probabilmente spiegare quanto accaduto (con tutti gli annessi e connessi). Alla mamma e al suo bimbo che "<i><b>chissà come saranno messi...</b></i>", all'intervento educativo che dovrai fare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché questo è quello che stai andando a fare: un intervento educativo che non hai progettato, programmato e che dovrai agire entro i prossimi minuti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Arrivi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Di carabinieri e vicinato nemmeno l'ombra. Di urla e pianti nemmeno più l'eco.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lui sta lavando i denti e lei lo sta aiutando.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non è importante quello che dici o quello che fai. Non è questo il senso della narrazione. </div>
<div style="text-align: justify;">
Basta dire che cerchi di contenere la tua emotività (ma non troppo) e che ti preoccupi di tutto il sistema: madre, bimbo, vicinato... Con un occhio a quello che hai fatto fino ad ora, uno all'obiettivo di ora e di domani (quando li dovrai rincontrare!), uno agli obiettivi del servizio sociale e del tribunale.... e quanti occhi ha un educatore?</div>
<div style="text-align: justify;">
Tutti quelli appena citato più uno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché quando tutto finisce ed esci da quella casa l'adrenalina cala.</div>
<div style="text-align: justify;">
E l'ultimo occhio si occupa di te lasciando uscire una microscopica (forse metaforica) lacrima.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché ti accorgi che la cosa più dolorosa di questa folle serata è quella frase.</div>
<div style="text-align: center;">
"<i><b>Scusa piccola, devo uscire. Si tratta di un'emergenza.</b></i>"</div>
<div style="text-align: justify;">
E ti accorgi che forse hai chiesto troppo. Non a te stesso, ma alla tua piccola. Che non ha ancora otto anni ma già deve fare i conti con le emergenze serali e le partenze improvvise.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il guaio è che hai ancora venti minuti d'auto da percorrere per arrivare a casa. E che non potrai fare altro che pensare a quanto accaduto. Professionalmente e personalmente.</div>
<div style="text-align: justify;">
Emozioni, dubbi, sensi di colpa, valutazioni del tuo operato...</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi torni a casa e l'abbracci.</div>
<div style="text-align: justify;">
"<i><b>Sono tornato. Tutto a posto.</b></i>" dici, pensando all'emergenza che hai appena affrontato.</div>
<div style="text-align: justify;">
E lei ti risponde: "<i><b>Si, tutto a posto papi.</b></i>" pensando a sé stessa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le dai il bacio della buona notte.</div>
<div style="text-align: justify;">
Torni sul divano e ti chiedi se merita un padre che la sera, invece di stare con lei, corre per altri bambini.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una risposta arriva.</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Merita questo padre che la ama tanto perché ha imparato ad amare anche altri bambini.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un ultimo pensiero.</div>
<div style="text-align: justify;">
Vaffanculo a questo lavoro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Domani si ricomincia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
<i>E tutto quello che resta</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>sono sogni incollati fino a dentro le ossa</i></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: x-small;">(Emma - Amami)</span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzr9O9BrOVLsrIAwET25aGrfrF7knW2eddWvL8JB5Azd1BRV2KlPFhwhWRHcW_ZObxhOVE8UtipRY7W8BimId7rlm_gQjuF6tYHYQHQWJd-c4GXJ3k-f1Dso-tQLvJFx-rbDxuBRtacpyG/s1600/download.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzr9O9BrOVLsrIAwET25aGrfrF7knW2eddWvL8JB5Azd1BRV2KlPFhwhWRHcW_ZObxhOVE8UtipRY7W8BimId7rlm_gQjuF6tYHYQHQWJd-c4GXJ3k-f1Dso-tQLvJFx-rbDxuBRtacpyG/s1600/download.jpg" height="300" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-8893505974111525402014-07-19T13:18:00.000+02:002014-07-19T13:18:36.349+02:00Riflessioni dopo #pedagogicalert (il B-day)<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Il blogging day è appena passato, i post stanno girando in rete e riceveranno (forse) qualche commento, saranno (mi piace pensarlo) da stimolo per qualche educatore e/o pedagogista.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Il tema <b>#pedagogicalert</b> (di cui trovate <a href="http://snodipedagogici.wix.com/onweb#!pedagogicalert/c24fg" target="_blank">qui </a>tutti i contributi) mi è sembrato interessante...</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Noi blogger che ospitiamo i contributi di altri siamo abituati, ad ogni blogging day, a ricordarci quanto sia stato faticoso star dietro a tutto. Ricevere i contributi, leggerli, selezionarli, suddividerli tra noi... e poi rincorrere qualche autore perché non ha mandato biografia e foto, inserire i permalink sul sito di <a href="http://snodipedagogici.wix.com/onweb" target="_blank">Snodi Pedagogic</a>i fino all'ultimo minuto, coordinarci per la pubblicazione tutti insieme - a dispetto di quello che stiamo facendo, di dove siamo, di quali impegni abbiamo... - verificare che tutto funzioni, condividere, twittare, googlare, LinkedInare, facebookare... insomma, rendere visibili i contributi il più possibile.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Ma ci piace anche compiacerci, raccontarci quanto il blogging day sia stato bello, quanto profondi e stimolanti siano stati i contributi... Certo, sta nella natura umana provare piacere in quello che si fa.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Gratuitamente peraltro.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
O quasi.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Perché un guadagno c'è!</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Alcuni di noi (i più geek, direi) controllano le statistiche, analizzano le fluttuazioni degli accessi ai blog in concomitanza dell'evento, mettono in connessione con altri post, con altri blogging day... E fanno bene: perché quei numeri sono il risultato delle fatiche comuni e ci narrano quanto la divulgazione pedagogica abbia (o meno) avuto successo. Che è poi il nostro obiettivo.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Io no.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Io mi limito a leggere gli altrui contributi e a coglierne dei suggerimenti per la mia professione.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
E devo dire che <b>questo è stato proprio un bel blogging da</b>y.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Mi è piaciuto. Più di altri forse... Forse...</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Mi ha fatto riflettere su alcune cose che, nella mia vita professionale, sono molto importanti e - benché io le tenga sempre in considerazione - devo ricordarmi di non dimenticarle mai.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Ma veramente Mai!</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Intanto che <b>la relazione educativa non può mai essere distaccata dal setting in cui si è inseriti</b>.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Nei diversi contributi (che altro non sono se non narrazioni delle nostre prassi quotidiani) si attraversano luoghi educativi differenti, ma si pone sempre molta attenzione alla relazione tra educatore ed educando. </div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Corretto, ovviamente, ma non a discapito del tutto che ci circonda.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Provo ad immaginarmi in una relazione educativa con uno (dei tanti) ragazzini che seguo. Uno qualsiasi...</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Un capriccio o una trasgressione ad una regola che peso hanno se sono agiti nella sua abitazione (dove siamo presenti solo io e lui) o in un supermercato (mentre compriamo l'acqua per sua madre?). Le mie reazioni sarebbero identiche?</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Ovviamente no - mi viene da dire - perché in ogni luogo ci sono delle regole di contesto differenti e sulla base [anche] di queste devo costruire il mio intervento. </div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
E all'interno dello stesso "luogo" anche la presenza (o assenza) di altri attori modifica il mio intervento educativo.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
E di conseguenza la relazione comunicativa che ho con il mio ragazzetto.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
La presenza (o assenza) di un genitore, di un fratello, di un amico, di un qualsiasi altro elemento del suo sistema familiare o sociale deve necessariamente modificare la mia intenzionalità educativa, pur nel mantenimento dell'obiettivo che voglio raggiungere.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Chiaro?</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Credo di no. Ma tant'è...</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Inoltre <b>la relazione educativa non può mai prescindere dalla storia e dall'educazione dell'educatore</b>.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Una delle domande che più mi ha colpito nei contributi di #pedagogicalert è stata "Dove finisce la regola e comincia il libero arbitrio?"</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Come dire: quanto ci metto di me come persona? E quanto è positivo quel che ci metto di me come persona?</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Uno dei lati oscuri dell'educazione più evidenziato sembra emergere quando l'educatore pone al centro della relazione sé stesso (e i propri bisogni di autovalutazione) invece dell'utente. Quando il <i>trarre fuori </i>si trasformare in <i>inculcare</i>.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Quanto è sottile la border-line (termine scelto non a caso) tra la richiesta di rispetto di una regola e l'asservimento dell'altro a me? Quanto io come educatore rischio, nel tentativo di trasmettere regole e contesti sociali, di esagerare e trasferire le mie credenze e i miei miti?</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Mi viene in mente, a questo proposito, un episodio accaduto non più tardi di una settimana fa.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Oratorio estivo. Un bimbo dice una parolaccia "un po' troppo grossa" ed io intervengo. Alla scena è presente un animatore, uno di quegli adolescenti che dedicano la loro estate al servizio di qualcuno più piccolo di lui per farlo divertire ed aiutarlo a crescere (e forse per divertirsi e crescere un po' anche lui).</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Al termine dell'intervento, una volta che il bambino "con la bocca più grande di lui" si allontana, l'animatore mi apostrofa.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
"<i>Io sarei stato molto più duro di te.</i>"</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Ci credo. Quella parolaccia (davvero un po' troppo grossa!) ha urtato le sue personali credenze e convinzioni. E lui (da adolescente quale è) le avrebbe difese a spada tratta.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Gli ho fatto notare questa cosa. E gli ho anche fatto notare che se avesse messo in primo piano le sue credenze avrebbe (forse) sconfessato le credenze dell'altro, esprimendo un giudizio di valore sul modo in cui è stato cresciuto (e di conseguenza sulle persone che lo hanno cresciuto) obbligandolo a scegliere tra un sistema di valori ed un altro.<br />
Uscendone probabilmente sconfitto perché l'educazione familiare <i>è più forte</i> di quella impartita da un "esterno".<br />
Per quanto simpatico e carismatico possa essere.<br />
Era giusto che il ragazzo avesse ben presente la sua educazione e le sue scelte di vita che lo hanno formato come persona, ma era altrettanto giusto che ricordasse che queste grandi risorse potrebbero facilmente trasformarsi in limiti se le utilizzasse come assiomi.<br />
Una buona lezione educativa per lui.<br />
Un ottimo promemoria per me.<br />
Perché un educatore deve conoscersi profondamente per trasformare se stesso in uno strumento educativo.<br />
O rischia di diventare un <i>cattivo maestro</i>.<br />
<br />
Infine che<b> l'educazione non può mai essere bianca o nera</b>.</div>
<div dir="ltr">
Nel bene c'è sempre un po' di male.<br />
E viceversa.<br />
Perché l'educazione è fatta da esseri umani che, in quanto tali, sono passibili di errori.<br />
Ma, come spesso mi piace ripetere ai genitori che incontro nei luoghi formativi, se una scelta educativa è fatta con consapevolezza, buona fede ed intenzionalità <b>non può mai essere una scelta errata</b>.<br />
Solo perfettibile.<br />
<br />
Ecco perché questo è stato un bel B-day per me.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgL-Dbwp3GDZs5iyCWl3YCrF2yR_lPbKoADvm9D7AfB3tgIkg4c23Wok8NiGNZQMshypkaZfveugL8yDF1BP4R86sLwc0pDve-ChMy26agfKBlzdYq4av0nFptd0umWyo1A9iG840Jc88nP/s1600/tao.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgL-Dbwp3GDZs5iyCWl3YCrF2yR_lPbKoADvm9D7AfB3tgIkg4c23Wok8NiGNZQMshypkaZfveugL8yDF1BP4R86sLwc0pDve-ChMy26agfKBlzdYq4av0nFptd0umWyo1A9iG840Jc88nP/s1600/tao.jpg" /></a></div>
<br />
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-870293821826589332014-07-18T13:02:00.000+02:002014-07-18T13:05:09.762+02:00#pedagogicalert - I lati oscuri dell'educazione<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
Il tema lanciato a luglio da <a href="http://snodipedagogici.wix.com/onweb" target="_blank">Snodi Pedagogici</a> è: #PEDAGOGICALERT</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<div style="text-align: -webkit-auto;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">"<i>Quali sono le zone oscure dell’educazione</i><i><u></u>?</i></span></div>
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><i></i></span><br />
<div style="text-align: -webkit-auto;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><i>Quali elementi ci sono nell’educazione<u></u> e nella pedagogia che, se non vengono valutati, portano l ‘azione educativa ad essere “pericolosa” per chi educa e ch è educato? </i></span></div>
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><i>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
Chi sono i cattivi maestri?</div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
Oppure la pedagogia può come disciplina, citando Marguerite Yourcenar, saper guardare nel buio con disobbedienza, ottimismo e avventatezza e scoprire strade inusitate?"</div>
</i></span><br />
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
Buona lettura</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwRmuSUHPcC1v-hIFv9jeQNnb1yIK6yROBTammhvRS_6NxIdpScIu9TgIcXBUX60uF8Kx7mmQLfIVLVohFxX7FkFcla-1TH6lkRswcxXWQOQEUeL0YX0U6-osAulkCT_Fd12gbxNjg_ikT/s1600/pedagogicalert.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwRmuSUHPcC1v-hIFv9jeQNnb1yIK6yROBTammhvRS_6NxIdpScIu9TgIcXBUX60uF8Kx7mmQLfIVLVohFxX7FkFcla-1TH6lkRswcxXWQOQEUeL0YX0U6-osAulkCT_Fd12gbxNjg_ikT/s1600/pedagogicalert.jpg" height="278" width="400" /></a></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif;">
<span style="font-size: large;">#PEDAGOGICALERT - <b>I lati oscuri dell'educazione</b></span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif;">
<div align="RIGHT" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
“<i>Quando
vidi costui nel gran diserto.. </i>
</div>
<div align="RIGHT" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
…<i>.tu
se’ lo mio maestro e ‘l mio autore/</i></div>
<div align="RIGHT" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<i>Tu
se’ solo colui da cu’ io tolsi/</i></div>
<div align="RIGHT" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<i>Lo
bello stilo che m’ha fatto onore.”</i></div>
<div align="RIGHT" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;">(“Commedia”,
If. I - Dante Alighieri)</span></div>
<div align="RIGHT" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
Non
smetto mai di figurarmi nella mente questa immagine della dantesca
Commedia, quando penso al rapporto educativo: un rapporto che è tale
perché chi viene educato riconosce in chi ha al suo fianco nel
cammino pedagogico-didattico un riferimento, una guida, un
“Virgilio”.</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
Il
riconoscimento è determinato dalla fiducia, un “profumo”
originato dal bagaglio di conoscenze e abilità che la guida può
trasmettere (<i>“Tu se’ solo colui da cui io tolsi…”</i>) per
perpetuare in modo sempre diverso coscienze le più libere e autonome
possibili: un bagaglio che, come un testimone in una corsa a
staffetta, la “guida” affida al “Dante” di turno (<i>torna la
fiducia…</i>), in modo che lo “smarrito Dante” possa sapersi
orientare nella “selva oscura” e magari uscirne.</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
Potrebbe,
tuttavia, rimanervi impigliato tra rametti di cipressi di Leyland e
cespugli di Rovi? Potrebbe non uscirne mai più da quel “bosco
senza luce”?
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
Sì,
ma in un caso: solo quando il “Virgilio” di turno (<i>l’educatore…</i>)
strumentalizza quella fiducia e in realtà affida al “Dante” non
una bussola, ma uno “narcisistico specchietto”, mediante cui
ritrovare solo se stesso e dipendere dal Virgilio senza mai “riveder
le stelle” in modo autonomo e critico.</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
Quando
un educatore, un maestro, un insegnante non affida al discente gli
strumenti in suo possesso (conoscenze e abilità) per spiccare il
volo, ma per restare impigliato in un rapporto di subalternità e
dipendenza, là il rapporto educativo vortica su se stesso, in una
“specchiata spirale” in cui docente e discente si riflettono per
cercare nell’altro quel qualcosa che dia senso alla propria
esistenza: come Lord Voldermort (<i>cattivo maestro</i>…) ed Harry
Potter nel finale della saga omonima, si lanciano da una finestra nel
vuoto, non per reciproco “affidarsi” consci che una rete ci sarà
a salvare le loro vite, ma per un sussulto di “disperata vitalità”,
che rasenta lo spegnimento di ogni facoltà emotivo-intellettiva fino
al cadere in un abisso senza fine, la perdita di sé, impelagati tra
flutti alti e marosi tumultuosi.</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
Non al
mare, ma al cielo, dovrebbero mirare discente e docente: come un
acrobata il discente, dopo aver rasentato la terra e respirato l’odor
di segatura dell’arena circense, lascia che l’altro nel sinuoso
volo lo prenda temporaneamente per mano, affinché spicchi il volo,
da solo, da sé…</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
“<i>E
Montero Primo attaccava a salire la sua tela, ingollando e
ingollando, finché arrivava all’abbraccio del fratello…”</i><sup><i><a class="sdfootnoteanc" href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=6526109567324228312&pli=1#sdfootnote1sym" name="sdfootnote1anc"><sup>1</sup></a></i></sup></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
Si
diventa <i>Lord Voldemort, cattivo maestro</i>, specie quando
l’educatore non ha fatto i conti con sé e cerca un senso in chi ha
di fronte, strumentalizzandolo per alimentare il proprio ego ancora
labile e lacunoso: difficile è essere Montero Secondo, che si fa
temporaneo strumento, provvisoria rampa di lancio, per permettere al
fratello di completare l’acrobatico esercizio.
</div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
“<i>Libero, dritto
e sano è tuo arbitrio,</i></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<i>E fallo fora non
fare a suo senno:</i></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<i>perch’io te
sovra te corono e mitrio”.</i></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;">(“Commedia”,
Pg. XXVII – Virgilio a Dante..)</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
Così Virgilio si
congeda.
</div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
Il suo compito è
terminato: Dante spiccherà il volo e “vedrà le stelle”.</div>
<div style="font-size: 13px; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div id="sdfootnote1">
<div class="sdfootnote" style="text-align: right;">
<span style="font-size: x-small;"><a class="sdfootnotesym" href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=6526109567324228312&pli=1#sdfootnote1anc" name="sdfootnote1sym">1</a>
“Piazza d’Italia” – Antonio Tabucchi.</span></div>
</div>
</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif;">
<b>L'autore di questo post</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbCMZSH1B-0hSfIR9C2EOx2vlDsXQ6w5AR8R_SfAZvEwcMeLilSCjE0-nZa0NmSONOknhC6tPeBUah4IEKkRmmH_iIBzRpWe821Hm9VhDn73Za_lj7dvOcdqOnWyYcZwjiTgFGTS23u8Dq/s1600/Nuzzolese+P..jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbCMZSH1B-0hSfIR9C2EOx2vlDsXQ6w5AR8R_SfAZvEwcMeLilSCjE0-nZa0NmSONOknhC6tPeBUah4IEKkRmmH_iIBzRpWe821Hm9VhDn73Za_lj7dvOcdqOnWyYcZwjiTgFGTS23u8Dq/s1600/Nuzzolese+P..jpg" /></a></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<em style="color: #333333; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 22px; text-align: justify;">PASQUALE NUZZOLESE</em></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><em style="color: #333333; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 22px; text-align: justify;">Professore di Lettere alla Scuola Secondaria di I grado “Sandro Pertini” di Ponte nelle Alpi (BL), vivo da sei anni tra le “Scogliere di Dio” bellunesi, dopo averne trascorsi ventisei nell’Atene delle Puglie, Trani, terra dove mi sono laureato in Lettere moderne, indirizzo storico-sociale (2005) e ho conseguito l’abilitazione all’insegnamento (SSIS – Puglia, 2008). Ritrarre in “scatti di luce” la realtà (<a href="http://instagram.com/mest_pasqual#" style="color: #993322; text-decoration: none;" target="_blank">Instagram</a></em><em style="color: #333333; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 22px; text-align: justify;">) e declinarla in 140 caratteri ( <a href="https://twitter.com/muovendoidee" style="color: #993322; text-decoration: none;" target="_blank">Twitter</a></em><em style="color: #333333; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 22px; text-align: justify;">) sono il modo in cui vivo le humanae litterae del XXI secolo.</em></span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="text-align: justify;"><br /></span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="text-align: justify;"><br /></span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="text-align: justify;">Tutti i contributi verranno </span><strong style="text-align: justify;">divulgati dai blogger di Snodi Pedagogici</strong><span style="text-align: justify;">, </span><span style="text-align: justify;">condivisi e commentati sui diversi social e raccolti a questo</span><span style="text-align: justify;"> <a href="http://snodipedagogici.wix.com/onweb#!pedagogicalert/c24fg" target="_blank">link </a></span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="text-align: justify;"><br /></span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;">
<div style="text-align: -webkit-auto;">
<u style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">I blog che partecipano</u></div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
</div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><u>Il Piccolo Doge </u>di <strong>Sylvia Baldessari</strong></span></div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><u>Ponti e Derive </u>di <strong>Monica Cristina Massola</strong></span></div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><u>Nessi Pedagogici </u>di <strong>Manuerla Fedeli</strong></span></div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><u>E di Educazione </u>di <strong>Anna Gatti</strong></span></div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><u>La Bottega della Pedagogista</u> di <strong>Vania Rigoni</strong></span></div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><u>In Dialogo </u>di <strong>Elisa Benzi</strong></span></div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><u>Bivio Pedagogico </u>di <strong>Christian Sarno</strong></span></div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><u>Labirinti Pedagogici </u>di <strong>Alessandro Curti</strong></span></div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><u>Tra Fantasia Pensiero Azione </u>di <strong>Monica D'Alessandro Pozzi</strong></span></div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
</div>
<div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="text-align: justify;">I </span><strong style="text-align: justify;">blogging day</strong><span style="text-align: justify;"> fanno parte di un </span><em style="text-align: justify;"><u>progetto culturale organizzato e promosso da <strong>Snodi Pedagogici.</strong></u></em></span></div>
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); text-align: justify;"></span><br />
<div style="text-align: -webkit-auto;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); text-align: justify;">Questo avrà termine con l'estate e <strong>sfocerà in un'antologia</strong> dei contributi che verrà pubblicata sotto forma di ebook, il cui ricavato <u>andrà in beneficenza</u> alla <a href="http://www.lalocandadeigirasoli.it/" target="_blank">Locanda dei Girasoli</a></span></div>
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); text-align: justify;">
</span><br />
<div style="text-align: -webkit-auto;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><br /></span></div>
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); text-align: justify;"></span><br />
<div style="text-align: -webkit-auto;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); text-align: justify;">Una volta finito il percorso di pubblicazione online, vari autori che hanno preso parte ai BDay, verranno contattati dalla redazione.</span></div>
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); text-align: justify;">
</span></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-57134356928014623752014-07-17T15:38:00.001+02:002014-07-17T15:41:41.661+02:00#5buoneragioni<div style="text-align: justify;">
Sta accadendo qualcosa di importante.</div>
<div style="text-align: justify;">
Qualcosa che ha a che fare con le comunità per minori. Tema [non ho bisogno di dirlo a chi mi conosce bene] che mi sta molto caro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché in comunità per minori ci ho passato (letteralmente) metà della mia vita.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sangue (metaforico), sudore (fisico) e lacrime (quelle raccolte). </div>
<div style="text-align: justify;">
Ma tante e tante soddisfazioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma bando all'emotività di un povero anziano educatore.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dicevo che sta succedendo qualcosa. </div>
<div style="text-align: justify;">
Alle 12.30 di oggi alla Camera dei Deputati stanno presentando la campagna <b>#5buoneragioni</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cinque buone ragioni per accogliere i bambini che vanno protetti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP_JvrW_XQfFg04ddC1LkX0WHa3f-o0tvKZ9LbCeyIWyxMRTyuknmyEl3Zb8Hrd4t2W6YKFF8wiK3bnuCrcFuanV0FUTfGo-AIzh8qekwLDrHtvQr22QgGL5NxjNewK02CBVXUTNCQP08s/s1600/banner_lungo.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP_JvrW_XQfFg04ddC1LkX0WHa3f-o0tvKZ9LbCeyIWyxMRTyuknmyEl3Zb8Hrd4t2W6YKFF8wiK3bnuCrcFuanV0FUTfGo-AIzh8qekwLDrHtvQr22QgGL5NxjNewK02CBVXUTNCQP08s/s1600/banner_lungo.png" height="104" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Da dove nasce questa campagna? </div>
<div style="text-align: justify;">
Dai recenti servizi di tante trasmissioni che hanno messo in discussione [eufemismo] il lavoro di queste strutture di accoglienza. </div>
<div style="text-align: justify;">
[Ne ho già parlato <a href="http://labirintipedagogici.blogspot.it/2014/03/di-assistenti-sociali-e-traumi-infantili.html" target="_blank">qui </a>e (indirettamente) <a href="http://labirintipedagogici.blogspot.it/2014/06/quando-ti-manca-un-pezzo-di-famiglia.html" target="_blank">qui</a>.]</div>
<div style="text-align: justify;">
Qualcuno ha letto i miei post e - per questo - mi ha coinvolto chiedendomi di sottoscrivere la campagna.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cosa che ho fatto senza dubbio alcuno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché io conosco il senso ed il valore delle comunità di accoglienza.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi mi hanno chiesto di mandare un video: una registrazione in cui racconto perché ho sottoscritto quella campagna. Ma io mi vergogno. So a malapena scrivere, figuriamoci se so anche parlare in pubblico...</div>
<div style="text-align: justify;">
Forse lo farò, forse no (anche se qualcuno a me molto vicino continua a dirmi <i>Mandalo!</i>).</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma intanto ho fatto quel che so fare (forse) meglio.</div>
<div style="text-align: justify;">
Scrivere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ed è qui che scrivo che non ho bisogno di #5buoneragioni per sostenere che le comunità di accoglienza devono continuare ad esistere.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi basta pensare alle centinaia di ragazzi che ho incontrato in quasi vent'anni di lavoro in comunità e mi vengono in mente molto più che #5buoneragioni. </div>
<div style="text-align: justify;">
Potrei fare i nomi, ma non mi basterebbe un post.</div>
<div style="text-align: justify;">
E non sarebbe interessante per coloro che leggono, perché le storie hanno senso solo se le conosciamo bene. Se le viviamo o se ci vengono raccontate...</div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco perché io cerco di narrare ciò che faccio in educazione. </div>
<div style="text-align: justify;">
Non per me. </div>
<div style="text-align: justify;">
Non per i servizi. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ma per loro: le storie (e le persone) che quotidianamente incontro e che vivo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché l'educazione è un viaggio che si percorre insieme!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
So che ci sono servizi che non funzionano, so che ci sono educatori che non fanno bene il loro lavoro (e non sono né meglio né peggio di quelli che vengono arrestati per pedofilia, maltrattamenti o incuria perché quando si ha a che fare con le persone non si scherza, non si può sbagliare!).</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma so che ci sono preti che partecipano a festini a base di coca. </div>
<div style="text-align: justify;">
E non vuole dire che tutti i preti sono cocainomani.</div>
<div style="text-align: justify;">
So che ci sono cassiere del supermercato che rubato. </div>
<div style="text-align: justify;">
E non vuol dire che tutte le cassiere siano ladre.</div>
<div style="text-align: justify;">
So che ci sono dipendenti pubblici che non lavorano. </div>
<div style="text-align: justify;">
E non vuol dire che tutti i dipendenti pubblici siano dei fannulloni.</div>
<div style="text-align: justify;">
So che ci sono insegnanti che non hanno a cuore il processo di crescita dei loro studenti. </div>
<div style="text-align: justify;">
E non vuol dire che tutti gli insegnanti siano inetti.</div>
<div style="text-align: justify;">
So che ci sono genitori che non riescono/possono/vogliono crescere bene i loro figli.</div>
<div style="text-align: justify;">
E non vuol dire che tutti i genitori siano degli incapaci.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Al mondo ci sono un mucchio di luoghi comuni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Alcuni giusti e alcuni sbagliati.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi ci sono un mucchio di storie. </div>
<div style="text-align: justify;">
Chi ha il potere di dire quali siano quelle giuste e quelle sbagliate?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Alcune sono silenziose ad esclusivo appannaggio di chi ha avuto la fortuna di viverle.</div>
<div style="text-align: justify;">
Altre le raccontano qui.</div>
<div style="text-align: justify;">
E sono interessanti da ascoltare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/qGqyj4h7mWQ?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
(e vi consiglio di prestare particolare attenzione a ciò che dice Francesco...)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-89640838259104232902014-06-22T07:21:00.002+02:002014-06-22T07:22:53.890+02:00Scuola: quando un 4 diventa un 6<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuqKL1hUX-mDcYt1HTFBuSUBmPH7wxF1MWZ0b2w6YRlLYjqBfnRlytrTjOrt0kMwTCIskWJ17krJHEm2-YwpGPujuVcn4kqoPX8c72dhHlNEO6Bgdim3Qnq_A3quawtQbSZdb276l_z3WK/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuqKL1hUX-mDcYt1HTFBuSUBmPH7wxF1MWZ0b2w6YRlLYjqBfnRlytrTjOrt0kMwTCIskWJ17krJHEm2-YwpGPujuVcn4kqoPX8c72dhHlNEO6Bgdim3Qnq_A3quawtQbSZdb276l_z3WK/s1600/images.jpg" height="320" width="313" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Mi ero ripromesso di non scrivere nulla sulla scuola fino a quando questa non fosse terminata (esami compresi). Le fatiche, il caldo e i tempi impegnatissimi di questo periodo giocavano a mio favore.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma.</div>
<div style="text-align: justify;">
Leggendo a destra e a sinistra mi imbatto in un <a href="http://paroleingioco.wordpress.com/2014/06/17/una-maestra-dopo-aver-consegnato-le-schede-di-valutazione-ai-genitori-scrive/" target="_blank">post</a> che parla di valutazione a scuola. </div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Tahoma, Arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 21.1200008392334px; text-align: start;"><i>"Il voto corrompe. Il voto divide. Il voto classifica. Il voto separa. Il voto è il più subdolo disintegratore di una comunità. Il voto cancella le storie, il cammino, lo sforzo e l’impegno del fare insieme. Il voto è brutale, premia e punisce, esalta ed umilia. Il voto sbaglia, nel momento che sancisce, inciampa nel variabile umano. Il voto dimentica da dove si viene. Il voto non è il volto."</i></span></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Ecco quanto si legge (probabilmente estrapolato, in quanto non virgolettato) del pensiero della maestra.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un pensiero condiviso e condivisibile.</div>
<div style="text-align: justify;">
Anche da me, che sto scrivendo in questo momento.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché penso alla mia bambina e ai suoi compagnetti di seconda elementare. Me li vedo sorridenti tra i loro banchi con i quadernoni colorati pieni di scritte in (quasi) bella grafia e di disegni (più o meno) colorati. Cerco di immaginarmeli (per la proiezione che, da genitore, ho a casa quando fanno i compiti) impegnati nel ripetere alla maestra le tabelline, a leggere le storie proposte sui loro libri. Me li figuro affascinati dalle novità che apprendono quotidianamente e che escono dalla bocca della loro maestra.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>"Dove l'hai imparata questa cosa?"</b> chiedo spesso a mia figlia quando mi illumina con perle di saggezza che non avrei ritenuto possibili a sette anni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>"Me l'ha detto la maestra."</b> è la sua risposta semplice ma lapidaria.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché quello che dice la maestra è vero, sacrosanto ed incontrovertibile. Ed è giusto che sia così, almeno per ora.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco perché mi piace quando leggo, nel post sopracitato, la "valutazione" che era solito usare il maestro Manzi.</div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Tahoma, Arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 21.1200008392334px; text-align: start;">“<i>Ha fatto quel che può, quel che non può non fa</i>”</span></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Poi però, come spesso mi accade, smetto di essere romantico e torno con i piedi per terra.</div>
<div style="text-align: justify;">
E ripenso agli ultimi tre anni durante i quali, per professione, ho avuto il privilegio di osservare dall'interno una classe nella sua evoluzione dalla prima alla terza media.</div>
<div style="text-align: justify;">
E qui, diversamente da come faccio per mia figlia, mi baso su osservazioni concrete da me direttamente effettuate e non su proiezioni fantastiche.</div>
<div style="text-align: justify;">
E mi vengono in mente i due A. portatori dello stesso nome ma diametralmente opposti nell'approccio con la scuola: uno silenzioso, studioso, educato, impegnato, sempre pronto ad aiutare gli altri; l'altro irriverente, sfaticato, poco educato nei confronti dei docenti, sempre pronto a disturbare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Neanche a dirlo i risultati dei due A. sono differenti: il primo pieno di otto-nove-dieci e l'altro trincerato dietro i suoi due-tre-quattro da finto bulletto di periferia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Al mio sguardo di educatore appare evidente che dietro a questi <b>voti </b>ci siano dei <b>volti </b>e delle <b>storie </b>differenti. Sembra quasi banale sottolineare che il "bulletto-semiasino" nasconda dietro i suoi comportamenti l'estrema fatica di studiare, la difficoltà a capire i concetti, la paura di essere etichettato "solo" come l'ignorante che va male a scuola. E allora reagisce disturbando, nascondendo dietro al suo essere rumoroso e irriverente la paura del fallimento.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma non è così anche per l'altro A.? Perché dare per scontato che per lui sia tutto più facile, più naturale? Ho visto anche sul suo volto la paura del fallimento e la delusione per un risultato non raggiunto. Pochi (forse nessuno) hanno notato quanto tristezza c'era nei suoi occhi davanti ad un 8 ottenuto in una verifica. Perché per un ragazzino che aveva passato giorni e giorni a studiare quel voto ha significato un fallimento.</div>
<div style="text-align: justify;">
Anche se ai più può sembrare stupido.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ed è vero che il voto classifica.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma mi vengono alla mente anche C. e S. altri due ragazzetti che in questi anni ho potuto osservare quasi scientificamente.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il loro andamento è stato sempre altalenante, tra alti e bassi, caratterizzato dall'essere sempre sotto la sufficienza, ogni anno. Sempre a rischio bocciatura.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mai bocciati però. </div>
<div style="text-align: justify;">
Perché in nome del principio per cui "il voto cancella le storie e le persone" accadono delle magie strane alla fine di ogni scolastico.</div>
<div style="text-align: justify;">
Accade (spesso?) che i 4 si trasformino in 6.</div>
<div style="text-align: justify;">
E che - a dispetto di impegno ed educazione - anche chi avrebbe dovuto ripetere la classe (per mancanza di risultati raggiunti) si trovi proiettato in quella successiva o ammesso agli esami.</div>
<div style="text-align: justify;">
In nome di cosa?</div>
<div style="text-align: justify;">
Dell'ingiustezza della valutazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Della personalizzazione dei percorsi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Della critica al sistema scolastico.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un pensiero mi martella però la mente in questo momento. Ed è questo il vero motivo per cui, nonostante mi fossi ripromesso di non farlo, sto scrivendo questo post.</div>
<div style="text-align: justify;">
"Il voto è brutale, premia e punisce, esalta e umilia."</div>
<div style="text-align: justify;">
Si. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ma non sempre nel modo in cui saremmo portati a pensare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché nei volti di quei 20 ragazzetti che ho visto per tre anni dietro ai loro banchi e nei corridoi durante l'intervallo l'umiliazione maggiore l'ho notata proprio in A.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il secchione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quello bravo, educato, composto, attento e impegnato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché lui i suoi otto in pagella se li è guadagnati, meritati e sudati.</div>
<div style="text-align: justify;">
Gli altri hanno avuto dei 6 che erano il frutto di una magia.</div>
<div style="text-align: justify;">
E non mi sembra proprio vero che ognuno abbia fatto quel che può.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Perché qualcuno, con questo metodo, ha solo imparato che nella vita le cose non bisogna sudarsele e guadagnarsele con il proprio impegno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tanto quel che non puoi (vuoi) fare, lo farà qualcun altro per te.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Che razza di messaggio educativo è questo?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><u>Corollario</u></b></div>
<div style="text-align: justify;">
"<i>Ragazzi oggi interrogo. Ve l'avevo detto. C'è qualcuno pronto che si offre volontario?</i>"</div>
<div style="text-align: justify;">
Ho sentito questa frase decine di volte, settimana dopo settimana, per tre anni. E nei momenti in cui nessuno si sentiva pronto (= aveva studiato) la prof rimandava l'interrogazione alla settimana successiva.</div>
<div style="text-align: justify;">
Qualcuno ha preso due perché alla fine dell'anno non aveva mai trovato il tempo, il modo o il coraggio di farsi interrogare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il "fare insieme" presuppone lo sforzo del docente ma anche l'impegno dell'alunno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non si può remare da soli quando in barca si è in due.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-19446632511077631642014-06-12T21:58:00.000+02:002014-06-13T10:01:04.716+02:00#educazionEbellezza - Abitare il proprio spazio<pre wrap="">Il tema lanciato a giugno da Snodi Pedagogici è: #educazionEbellezza
<b>"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace.
Quale posto ha l'educazione al Bello nella nostra vita? Come siamo stati formati e come vogliamo formare i nostri ragazzi alla bellezza? Non è semplice educare a un concetto così soggettivo, ma è necessario, specialmente in un'epoca in cui, si dice, tutto è soggettivo e più nulla ha valore assoluto"</b>
Buona lettura.
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIF8sh3-eDeT-bZ6vIdWeROwlMUqaC5bZdyMTEx-eUbRJVHmdl8sQDnjUwXREei42ahnRuKQVKQ6Vav-T_liZNHjCGsIcRXW92BZi9RQd4mfZV6s3QcSuScP_HQJPpbQBUQGvrPE5YUuCS/s1600/10345768_1497773003787912_1920494215353406389_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIF8sh3-eDeT-bZ6vIdWeROwlMUqaC5bZdyMTEx-eUbRJVHmdl8sQDnjUwXREei42ahnRuKQVKQ6Vav-T_liZNHjCGsIcRXW92BZi9RQd4mfZV6s3QcSuScP_HQJPpbQBUQGvrPE5YUuCS/s1600/10345768_1497773003787912_1920494215353406389_n.jpg" height="281" width="400" /></a></div>
#educazionEbellezza - <b>Abitare il proprio spazio</b></pre>
<pre wrap=""><b>
</b></pre>
<pre wrap=""><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxIA8WZ_OsIYz6B3XSYMuIcJctEv3vPVUg51Xe4yBvxKB7Ltlp_8zBSpls3mi3ODCOuffUXrOfHWp0bRAYL_nQwygsKqRnF-AA4MqGxi7eJfkt5V7ldpTfdxiv-ba2yXQ9uadOoKSTXLCS/s1600/fre.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxIA8WZ_OsIYz6B3XSYMuIcJctEv3vPVUg51Xe4yBvxKB7Ltlp_8zBSpls3mi3ODCOuffUXrOfHWp0bRAYL_nQwygsKqRnF-AA4MqGxi7eJfkt5V7ldpTfdxiv-ba2yXQ9uadOoKSTXLCS/s1600/fre.png" height="200" width="155" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Voglio essere frivola, è giugno, il tema è perfetto, un’abbinata naturale specialmente nel nostro emisfero nord: estate & bellezza, esposizione dei corpi in libertà (già qualche perplessità mi nasce).
Assediati da articoli e servizi televisivi, pubblicità via web tutti orientati a illustrarci modalità varie per arrivare alla famosa prova bikini in forma perfetta, milioni di manualetti sul mangiare sano, infine come ogni anno parte la campagna politica sul magro è salute è bellezza è successo.
Chi controlla il peso è così potente da controllare la vita.Chi controlla il cibo è così forte da controllare la sua nutrizione.
Mi sono già auto-turbata, io decisamente arrodondata da qualche annetto, propensa a stare in salute e a nutrirmi bene.
Poi mentre preparavo il lavoro per lo studio, e nel riordinavo le carte e gli appunti, mi passan per le mani vecchi progetti e leggo: <b>Abitare il proprio spazio</b>.<br />
Una vecchia cosa che avevo “sognato di realizzare” molti anni fa quando lavoravo come pedagogista in un gruppo di disabili intellettivi di circa 30anni: loro si apprestavano a entrare in un progetto di autonomia residenziale e io volevo sostenere le famiglie che erano molto angosciate che dopo anni di vita a occuparsi dei loro figli adesso dovevano trovare le forze per lasciarli andare.
Ma Abitare il proprio spazio era ed è un percorso di auto-riflessione su quale sia lo spazio: la casa o il proprio corpo?
Allora come oggi la più grande difficoltà è individuare il nostro spazio corporeo, riconoscerlo ed esplorarlo, amarlo e assaporarlo. I bambini e sopratutto i preadolescenti (e oltre) che vedo come specialista, ma anche dai confronti con le colleghe, sono sempre più dissociati nella dicotomia mente-corpo: o vanno male a scuola o hanno degli impacci motori, o sono con comportamenti non adeguati socialmente o non sanno leggere (dicono ogni volta i genitori…gli insegnanti).
L’essere umano è visualizzato dalla pedagogia clinica come unicità di anima e corpo. Lungo il percorso clinico, dall’incontro iniziale fino ad arrivare alla diagnosi, la corporeità della persona è tenuta in grande considerazione, essendo essa stessa il luogo in cui si esplicitano e si esprimono il senso, la traiettoria e la direzione di un’esistenza unica e irripetibile, di una storia di vita individuale e specifica. L’intervento rivolto alla persona in difficoltà tiene anch’esso in grande considerazione la corporeità quale dato immediato attraverso cui la persona comunica i propri bisogni, le proprie aspirazioni e costruisce il proprio progetto di vita. <span style="font-size: x-small;">(cit. Gerardo Pistillo, Il corpo in pedagogia clinica, Ed. Magi 2012)</span>
Partendo da queste parole con cui il collega apre nel libro all’importanza e centralità del corpo nei Metodi Pedagogico Clinici, vi chiedo anche voi come me reputate che in educazione lavorare sul corpo è il primo passaggio (e sottolineo a qualsiasi età) per mettere in moto il cambiamento auto-educativo della persona?
Che senso avrebbe non ripartire dalla propriocezione del corpo quando è nella sua conoscenza che sono celati i segreti degli apprendimenti?
E la bellezza allora in educazione cosa diventa?
Per me e per la mia esperienza professionale, è il condurre l’altro a riordinare il caos, riconoscendo prima i propri schemi e le proprie armonie, verificarne l’applicabilità pratica e infine memorizzarli per replicarli ogni volta che gli sarà necessario.
Vi faccio un esempio, una giovinetta dai modi raffinati con cui lavoravo tempo fa per delle difficoltà nel latino e sopratutto nella matematica continuava a dirmi, nei primi incontri, che doveva dimagrire. Allora abbiamo fatto un gioco di sagome: lei ha realizzato la mia ed io la sua. Solo quando ha posto la sagoma di se stessa sulla mia ha realizzato che lei era magra, perché “<i>lei dottoressa non è obesa</i> (sorridendo mi disse)”. Ovvio, con lei il lavoro fu aiutarla nell’imparare a osservarsi, osservare il mondo per individuarne le logiche e sviluppare l’attenzione e la concentrazione…come poteva cogliere le leggi della matematica e del latino se non coglieva né se stessa né il proprio habitat?!
Questo lavoro sul corpo, sull’estetica intesa come ordine personale, sulla passione verso l’arte dovrebbe essere alimentato dalla scuola che invece vedo sempre più orientarsi sulle valutazioni e competenze cognitive, ma come fa un bambino a imparare la geometria se non coglie le linee del suo corpo? come fa a riconoscere le lettere se non ha imparato ad osservare se stesso?
#educazioneBellezza per me è sostenere le persone nel momento in cui si guardano per la prima volta e si scoprono essere un opera estetica, si relazionano con passione verso il loro corpo. Non c’è più controllo ossessivo, c’è solo osservazione e curiosità; in quel momento i modelli con cui veniamo bombardati vengono guardati con distacco e non con aspirazione, il cibo diventa nutrizione, il corpo ritrova il piacere dei sensi.
"<i><b>Il bello è una manifestazione di arcane leggi della natura, che senza l'apparizione di esso ci sarebbero rimaste eternamente celate.</b></i>” (Goethe)</div>
Per riflettere anche insieme ai vostri figli vi propongo questo <a href="https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=mRMlst6m-nk" style="text-align: justify;" target="_blank">video</a>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEzRwzMK0tghlydxLdzvtuvuyfFKBaWWm1C8OMR7Wyq-TzZShRsffWEtnIP4y3YvLhA_rsIrYvgv6dqcAc8kKDr1b1tUQF2SXTMpMsu1UAJ3uhiKhBjRM3K2CfMxEFcvmhvYKY6zhZH_iZ/s1600/vania.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; display: inline !important; float: left; font-size: 11px; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEzRwzMK0tghlydxLdzvtuvuyfFKBaWWm1C8OMR7Wyq-TzZShRsffWEtnIP4y3YvLhA_rsIrYvgv6dqcAc8kKDr1b1tUQF2SXTMpMsu1UAJ3uhiKhBjRM3K2CfMxEFcvmhvYKY6zhZH_iZ/s1600/vania.jpg" height="133" width="200" /></a></div>
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<div style="font-size: 11px; margin: 0px; min-height: 13px;">
<span style="letter-spacing: 0px;">Vania </span><span style="letter-spacing: 0px;"> Rigoni, dottoressa in Scienze dell’Educazione, Pedagogista clinico e </span><span style="letter-spacing: 0px;">Mediatrice Familiare ma anche moglie, figlia e mamma bipede. Nella vita </span><span style="letter-spacing: 0px;">mi sono occupata di educazione e espressione creativa; la mia mission è </span><span style="letter-spacing: 0px;">“dare al mondo quello che vorrei ricevere”, proporre alle persone vie </span><span style="letter-spacing: 0px;">per auto-costruire la propria serenità. Ho un blog </span><a href="http://www.bottegadellapedagogista.com/" style="letter-spacing: 0px;"><span style="letter-spacing: 0px;">ww.bottegadellapedagogista.com</span></a><span style="letter-spacing: 0px;"> su cui da anni cerco di portare le mie riflessioni fuori Firenze.</span></div>
<div style="font-size: 11px; margin: 0px; min-height: 13px;">
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I blogging day fanno parte di un progetto culturale organizzato e promosso da Snodi Pedagogici.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo avrà termine con l'estate e sfocerà in un'antologia dei contributi che verrà pubblicata sotto forma di ebook, il cui ricavato andrà in beneficenza alla "Locanda dei Girasoli" ( <a class="moz-txt-link-freetext" href="http://www.lalocandadeigirasoli.it/">http://www.lalocandadeigirasoli.it/</a> )</div>
<div style="text-align: justify;">
Una volta finito il percorso di pubblicazione online, vari autori che hanno preso parte ai BDay, verranno contattati dalla redazione
</div>
<div style="text-align: start;">
<b><u>Blog partecipanti:</u></b>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ilpiccolodoge.blogspot.it/" target="_blank">Il Piccolo Doge</a></div>
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<a href="http://nessipedagogici.blogspot.it/" target="_blank">Nessi Pedagogici</a></div>
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<a href="http://biviopedagogico.wordpress.com/" target="_blank">Bivio Pedagogico</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://edieducazione.blogspot.it/" target="_blank">E di Educazione</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://pontiandderive.wordpress.com/" target="_blank">Ponti e Derive</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://elisabenzi.wordpress.com/" target="_blank">InDialogo</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.bottegadellapedagogista.com/" target="_blank">La bottega della pedagogista</a></div>
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<a href="http://trafantasiapensieroazione.wordpress.com/" target="_blank">Tra fantasia, pensiero e azione</a></div>
</pre>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-27643059696404724972014-06-12T21:56:00.001+02:002014-06-13T10:00:54.156+02:00#educazionEbellezza - Ogni scarrafone è bello a mamma soja<pre wrap="">Il tema lanciato a giugno da Snodi Pedagogici è: #educazionEbellezza
"<b>Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace.
Quale posto ha l'educazione al Bello nella nostra vita? Come siamo stati formati e come vogliamo formare i nostri ragazzi alla bellezza? Non è semplice educare a un concetto così soggettivo, ma è necessario, specialmente in un'epoca in cui, si dice, tutto è soggettivo e più nulla ha valore assoluto</b>"
Buona lettura.
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizZJJzKP_2iToC7JJN9fjKaIKrj24b4jOZeOZJQHdl74c2cBTgJfVrFXPoWCBNU6N0SVa8cp8B1vbMgFw_oB4qmLgy9fo0hjGLP6DxXTxd3UO9Res9_D4UGqyJGVqbNgwXw2cS2oo2rzTx/s1600/10345768_1497773003787912_1920494215353406389_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizZJJzKP_2iToC7JJN9fjKaIKrj24b4jOZeOZJQHdl74c2cBTgJfVrFXPoWCBNU6N0SVa8cp8B1vbMgFw_oB4qmLgy9fo0hjGLP6DxXTxd3UO9Res9_D4UGqyJGVqbNgwXw2cS2oo2rzTx/s1600/10345768_1497773003787912_1920494215353406389_n.jpg" height="281" width="400" /></a></div>
#educazionEbellezza - <b style="font-family: Calibri, sans-serif;">Ogni </b><b style="font-family: Calibri, sans-serif;">scarrafone è bello a mamma soja</b><b style="font-family: Calibri, sans-serif;">
</b>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Io </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">sono un'educatrice e ho un super potere. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Certo, </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">non un superpotere di quelli che ti salvano la vita quando sei appeso </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">al cornicione di un palazzo, ma pur sempre un superpotere. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Che </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">poi io di gente appesa al cornicione non ne ho mai vista, ma questa è </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">un'altra storia. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Dicevo </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">che ho un superpotere: <b>trasformo i brutti in belli</b>. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Ho </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">scoperto di esserne capace anni fa quando lavoravo in una comunità </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">per minori disadattati. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">In </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">comunità arrivavano ragazzi di ogni nazionalità a qualsiasi ora del </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">giorno vestiti con poco, spesso sporchi, con tagli di capelli </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">improbabili, con un sacchetto di plastica per valigia con dentro un documento gelosamente custodito e delle foto che ritraevano la famiglia. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Gli sguardi duri di uomini cresciuti troppo in fretta scandagliavano la nuova abitazione per cercare un angolo che potesse ricordare lontanamente la loro casa. Occhi bassi per non incrociare i miei, silenziosi nei movimenti come solo chi vuole scomparire può fare. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Ecco, </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">così arrivava la maggior parte. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Faticosamente </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">si cominciava a conoscere i ragazzi, a farli aprire, a ipotizzare un </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">percorso da percorrere insieme. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Dopo qualche mese mi ritrovavo a </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">guardare negli occhi dei ragazzi in jeans e maglietta, con capelli </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">tagliati e ingellati, mi ritrovavo a sorridere e scherzare con loro. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Com'ero brava! </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Il mio potere non conosceva confini. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Ora </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">lavoro in un nido. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Pensavo </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">di appendere al chiodo la mio super potere perché, si sa, i bambini </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">son tutti belli. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;"><b>SBAGLIATO! </b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Certo: </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">ci sono cuccioli di uomo oggettivamente belli quasi da mangiarseli, </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">ma esistono anche quelli in cui la genetica si è sentita – </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">diciamocelo - quantomeno “creativa”. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Al </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">nido non è un problema di taglio di capelli (molti non ne hanno), di </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">abbigliamento o di atteggiamento, ma qualche volta siamo di fronte ad </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">una buona dose di bruttezza. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Quella </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">oggettiva forse? </span></i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Mi </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">sono ritrovata quindi a rispolverare il mio super potere da eroina ed </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">ecco che nel giro di poche settimane inizio a cogliere uno sguardo, </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">una posa, un atteggiamento che fanno sembrare grazioso il bimbo. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Quella </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">è la prima avvisaglia che la mutazione è quasi conclusa. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Da </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">lì a poche settimane mi troverò un bambino bellissimo che ricordo </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">essermi apparso brutto, ma non capisco dove. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Al </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">nido racconto favole, continuamente, ma non ho mai detto nulla del </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">mio super potere, forse perchè i bimbi crederebbero più in me che </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">in loro; sotto sotto lo so che il super potere non l'ho io, ma le </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">persone con cui lavoro quotidianamente: sono loro che riescono a </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">educare il mio sguardo a non soffermarsi in superficie e a far </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">affiorare il bello che c'è in loro. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Come </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Michelangelo, che nel blocco di marmo già intravedeva la statua che </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">vi era nascosta liberandola dalle parti eccedenti. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;">Pensandoci </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">bene questa è la vera favola: tutti noi abbiamo questo superpotere e </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">appena capiamo che chi ci ama lo fa per </span><i style="font-family: Arial, sans-serif;"><b>ciò</b></i><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><b> </b>che siamo e non </span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">per </span><i style="font-family: Arial, sans-serif;"><b>come</b></i><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><b> </b>siamo finiamo per vivere felici e contenti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0IByuT65Tye1mNIIYXbMZ8JdxZY8yFkUkjGolqd1HjauqOt_VMg-FGJ7BpH8cea93BAC5jP09hN2EekiWc1XFXsdTi5ZSnCru1E-Eup1K6hJdy_kHodID6zYHsiJDn5PsPPo7-7kyzs-5/s1600/sara.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0IByuT65Tye1mNIIYXbMZ8JdxZY8yFkUkjGolqd1HjauqOt_VMg-FGJ7BpH8cea93BAC5jP09hN2EekiWc1XFXsdTi5ZSnCru1E-Eup1K6hJdy_kHodID6zYHsiJDn5PsPPo7-7kyzs-5/s1600/sara.jpg" height="200" width="158" /></a></div>
<b><span style="font-family: inherit;"></span></b>
<div style="text-align: justify;">
<div style="display: inline !important; text-align: justify;">
<div style="display: inline !important;">
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Sara Bonariva</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;">educatrice da 20 anni, mamma da 8, moglie da 7.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;">Vivo costantemente lottando tra l'esuberanza di mio marito che adora fare voli pindarici e la mia irresistibile voglia di stare con i piedi ancorati a terra coltivando amorevolmente il mio orticello. </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;">Non è un caso che non sopporti volare.</span></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
I blogging day fanno parte di un progetto culturale organizzato e promosso da Snodi Pedagogici.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo avrà termine con l'estate e sfocerà in un'antologia dei contributi che verrà pubblicata sotto forma di ebook, il cui ricavato andrà in beneficenza alla "Locanda dei Girasoli" ( <a class="moz-txt-link-freetext" href="http://www.lalocandadeigirasoli.it/">http://www.lalocandadeigirasoli.it/</a> )</div>
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Una volta finito il percorso di pubblicazione online, vari autori che hanno preso parte ai BDay, verranno contattati dalla redazione
</div>
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</div>
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<b><u>Blog partecipanti:</u></b><br />
<a href="http://ilpiccolodoge.blogspot.it/" target="_blank">Il Piccolo Doge</a><br />
<a href="http://nessipedagogici.blogspot.it/" target="_blank">Nessi Pedagogici</a><br />
<a href="http://biviopedagogico.wordpress.com/" target="_blank">Bivio Pedagogico</a><br />
<a href="http://edieducazione.blogspot.it/" target="_blank">E di Educazione</a><br />
<a href="http://pontiandderive.wordpress.com/" target="_blank">Ponti e Derive</a><br />
<a href="http://elisabenzi.wordpress.com/" target="_blank">InDialogo</a><br />
<a href="http://www.bottegadellapedagogista.com/" target="_blank">La bottega della pedagogista</a><br />
<a href="http://trafantasiapensieroazione.wordpress.com/" target="_blank">Tra fantasia, pensiero e azione</a></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
</pre>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-31236799249707244112014-06-04T22:17:00.002+02:002014-06-05T15:14:11.650+02:00Quando ti manca un pezzo di famiglia...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZX-2Vv1wi7Nx1nnvBK-5_ys5ZJ0DSTMlk9quLVsx-EHsl8FHdzaVn1dbslBIx80sxgx5KTzxB8b8Hbu1ThWe-1DM7SC6jAdGkUAuBPTKEJva5iFEr-_YJ45p1fDNrIExLO-En22N5O7s7/s1600/diventare+grande.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZX-2Vv1wi7Nx1nnvBK-5_ys5ZJ0DSTMlk9quLVsx-EHsl8FHdzaVn1dbslBIx80sxgx5KTzxB8b8Hbu1ThWe-1DM7SC6jAdGkUAuBPTKEJva5iFEr-_YJ45p1fDNrIExLO-En22N5O7s7/s1600/diventare+grande.jpg"></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
Capita a volte che, diventando grande, ti stacchi dalla tua famiglia d'origine e te ne vai in qualche parte del mondo a vivere. Magari non vicinissimo ai tuoi genitori, magari fisicamente non troppo lontano ma emotivamente distante...</div>
<div style="text-align: justify;">
Capita.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma non è che lo hai deciso prima. Progettato. Premeditato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Capita e basta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Di solito è una storia d'amore. Un lavoro che ti piace. Una casualità della vita.</div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma: capita.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi il tempo passa e tu sei soddisfatto della tua vita. Del tuo lavoro. Della famiglia che ti sei creato. Della vita che hai [faticosamente] costruito. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ma ti manca un pezzo. Una parte della tua famiglia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Che spesso fai finta di non ricordare, di perdere nei meandri della tua quotidianità. Il turbinio del lavoro, gli impegni sociali e familiari... </div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma ti perdi via.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi però capita qualcos'altro. Una frase. Un desiderio. Un bisogno che irrompono nella tua vita.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
"<i>Papi, andiamo a trovare i nonni. Mi mancano...</i>"</div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
E ti accorgi che ti manca un pezzo della tua famiglia.</div>
<div style="text-align: justify;">
O che se non manca a te, manca a qualcuno che per te è fondamentale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Che è la TUA vita.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
Poi nello stesso giorno capita anche altro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Capita che leggi un <a href="http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/461824/Quei-3-mila-minori-troppo-grandi-per-restare-in-affido-e-in-comunita" target="_blank">articolo </a>che racconta di tutti quei ragazzi che una famiglia non ce l'hanno. O se ce l'hanno... beh, qualche volta sarebbe stato meglio non ce l'avessero. </div>
<div style="text-align: justify;">
Perché così pensavi, quando lavoravi con loro. Per loro.</div>
<div style="text-align: justify;">
E spesso non si trattava solo di un lavoro. </div>
<div style="text-align: justify;">
Perché il lavoro te lo portavi a casa. </div>
<div style="text-align: justify;">
A volte solo emotivamente. Altre volte anche fisicamente...</div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma: ti trovi a fare un parallelo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<b><u>Tra te</u></b> [che la famiglia qualche volta l'hai schifata nella tua adolescenziale ribellione alla ricerca di un'autonomia] <b><u>e loro</u></b> [che avrebbero voluto una famiglia da schifare, invidiando la tua. Per quanto fosse difficile...].</div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaqvagoIsQ28eul1YmygEd2mLLMIqKkMLey7ATk_mEVn1u5E0sDOsB2XS_C7CslUY8b9M05BGxPZcXgB8GfZ5PoLgUUS6WI35WhWHHmfOKOTqeSn519ktdK5ZyGpdBCSLd6UtynByjodmo/s1600/famiglia+spezzata.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaqvagoIsQ28eul1YmygEd2mLLMIqKkMLey7ATk_mEVn1u5E0sDOsB2XS_C7CslUY8b9M05BGxPZcXgB8GfZ5PoLgUUS6WI35WhWHHmfOKOTqeSn519ktdK5ZyGpdBCSLd6UtynByjodmo/s1600/famiglia+spezzata.jpg"></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
E fai un bilancio.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ricordi quando, prima dei tuoi diciotto anni, dicevi "<i>Ah... quando sarò maggiorenne finalmente me ne potrò andare e stare finalmente bene!</i>". </div>
<div style="text-align: justify;">
E poi i diciotto anni sono arrivati. </div>
<div style="text-align: justify;">
E qualcuno [tua madre] ti ha detto, aprendo la porta: "<i>Ecco! Sei maggiorenne. Se vuoi andare quello è il mondo. Ti aspetta...</i>". </div>
<div style="text-align: justify;">
E tu hai inghiottito il tuo orgoglio e la tua ribellione adolescenziale e hai chiuso la porta. </div>
<div style="text-align: justify;">
Restando dentro casa.</div>
<div style="text-align: justify;">
E forse in quel momento sei diventato un po' più uomo. Consapevole, ma solo un po', di quello che significava crescere...</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché hai capito davvero il significato di quella frase solo qualche anno dopo. Quando un'altra porta si apriva per un neo maggiorenne e lui era lì, con gli occhi lucidi colmi di uno sguardo implorante.</div>
<div style="text-align: justify;">
"<i>Non mi buttare in mezzo ad una strada...</i>" diceva senza dirlo.</div>
<div style="text-align: justify;">
E tu? Cosa potevi fare? </div>
<div style="text-align: justify;">
Nulla... perché erano passati quei fatidici <b>diciassetteanniundicimesiventinovegiorni</b> e la maggiore età era arrivata.</div>
<div style="text-align: justify;">
Senza appello.</div>
<div style="text-align: justify;">
Senza la possibilità di dire "<i>Scusate... Aspettate un attimo... Non sono pronto...</i>"</div>
<div style="text-align: justify;">
Avresti solo voluto chiudere quella porta. Prima che il ragazzo con gli occhioni imploranti uscisse.</div>
<div style="text-align: right;">
[E capita... magari... che ci scrivi anche un <a href="https://www.facebook.com/padriimperfetti" target="_blank">libro</a>!]</div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma non era possibile.</div>
<div style="text-align: justify;">
La legge che [implacabile] avevi invocato quando volevi diventare autonomo si abbatteva [inesorabile] su qualcuno che non l'aveva chiesta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Che da anni implorava di essere accudito. Curato. Coccolato.</div>
<div style="text-align: justify;">
E tu, che accudito curato e coccolato lo eri stato, un po' ti sei vergognato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Come se avessi sputato nel piatto in cui avevi mangiato. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ma non era colpa tua. Non lo era mai stato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tu eri stato un semplice adolescente che cercava di abbattere le regole che qualcuno aveva costruito per te. </div>
<div style="text-align: justify;">
Per ricostruirle e farle tue. Interiorizzarle e diventare un po' più adulto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un pezzo alla volta.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
Perché nello stesso momento capita altro.</div>
<div style="text-align: justify;">
[Cavolo! Quattro avvenimenti nel giro di 24 ore!]</div>
<div style="text-align: justify;">
Capita che ti ritrovi a condurre una serata con un gruppo di genitori che dovranno fare i volontari all'Oratorio Estivo. E che dovranno "collaborare" con un gruppo di adolescenti nella gestione di un centinaio (probabilmente di più) di bambini/ragazzi.</div>
<div style="text-align: justify;">
E cosa fai?</div>
<div style="text-align: justify;">
Chiedi loro di fare un viaggio nel tempo e tornare a quando avevano 15 anni. E poi a trovare una parola che riassumesse quel momento.</div>
<div style="text-align: justify;">
E poi gli chiedi di traslare quegli stessi termini al giorno d'oggi. Nel loro mondo di adulti/genitori. </div>
<div style="text-align: justify;">
Con un pizzico di sorpresa si ritrovano a riflettere sul fatto che gli stessi termini, sebbene con sfumature differenti, abitano il loro presente.</div>
<div style="text-align: justify;">
E che tra loro e gli adolescenti cambia poco.</div>
<div style="text-align: justify;">
Solo la consapevolezza.</div>
<div style="text-align: justify;">
E che a quegli adolescenti - forse - possono chiedere meno di quello che avrebbero domandato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché, come adulti consapevoli di quello che stanno affrontando, ricordando ciò che sono stati possono essere migliori in quello che sono oggi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
Tutto questo capita in poco tempo. Meno di 24 ore.</div>
<div style="text-align: justify;">
E tu [educatore-genitore-adulto-coordinatore] che fai?</div>
<div style="text-align: justify;">
Ti ritrovi a riflettere su quanto fosse sciocca [forse] la tua voglia di distaccarti dalla tua famiglia. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ti fermi a guardare la tua nuova famiglia [sonnecchiante sul divano] e a ricordare la felicità di quando, qualche mezz'ora prima, hai gioito nel dire a tua figlia</div>
<div style="text-align: justify;">
"<i>Sabato arriva tuo cugino. Sta qui con noi una settimana...</i>"</div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
E rivedi nei suoi occhi la stessa gioia di quando tua madre e tuo padre ti telefonato e ti dicono</div>
<div style="text-align: justify;">
"<i>Domenica veniamo a pranzo da te!</i>"</div>
<div style="text-align: justify;">
E ti ritrovi a immaginare che espressione quei ragazzi di diciassetteanniundicimesieventinovegiorni avrebbero davanti alla stessa frase.</div>
<div style="text-align: justify;">
E forse ti vergogni un po' di quello che sei stato.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
Questo capita.</div>
<div style="text-align: justify;">
Oggi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div style="text-align: right;">
<b>E mi chiedevo come</b></div>
<div style="text-align: right;">
<b>avrei vissuto se tu</b></div>
<div style="text-align: right;">
<b>e se quel "magone"</b></div>
<div style="text-align: right;">
<b>mi sarebbe mai "andato giù"!</b></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: x-small;">(V. Rossi - Io no)</span></div>
<div style="text-align: right;">
<br></div>
<div style="text-align: right;">
<br></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/Rc4HdwJEYMs?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: left;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<b>(una canzone che ha segnato un tempo... e che va sentita fino alla fine!)</b></div>
<br>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-55901866239852881282014-05-23T21:39:00.001+02:002014-06-04T22:44:42.188+02:00Crisalide! XVII puntata, Alessandro Curti e "Padri imperfetti"<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="//www.youtube.com/embed/S-GfoVbeJEE" width="480"></iframe><br />
<br />
L'intervista su Radio Vortice a cura di Giovanni Garufi Bozza.<br />
<br />
Insieme si parla di Padri Imperfetti.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-36530633704063467042014-05-11T20:45:00.000+02:002014-05-12T08:42:16.990+02:00#educazionEamore - Il nuovo ruolo dei padri<div style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Il tema del mese di maggio lanciato da <a href="http://snodipedagogici.wix.com/onweb" target="_blank">Snodi Pedagogici</a> è: <b>#educazionEamore</b></span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white;">
<div style="color: #222222; text-align: justify;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><i><span style="font-family: inherit;">"L’educazione all’amore come dimensione particolare dell’incontro (umano e tra esseri viventi), alla sessualità, all’affettività, alla passione, intesa non solo come eros ma più etimologicamente come provare un forte “sentire” per qualcosa o qualcuno.</span></i></span></div>
<div style="color: #222222; text-align: justify;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><i><span style="font-family: inherit;"><br /></span></i></span></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: inherit;">Come educare e come educarsi all'amore, in tutte le sue sfaccettature..."</span></i></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: inherit;"><br /></span></i></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Buona lettura.</span></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGLraSdqbgkexLGnpYHc5Fg68Xj5jtmYsT42PV2ishWyqtAbwH19r0yrAh7_XHiikQhGu186pj7DJxPA4hlzAEvG-eGtd0IuQCtUgHDtK49eFQUpY4gHBrMfwfw5_0YF-zRGjZvO_EwjsS/s1600/educazionEamore.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGLraSdqbgkexLGnpYHc5Fg68Xj5jtmYsT42PV2ishWyqtAbwH19r0yrAh7_XHiikQhGu186pj7DJxPA4hlzAEvG-eGtd0IuQCtUgHDtK49eFQUpY4gHBrMfwfw5_0YF-zRGjZvO_EwjsS/s1600/educazionEamore.jpg" height="277" width="400" /></a></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;">
<br /></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); text-align: justify;">
<span style="color: blue; font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><b>#educazionEamore -</b> <b>Educare
all’amore: il nuovo ruolo dei padri</b></span></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; text-align: -webkit-auto;">
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">I
nuovi padri, intendendoli non solo in senso anagrafico ma soprattutto
come portatori di un nuovo approccio, stanno imparando l’importanza
di partecipare all’educazione dei propri figli anche dal punto
affettivo.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Una
vera piccola rivoluzione per un ambito che, fino a poco tempo, fa
riguardava solo la sfera materna e vedeva il padre ai margini per
timore che ne venisse minata l’autorità.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Fortunatamente
i papà di oggi hanno capito l’importanza di educare
all’affettività dandone l’esempio in prima persona senza per
questo sentirsi sminuiti nel proprio ruolo. Questo deriva dalla
sempre maggiore partecipazione dei padri alla vita dei figli che
porta a una maggiore confidenza e complicità. E’ qualcosa che
viene da sé. Non c’è bisogno di programmare un bacio o un
abbraccio. Tutto viene naturale se, ad esempio, è normale
accompagnare il proprio figlio all’asilo, e il momento dei saluti è
un classico, o si va insieme al parco dove si scopre ben presto che i
rimedi più efficaci contro le sbucciature alle ginocchia e le cadute
sono un bacio e un fazzoletto per asciugare le lacrime.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">L’affettività,
come tanti altri aspetti dell’educazione, non si insegna a tavolino
ma si apprende ogni giorno osservando i comportamenti di chi ci sta
intorno. L’amore, come qualsiasi concetto astratto, ha bisogno di
prendere forma e concretizzarsi attraverso gesti.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Personalmente
non vedo il rischio, sbandierato da alcuni, di una deriva del padre
verso l’universo materno. Si tratta solo di un’etichetta
utilizzata fino ad oggi che dovrà essere aggiornata. Un abbraccio
non è un gesto “materno” è un gesto “umano”. Inoltre, il
padre e la madre metteranno anche in questa sfera la propria impronta
che sarà diversa e, quindi, rappresenterà un arricchimento per il
bambino. Non dimentichiamoci che per un figlio piccolo il babbo e la
mamma sono i rappresentanti principali del mondo maschile e di quello
femminile. E’ bene che l’amore non emerga come a beneficio di una
sola delle due metà del cielo.</span></div>
</div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;">
<br /></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; text-align: -webkit-auto;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhn3MV1qft1KI_dQu7GD375ASAq_BhSVeyNQ6tFpdFPilpE9RDPjNkzE0zlLCOjTJNkZBSfc86P_TIMWGwP6EsBdBien2AmwXFoWm5PJbbprKzQQNtoA4P9M1XLTtXAkinSVK20yhcSUbAX/s1600/Foto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhn3MV1qft1KI_dQu7GD375ASAq_BhSVeyNQ6tFpdFPilpE9RDPjNkzE0zlLCOjTJNkZBSfc86P_TIMWGwP6EsBdBien2AmwXFoWm5PJbbprKzQQNtoA4P9M1XLTtXAkinSVK20yhcSUbAX/s1600/Foto.jpg" height="200" width="181" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="color: black;"><i><br /></i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="color: black;"><i><br /></i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="color: black;"><i>Daniele
Semplici</i></span><span style="color: black;">,
autore del blog </span><span style="color: black;"><i><a href="http://www.babbonline.blogspot.it/" target="_blank">BABBOnline</a></i></span><span style="color: black;"> </span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><i>Toscano,
padre di una bambina di quasi quattro anni. Ama viaggiare, leggere e
scrivere. Ha iniziato il suo blog sulla paternità due anni fa. Nel
2010 ha pubblicato il suo primo libro con una casa editrice locale.
Appassionato di Internet, da qualche mese ha pubblicato il suo
secondo romanzo “Tutti sul tetto” solo in versione ebook
attraverso il self-publishing.</i></span></div>
</div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;">
<br /></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;">
<br /></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;">
<br /></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Tutti i contributi verranno divulgati dai blogger di Snodi Pedagogici, condivisi e commentati sui diversi social e raccolti in questo <a href="http://snodipedagogici.wix.com/onweb#!educazioneamore-i-link/czjr" target="_blank">link</a>.</span></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; text-align: justify;">
<u><span style="font-family: inherit;"><br /></span></u></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; text-align: justify;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="font-family: inherit;">I blog che partecipano</span></span></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Il Piccolo Doge</span></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">InDialogo</span></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Tra fantasia, pensiero e azione</span></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">E di Educazione</span></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Nessi Pedagogici</span></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Ponti e derive</span></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Bivio Pedagogico</span></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">La bottega della Pedagogista</span></div>
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: #222222; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; text-align: -webkit-auto;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><i><b><span style="font-family: inherit;">I blogging day fanno parte di un progetto culturale organizzato e promosso da Snodi Pedagogici.</span></b></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<i style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><b><span style="font-family: inherit;">Questo avrà termine con l'estate e sfocerà in un'antologia dei contributi che verrà pubblicata sotto forma di ebook"</span></b></i></div>
</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-59692687901836088582014-05-07T21:15:00.002+02:002014-05-07T21:15:25.189+02:00Il cruccio della valutazione in educazione<blockquote class="tr_bq">
"<i>Da giorni ormai non si sente altro... su Radio3 continuano a parlare della polemica sulle prove INVALSI</i>"<br />"<i>Non ho sentito nulla in merito. L'unica esperienza sull'argomento è della mia bambina, che ieri per la prima volta ha affrontato questa prova. Era molto agitata, cosa che normalmente non succede con le altre verifiche. Significa che sente maggiormente la pressione.</i>"</blockquote>
<div dir="ltr">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Ecco un brandello di telefonata tra me e una collega questa mattina.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Pare che l'argomento sia sulla bocca di tutti. Tv, radio, social network in questi giorni non stanno parlando d'altro.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Io invece ho avuto un approccio più "personale": ho dovuto "solo" spiegare alla mia bambina (che frequenta la seconda elementare) cosa fossero queste strane prove diverse dalle solite verifiche.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Gliel'ho spiegato semplicemente, dicendo che è una verifica che si fa uguale in tutte le seconde elementari d'Italia e che - quindi - tutti i bambini della sua età avrebbero fatto nello stesso giorno la stessa verifica.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
La spiegazione le è bastata.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Però la telefonata con la collega mi ha fatto riflettere.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<b>Mi ha fatto pensare al perenne cruccio della valutazione in educazione. </b></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Per un certo periodo è stato anche un mio cruccio, ci ho persino scritto la tesi...</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
La grande protesta contro gli INVALSI (mi è parso di capire) viene principalmente dagli insegnanti che "<i>si sentono valutati</i>", che non sentono fiducia da parte del Ministero rispetto al loro lavoro. E questo mi ha incuriosito.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Sono andato quindi a cercare informazioni perché, ammetto, sono abbastanza ignorante in materia.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Ho scoperto che:</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.399999618530273px; text-align: start;">"<i>L'</i></span><span style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 14px; font-style: italic; line-height: 22.399999618530273px; text-align: start;">Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo dell'istruzione</span><span style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 14px; font-style: italic; line-height: 22.399999618530273px; text-align: start;"> è un </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Istituto_di_ricerca" style="background-color: white; background-image: none; font-family: sans-serif; font-size: 14px; font-style: italic; line-height: 22.399999618530273px; text-align: start; text-decoration: none;" title="Istituto di ricerca">istituto di ricerca</a><span style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 14px; font-style: italic; line-height: 22.399999618530273px; text-align: start;"> con </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Personalit%C3%A0_giuridica" style="background-color: white; background-image: none; font-family: sans-serif; font-size: 14px; font-style: italic; line-height: 22.399999618530273px; text-align: start; text-decoration: none;" title="Personalità giuridica">personalità giuridica</a><span style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 14px; font-style: italic; line-height: 22.399999618530273px; text-align: start;"> di </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Diritto_pubblico" style="background-color: white; background-image: none; font-family: sans-serif; font-size: 14px; font-style: italic; line-height: 22.399999618530273px; text-align: start; text-decoration: none;" title="Diritto pubblico">diritto pubblico</a><span style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 14px; font-style: italic; line-height: 22.399999618530273px; text-align: start;">, il quale, sotto il patrocinio del </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ministero_dell%27Istruzione,_dell%27Universit%C3%A0_e_della_Ricerca" style="background-color: white; background-image: none; font-family: sans-serif; font-size: 14px; font-style: italic; line-height: 22.399999618530273px; text-align: start; text-decoration: none;" title="Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca">Ministero dell'Istruzione</a><span style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 14px; font-style: italic; line-height: 22.399999618530273px; text-align: start;"> ha raccolto, dal 1999</span><span style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 14px; font-style: italic; line-height: 22.399999618530273px; text-align: start;"> l'eredità del </span><span style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 14px; font-style: italic; line-height: 22.399999618530273px; text-align: start;">Centro Europeo dell'Educazione</span><span style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 14px; font-style: italic; line-height: 22.399999618530273px; text-align: start;">(CEDE) istituito nei primi anni settanta del secolo scorso.</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.399999618530273px; margin-bottom: 0.5em; margin-top: 0.5em; text-align: justify;">
<i>I compiti principali dell'istituto sono incentrati in gran parte sulla valutazione del sistema scolastico italiano, con le seguenti principali attività:</i></div>
<ul style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 14px; line-height: 1.5em; list-style-image: url(data:image/png; margin: 0.3em 0px 0px 1.6em; padding: 0px;">
<li style="margin-bottom: 0.1em; text-align: justify;"><i>verifiche sistematiche e periodiche sulle abilità e conoscenze degli studenti, e sulla qualità dell'offerta didattica e formativa delle istituzioni; in particolare gestisce il <a class="new" href="http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sistema_Nazionale_di_Valutazione&action=edit&redlink=1" style="background-image: none; text-decoration: none;" title="Sistema Nazionale di Valutazione (la pagina non esiste)">Sistema Nazionale di Valutazione</a> (SNV)</i></li>
<li style="margin-bottom: 0.1em; text-align: justify;"><i>preparazione annuale dei testi della prova scritta nazionale volta a verificare i livelli di apprendimento conseguiti dagli studenti nell'esame di Stato al terzo anno della <a class="mw-redirect" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Scuola_secondaria_di_primo_grado" style="background-image: none; text-decoration: none;" title="Scuola secondaria di primo grado">scuola secondaria di primo grado</a> (comunemente nota come <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Test_INVALSI" style="background-image: none; text-decoration: none;" title="Test INVALSI">Test INVALSI</a>)" </i></li>
</ul>
<span style="font-size: 14px; line-height: 21px;"><i><span style="font-family: inherit;">(fonte <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/INVALSI" target="_blank">Wikipedia</a>)</span></i></span><div>
<span style="font-size: 14px; line-height: 21px;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;"><span style="font-family: inherit;">Quindi... </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;"><span style="font-family: inherit;">Beh, si - cari insegnanti - in effetti la sensazione che avete (cioè di essere valutati) è corretta. </span></span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;">Uno dei compiti di questo Istituto è proprio</span><b style="line-height: 21px;"> la valutazione della qualità dell'offerta didattica e formativa</b><span style="line-height: 21px;">. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;">Può essere fastidioso sentirsi sotto la lente d'ingrandimento ma credo sia corretto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;">La valutazione dovrebbe essere uno stimolo al costante miglioramento, a garanzia della qualità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;">E se la scuola italiana fosse di qualità non sarebbe meglio?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;">Che lo strumento sia valido o meno questo non lo so. E probabilmente sarebbe interessante sentire il parere di chi è direttamente coinvolto in questo processo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;">Anche la scelta (autonoma o imposta, poco importa) di raccogliere <b>un dato statistico significativo sulla preparazione media degli studenti italiani</b> mi sembra abbia senso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;">Sarebbe come dire "<i>Questo è il livello di preparazione dei nostri studenti!</i>". </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;">Corretto, in un'ottica di globalizzazione, presentare il proprio valore? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;">Si. Se di valore si tratta. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;">Se invece si tratta di <i>minor valore</i> allora la questione si fa seria.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;"><b>La paura, quindi, è di essere valutati o di non essere all'altezza della situazione?</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMr_d0FanZouMW0mtvA6I6bhShVnyxYMgGIIDMIF8wYSRCxT1ANWyw9uY5NstFchmbYv454rVvmcj_6PSpu_vlnXYMpaafhhvZq1AwYxW8ffhtzdjkiGkOkKHM6_1QSTRWOLYq3b-XzwT6/s1600/valutazione.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMr_d0FanZouMW0mtvA6I6bhShVnyxYMgGIIDMIF8wYSRCxT1ANWyw9uY5NstFchmbYv454rVvmcj_6PSpu_vlnXYMpaafhhvZq1AwYxW8ffhtzdjkiGkOkKHM6_1QSTRWOLYq3b-XzwT6/s1600/valutazione.jpg" height="261" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;">Si tratta di una paura esclusivamente degli insegnanti o anche degli educatori, visto che a</span><span style="line-height: 21px;">nche in educazione la valutazione è sulla cresta dell'onda da diversi anni?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;">Come si fa a valutare l'efficacia di un intervento educativo? Come si può verificare la qualità di un servizio senza considerarne solo fattori facilmente misurabili come gli standard strutturali o gestionali? Come si può valutare il grado di autonomia raggiunto da un utente?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;"><b>L'educazione non è un fatto oggettivo perché troppe sono le variabili in gioco. </b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;">E se l'adolescente fosse refrattario all'intervento educativo? E se la famiglia decidesse di non aderire al progetto proposto? E se il servizio fosse attraversato da operatori di differente preparazione e qualità? E se...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;">Mi viene da dire, però, che la valutazione è comunque necessaria per diversi motivi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li><span style="line-height: 21px;">Un operatore ha bisogno di un feed back rispetto al suo operato, ognuno ha la necessità di sapere se sta percorrendo la giusta direzione o se è meglio correggere la rotta;</span></li>
<li><span style="line-height: 21px;">Il valore dell'educazione deve essere esportabile, in modo che diventi cultura comune perché le buone prassi devono essere condivise;</span></li>
<li><span style="line-height: 21px;">Il committente (cioè colui che paga l'intervento educativo, chiunque esso sia) merita una restituzione di valore in modo che possa selezionare (sul libero mercato, anche nell'ampia offerta di servizi pubblici) l'eccellenza occorre avere dei dati.</span></li>
</ul>
<span style="line-height: 21px;"><b>Il perenne cruccio della valutazione.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;">Come si può valutare qualcosa che non può essere oggettivato? Quali sono gli standard dell'educazione? Come si misura la qualità?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;">Ma la vera domanda, in educazione come nella scuola è, "<b>Chi valuta chi?</b>"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwzCYebBi-6dDEVzFkBgewqCTxvxzVZjSIBvHNi3YPpykTWt_RcdOcfY_ngZjE3pglp152HZYxwFdjDoXprzO8WLnVv8z2z2PECIXOYBsnyjibMH1XEjjBPx0vwlZXiTd0Fkzh3NvYr5ax/s1600/chi+valuta+chi.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwzCYebBi-6dDEVzFkBgewqCTxvxzVZjSIBvHNi3YPpykTWt_RcdOcfY_ngZjE3pglp152HZYxwFdjDoXprzO8WLnVv8z2z2PECIXOYBsnyjibMH1XEjjBPx0vwlZXiTd0Fkzh3NvYr5ax/s1600/chi+valuta+chi.png" height="288" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 21px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-49238162777486335012014-04-30T09:44:00.000+02:002014-04-30T21:42:29.353+02:00#pensodunquebloggo - di passioni e intenzionalità<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<i>- Cosa hai trovato di interessante nel blog in particolare?</i></div>
<i></i><br />
<div style="text-align: justify;">
<i><i>- Beh... la possibilità di un dialogo/confronto sui temi dell'educazione e della pedagogia ad un livello più alto della media. Diciamo una riflessione sull'intenzionalità pedagogica...</i></i></div>
<i>
</i></blockquote>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Ecco uno stralcio di dialogo tra due educatori che si sono ritrovati a leggere un blog che tratta di educazione e pedagogia. </div>
<div style="text-align: justify;">
Questo blog.</div>
<div style="text-align: justify;">
Che da gennaio ospita il blogging day organizzato da <a href="https://www.facebook.com/Snodipedagogici" target="_blank">Snodi Pedagogici</a>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E dopo aver parlato di #educazionenaturale, #pedagogiaescuola e #pedagogiaepolitica siamo arrivati a questo step intermedio che abbiamo chiamato <b>#pensodunquebloggo</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-FsZXb4wDuNVPYvYwoSuWUH7Fgx0vuPMF8_7GHlvo2Wr7CR7_C9uIGefXYeBmMyudbYtTPwzYb9KuaVjz_WR9z2yxvnApNoO71QOHszwSVtOVn0bJQEWmVVN6qiIMzgOtliP5HkXjqF85/s1600/10300698_1477582135806999_4478253921770430141_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-FsZXb4wDuNVPYvYwoSuWUH7Fgx0vuPMF8_7GHlvo2Wr7CR7_C9uIGefXYeBmMyudbYtTPwzYb9KuaVjz_WR9z2yxvnApNoO71QOHszwSVtOVn0bJQEWmVVN6qiIMzgOtliP5HkXjqF85/s1600/10300698_1477582135806999_4478253921770430141_n.jpg" height="295" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Di cosa si tratta?</div>
<div style="text-align: justify;">
Di una metariflessione. Di un fermarsi a ragionare sui contributi ospitati nei mesi precedenti per trovare connessioni, derive o nuovi spazi di dialogo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In un breve riassunto (per chi si fosse perso le <b>puntate precedenti</b>) Labirinti Pedagogici ha ospitato quattro post:</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li>a <b>gennaio </b>lo spazio è stato dedicato all'educazione naturale con un post che potete (ri)leggere <a href="http://labirintipedagogici.blogspot.it/2014/01/leducazione-nasce-naturale.html" target="_blank">qui</a></li>
<li>a <b>febbraio </b>è stato ospitato un contributo relativo alle connessioni tra pedagogia e scuola che potete (ri)trovare <a href="http://labirintipedagogici.blogspot.it/2014/02/studenti-miei-cosa-vi-educo.html" target="_blank">qui</a></li>
<li>a <b>marzo </b>i contributi che parlavano di pedagogia e politica sono stati ben due e li (ri)trovate <a href="http://labirintipedagogici.blogspot.it/2014/03/pedagogiaepolitica-per-lavoro-e-non-solo.html" target="_blank">qui </a>e <a href="http://labirintipedagogici.blogspot.it/2014/03/pedagogiaepolitica-pensare-pedagogico.html" target="_blank">qui</a></li>
</ul>
Quali possibili connessioni in questi contributi?<br />
<div style="text-align: justify;">
Rileggendoli uno dopo l'altro mi salta subito agli occhi un aspetto che sembra legarli ed la <b>passione</b>. Nel crescere un figlio, nel seguire degli studenti nel loro processo formativo, nel richiamare la politica al suo ruolo primario. Una passione che passa in maniera trasversale tra diverse istituzioni educative e sociali: da quella nucleare ed arcaica come la famiglia, a quella più allargata deputata alla formazione ed istruzione delle giovani menti, fino ad arrivare a quella macro che è la società.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma sarebbe allora solo la passione a rappresentare il motore del cambiamento e della crescita? Educazione e Pedagogia sarebbero mossi solo da una emozione?</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi piace pensare che la risposta sia negativa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Almeno da quanto emerge dal piccolo stralcio di dialogo richiamato sopra e dai contributi ospitati. Dove si legge tra le righe anche l'importanza dell'<b>intenzionalità educativa </b>intesa come la volontà razionale di raggiungere degli obiettivi attraverso strumenti educativi.</div>
<div style="text-align: justify;">
E non c'è intenzionalità nel voler crescere un figlio in un certo modo? Seguendo i propri valori personali, familiari e culturali?</div>
<div style="text-align: justify;">
Che non assomiglia alla stessa intenzionalità che spinge un docente, un insegnante, un maestro a prendersi cura della formazione dei giovani e di fornire loro un bagaglio di strumenti che li possa rendere adulti di un certo tipo congruente con la società a cui appartengono?</div>
<div style="text-align: justify;">
Così come dovrebbe essere l'intenzionalità a muovere la politica che, proprio attraverso la cura della <i>polis </i>e dei suoi <i>cives</i>, avrebbe l'obiettivo di mantenere ordine e libertà nella società?</div>
<div style="text-align: justify;">
Passione e Intenzionalità Educativa dunque come un fil rouge di Educazione e Pedagogia. </div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Cuore e Mente</b> come le componenti essenziali e interdipendenti per un processo di crescita. Crescita che si presenta come circolare perché chi "insegna" è anche colui che "apprende". Dal suo discente, da se stesso, dalle proprie esperienze, da quello che la società gli rimanda come risposta... Perché chi si trova nella posizione di "insegnare" ad un dato livello sociale, può ritrovarsi ad essere un "discente" in un altro livello del complesso sistema sociale di appartenenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché non si finisce mai di apprendere. Di insegnare. Di crescere.<br />
<br />
Ecco allora che Passione e Intenzionalità Educativa devono intrecciarsi indistricabilmente e confluire sul piano metodologico nella <b>Progettazione Educativa</b> dando vita all'<b><u>idea di una trasformazione possibile del reale</u></b>. Dove il progetto (l'idea) diventa la trasformazione mentale di un reale riletto attraverso categorie individuali o di gruppo a cui si da corpo per trovare il modo di attuare il cambiamento.<br />
Dall'individuo alla società, e ritorno.<br />
Dalla famiglia (attraverso la scuola) alla politica, e ritorno.<br />
In una circolarità che, per essere funzionale, deve essere fluida. Guidata (appunto) da un progetto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>#pensodunquebloggo</b> non è un punto di arrivo, ma un nuovo punto di partenza. Un momento di riflessione che attraverso nuovi stimoli e (ri)letture intende proporre nuove riflessioni, esplorare nuovi territori, aprire a nuove domande.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>#pensodunquebloggo</b> è un rilancio del pensiero attraverso l'utilizzo della rete perché il messaggio raggiunga nuovi interlocutori che aggiungano valore a quanto già è stato proposto da altri.</div>
<div style="text-align: justify;">
Labirinti Pedagogici - come tutti i blog di noi blogger di Snodi Pedagogici - vuole essere una stanza intelligente, un luogo dove la cultura educativa può trovare nuova linfa.<br />
Uno Snodo dove possano confluire interconnessioni apparentemente lontane o inesistenti.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<b><i><span style="font-size: large;">Un Progetto è un Sogno con delle scadenze</span></i></b></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Potete trovare gli altri contributi riuniti <a href="http://snodipedagogici.wix.com/onweb#!penso-dunque-bloggo/capu" target="_blank">qui </a>o singolarmente su ogni singolo blog:</div>
<div class="font_8" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; color: #8dd3cd; font-family: arial, 'ms pゴシック', 'ms pgothic', 돋움, dotum, helvetica, sans-serif; font-size: 18px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div class="font_8" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; color: #8dd3cd; font-family: arial, 'ms pゴシック', 'ms pgothic', 돋움, dotum, helvetica, sans-serif; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;">
<span style="background-position: 0px 0px; border: 0px; font-family: raleway, sans-serif; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><a dataquery="#ijr" href="http://ilpiccolodoge.blogspot.it/2014/04/pensodunquebloggo-nel-mezzo-del-cammin.html" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; cursor: pointer; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank"><span class="color_33" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; color: #7c566d; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Sylvia Baldessari Il Piccolo Doge</span></a></span></div>
<div class="font_8" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; color: #8dd3cd; font-family: arial, 'ms pゴシック', 'ms pgothic', 돋움, dotum, helvetica, sans-serif; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;">
<span style="background-position: 0px 0px; background-repeat: initial initial; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: underline; vertical-align: baseline;"><a dataquery="#1ghn" href="http://wp.me/p2f4P5-4P" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; cursor: pointer; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank"><span style="background-position: 0px 0px; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-family: raleway, sans-serif; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span class="color_33" style="background-position: 0px 0px; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #7c566d; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Elisa Benzi IN dialogo</span></span></a></span></div>
<div class="font_8" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; color: #8dd3cd; font-family: arial, 'ms pゴシック', 'ms pgothic', 돋움, dotum, helvetica, sans-serif; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;">
<a dataquery="#1223" href="http://trafantasiapensieroazione.wordpress.com/2014/04/22/snodo-bloggando/" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; cursor: pointer; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank"><span style="background-position: 0px 0px; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-family: raleway, sans-serif; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span class="color_33" style="background-position: 0px 0px; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #7c566d; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Monica D'Alessandro Pozzi Tra fantasia pensiero ed azione</span></span></a></div>
<div class="font_8" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; color: #8dd3cd; font-family: arial, 'ms pゴシック', 'ms pgothic', 돋움, dotum, helvetica, sans-serif; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;">
<span style="background-position: 0px 0px; background-repeat: initial initial; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: underline; vertical-align: baseline;"><a dataquery="#140j" href="http://edieducazione.blogspot.com/2014/04/pensodunquebloggo-5-post.html" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; cursor: pointer; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank"><span style="background-position: 0px 0px; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-family: raleway, sans-serif; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span class="color_33" style="background-position: 0px 0px; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #7c566d; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Anna Gatti E di Educazione</span></span></a></span></div>
<div class="font_8" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; color: #8dd3cd; font-family: arial, 'ms pゴシック', 'ms pgothic', 돋움, dotum, helvetica, sans-serif; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;">
<span style="background-position: 0px 0px; background-repeat: initial initial; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: underline; vertical-align: baseline;"><a dataquery="#1yxz" href="http://nessipedagogici.blogspot.com/2014/04/pensodunquebloggo-parole-che-si.html" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; cursor: pointer; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank"><span style="background-position: 0px 0px; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-family: raleway, sans-serif; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span class="color_33" style="background-position: 0px 0px; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #7c566d; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Manuela Fedeli Nessi Pedagogici</span></span></a></span></div>
<div class="font_8" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; color: #8dd3cd; font-family: arial, 'ms pゴシック', 'ms pgothic', 돋움, dotum, helvetica, sans-serif; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;">
<span style="background-position: 0px 0px; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-family: raleway, sans-serif; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><a dataquery="#21lh" href="http://pontiandderive.wordpress.com/2014/04/30/lo-sguardo-e-le-parole-degli-altri-pensodunquebloggo/" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; cursor: pointer; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank"><span class="color_33" style="background-position: 0px 0px; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #7c566d; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Monica Cristina Massola Ponti e Derive</span></a></span></div>
<div class="font_8" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; color: #8dd3cd; font-family: arial, 'ms pゴシック', 'ms pgothic', 돋움, dotum, helvetica, sans-serif; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;">
<span style="background-position: 0px 0px; background-repeat: initial initial; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: underline; vertical-align: baseline;"><a dataquery="#1d4g" href="http://biviopedagogico.wordpress.com/2014/04/30/gente-snodata/" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; cursor: pointer; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank"><span style="background-position: 0px 0px; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-family: raleway, sans-serif; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span class="color_33" style="background-position: 0px 0px; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #7c566d; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Christian Sarno Bivio Pedagogico</span></span></a></span></div>
<div class="font_8" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; color: #8dd3cd; font-family: arial, 'ms pゴシック', 'ms pgothic', 돋움, dotum, helvetica, sans-serif; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;">
<span style="background-position: 0px 0px; background-repeat: initial initial; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: underline; vertical-align: baseline;"><a dataquery="#1uy5" href="http://www.bottegadellapedagogista.com/2014/04/gli-esseri-viventi-sono-pensanti.html" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; cursor: pointer; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank"><span style="background-position: 0px 0px; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-family: raleway, sans-serif; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span class="color_33" style="background-position: 0px 0px; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #7c566d; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Vania Rigoni La Bottega della pedagogista</span></span></a></span></div>
<div class="font_8" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; color: #8dd3cd; font-family: arial, 'ms pゴシック', 'ms pgothic', 돋움, dotum, helvetica, sans-serif; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;">
<span style="background-position: 0px 0px; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: underline; vertical-align: baseline;"><a dataquery="#24q1" href="http://edieducazione.blogspot.com/2014/04/pensodunquebloggo-cera-una-volta-un-re_8589.html" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; cursor: pointer; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank"><span style="background-position: 0px 0px; border: 0px; font-family: raleway, sans-serif; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span class="color_33" style="background-position: 0px 0px; border: 0px; color: #7c566d; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Alessia Zucchelli E di Educazione</span></span></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKy7ZC_9UIBT2TIrAZJnFefHMWEryNShruZAxTAcphVCF5GOFs7y22IYPH5F5uUXkVjoXTFT8dMII2LaTRGMyfX7lYxg9RP_yLEMBFkT7VgozXt3_g3y9Vod3KHZICCkqFs7BJpXHW9wa-/s1600/IMG-20140418-WA0007.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKy7ZC_9UIBT2TIrAZJnFefHMWEryNShruZAxTAcphVCF5GOFs7y22IYPH5F5uUXkVjoXTFT8dMII2LaTRGMyfX7lYxg9RP_yLEMBFkT7VgozXt3_g3y9Vod3KHZICCkqFs7BJpXHW9wa-/s1600/IMG-20140418-WA0007.jpg" height="320" width="212" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-70533170131923417942014-04-13T20:18:00.000+02:002014-04-13T20:21:29.916+02:00Può l'amore soffocare l'educazione?<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #38761d;">Intro...</span></b></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<span style="color: #38761d;"><br /></span></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<span style="color: #38761d;"><b>In attesa del bloggin day di maggio targato <a href="https://www.facebook.com/Snodipedagogici" target="_blank">Snodi Pedagogici</a> che avrà come tema #educazionEamore (trovata tutte le info <a href="http://snodipedagogici.wix.com/onweb#!untitled/c222d" target="_blank">qui</a>) ecco una breve riflessione di una serata come tante altre (o forse no?)...</b></span></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<span style="color: blue;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWYJPjGXj3s_IC-deKs4ShT4LqAxPEH00mWjTc4-Ral1gFPeDPofn_xhS_79Yyj7_PQJck4cFACDZaT7KaJJvHFTFzEt6SX9jMrS8bkDurODAArmJvuFaCAC-SM-kkAkB5MybYMH_FplZj/s1600/sorriso_uomo_2_pinkroma.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWYJPjGXj3s_IC-deKs4ShT4LqAxPEH00mWjTc4-Ral1gFPeDPofn_xhS_79Yyj7_PQJck4cFACDZaT7KaJJvHFTFzEt6SX9jMrS8bkDurODAArmJvuFaCAC-SM-kkAkB5MybYMH_FplZj/s1600/sorriso_uomo_2_pinkroma.jpg" /></a></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div dir="ltr" style="text-align: left;">
<span style="text-align: justify;">È venerdì sera e sto tornando a casa dopo una lunga giornata di lavoro: quasi dodici ore passate in giro tra un servizio per bambini 0-3 anni e diversi interventi educativi domiciliari con bambini e adolescenti.</span></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Sono stanco perché ho sulle spalle un'intera settimana di lavoro ma ho di fianco a me una pizza famiglia da portare a casa e la consapevolezza che mi manca ancora una giornata di lavoro e poi potrò staccare.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Sono pensieroso: mi sto concentrando sul prossimo blogging day che tratterà un binomio interessante. Educazione e Amore. </div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
La mente corre stanca da un pensiero all'altro: mi viene in mente la definizione di "amore pedagogico" come quel sentimento che deve governare l'agito di un educatore; penso al tema della sessualità e di come le pulsioni, le domande e gli agiti di tanti utenti riempiano le giornate (e gli incubi) di noi professionisti; provo ad immaginare quali tipologie di persone proveranno a scrivere sull'argomento e da quale parte della matassa cercheranno di sbrogliare il bandolo di un tema affascinante ma anche faticoso, impegnativo, a tratti pericoloso.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Ma, ripeto, sono un po' stanco e così come il pilota automatico della mia auto mi porta verso casa (accompagnato dal fantastico profumino che esce dal contenitore appoggiato sul sedile accanto a me) allo stesso modo i pensiero fluiscono incompiuti, aggrovigliati su sé stessi senza un inizio e una fine, rumorosi in un rotolare uno sopra l'altro senza portare a nulla di concreto.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Un flusso di coscienza attorno ad un evento che da mesi mi accompagna e che si è quindi meritato di diritto un angoletto fisso del mio cervello.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Mi fermo ad un semaforo rosso e, in automatico, estraggo lo smartphone per dare una sbirciata ai miei social, quel continuo bipbippare che scandisce le mie giornate.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
E lo vedo.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Quello stato su facebook scritto da mia moglie.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: center;">
<b>"<i>Mamma, a te piace il sorriso di papà? A me sembra un quadro.</i>"</b></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Due righe. Una citazione estrapolata da un discorso che, mi immagino, si sarà svolto in auto o durante l'asciugatura dei capelli dopo la doccia. Praticamente due dei tanti momenti in cui veniamo investiti dalle perle di saggezza della nostra bimba.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Un sorriso, quel sorriso, mi si stampa sulla faccia e, travolto da un'ondata d'amore infinito, penso che sto vivendo uno dei momenti più belli della mia vita. Vita che, se finisse in quel momento, avrebbe certamente avuto il suo senso.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Mi guardo nello specchietto retrovisore e mi sento un po' idiota, sia per il sorriso stampato in volto che per il pensiero che davanti a queste frasi un genitore perde certamente la sua lucidità educativa. E un padre-educatore questo lo sa bene.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Mi torna in mente il tema del blogging day e una domanda mi si accende nel cervello.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<b>Può l'amore soffocare l'educazione?</b></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Cioè: provare un amore così intenso verso una figlia può annebbiare la capacità di osservare e gestire le situazioni? Può rendere più complesso prendere delle decisioni in linea con l'obiettivo progettato?</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<b>L'amore - in sostanza - aiuta o no il processo educativo? È un motore o un freno?</b></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
La relazione, e quindi un qualsivoglia tipo di coinvolgimento emotivo, è di sicuro la condizione fondamentale da cui partire perché l'educazione sia efficace. E da qui, nella professione educativa l'importanza dell'<b>amore pedagogico</b> inteso come "<i>...lo spirito attraverso cui si manifesta la vocazione educativa, quale tensione tutta interiore di interessamento e di cura dell'adulto verso le giovani generazioni [...] si esplica come dato essenzialmente culturale, frutto di competenza e saggezza educativa, di riconoscimento e rispetto dell'altro [...] come essere distinto e diverso...</i>"(1)</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<b>Ma nell'educazione naturale? </b></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
In alcuni testi si parla dell'amore genitoriale come di una concretizzazione dell'istinto genitoriale (materno o paterno che sia) che, quindi, non verrebbe governato dalla razionalità. </div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
E la domanda allora torna: l'amore può soffocare l'educazione?</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Quale strumento può evitare questo soffocamento e restituire all'amore la sua funzione di supporto al processo educativo?</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Come dire: il sorriso ebete che vedo nel retrovisore della mia auto è il campanello d'allarme che mi ricorda il compito educativo che mi aspetta o il riflesso del rischio che corro se non presto attenzione alla mia parte razionale?</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">(1) La pedagogia dell'amore. Amare nelle diverse età della vita. Luigi Secco</span></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzdvhRBzUYCYuO6bmWBU7vr6y5cvMowd6qmJJGxDsPlj5h7Q26FqsedCYD5MwezDqv5KgU8GywRVb6xIM-EpdN4-n5T1R9GlV-W0pt_hTsGicz1wp5-D9RF8U2uFSt8eePGJ_62uyx36r_/s1600/10169314_1469141603317719_7953327374641258288_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzdvhRBzUYCYuO6bmWBU7vr6y5cvMowd6qmJJGxDsPlj5h7Q26FqsedCYD5MwezDqv5KgU8GywRVb6xIM-EpdN4-n5T1R9GlV-W0pt_hTsGicz1wp5-D9RF8U2uFSt8eePGJ_62uyx36r_/s1600/10169314_1469141603317719_7953327374641258288_n.jpg" height="277" width="400" /></a></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><br /></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17917021482725072231noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6526109567324228312.post-15600389744797408792014-03-27T21:39:00.001+01:002014-03-28T09:30:44.927+01:00#pedagogiaepolitica - Pensare pedagogico oggi<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Ogni mese il gruppo
Facebook "Educatori, Consulenti pedagogici e Pedagogisti"
(link del gruppo) propone un tema, una riflessione educativa, alla
quale partecipare con un proprio contributo scritto. Una volta
raccolti, quest'ultimi vengono ospitati e divulgati dal circuito
blogger di Snodi Pedagogici. (link del sito)</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Il tema del mese di
marzo: </span><span style="font-size: medium;"><b>pedagogia e politica</b></span><span style="font-size: medium;">
</span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><i>"La cura della
polis attraverso le pratiche di accudimento sociali. Una dimensione
politica dell'educazione che esiste, anche se il termine politica,
oggi si confonde troppo spesso con "partito" e può
spaventare. Politica ed educazione, invece: due facce della stessa
medaglia. Perché se le pratiche educative non diventano cura dei
territori e costruzioni di reti di significati sociali, l'educazione
perde in partenza la sua sfida. Un'educazione che non ha bisogno
dell'aggettivo "civica" per essere sostanziata. Perché
educare è già un atto civico. L'educazione tras-forma l'umanità in
cittadinanza".</i></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Un tema che va oltre le
classiche figure educative e che contempla chi nella società cresce,
vive e in questa vede un'occasione da lasciare come eredità alle
nuove generazioni.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><i><u>Inoltre, </u></i></span><span style="font-size: medium;"><i><u><b>Snodi
Pedagogici</b></u></i></span><span style="font-size: medium;"><i><u>, tiene a precisare
che il percorso dei blogging day non è casuale, ma facente parte di
un progetto culturale più ampio. Quest'ultimo si sta lentamente
concretizzando e appena avremo alcune conferme ne daremo l'annuncio,
chiedendo a chi ha partecipato fin dal primo se è d'accordo a
prendervi parte.</u></i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Buona
lettura.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKY4e-8So0o9mFPpdFCw_5-5fo-FTVC_nQIshsrDN5SIUzDBdhl2YmndQ15Q63w2ck-qiyMi74-NSygafe8PqNREhBafSD_0SZhVM1iEkRsKz16Pl-f5fMQR2qt_ZcBKf-sdZA36RenqgY/s1600/bd.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKY4e-8So0o9mFPpdFCw_5-5fo-FTVC_nQIshsrDN5SIUzDBdhl2YmndQ15Q63w2ck-qiyMi74-NSygafe8PqNREhBafSD_0SZhVM1iEkRsKz16Pl-f5fMQR2qt_ZcBKf-sdZA36RenqgY/s1600/bd.jpg" height="280" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;">#pedagogiaepolitica - <b>PENSARE PEDAGOGICO OGGI</b> della dott.ssa Vania Rigoni</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;">Fare
educazione e mangiare con la pedagogia sono le due facce della stessa
medaglia, come lo sono la pedagogia e la politica.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;">La
riflessione nata su Snodi Pedagogici di questo mese ha mosso in me
tante idee che rispecchiano un pò il mio intero viaggio
professionale e personale: </span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
“<span style="font-family: Helvetica, serif;">lavorare
per costruire un futuro migliore”e non è il solito slogan!!!</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;">Perché
secondo voi le persone finito un percorso lunghissimo, come fu il
mio, con ben 43 esami di pedo-psico-filo-sto-sociologia hanno scelto
di andare a fare un lavoro per 10 anni con uno stipendio di circa
800-900 euro al mese come educatori scolastici?</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;">Perché
poi continuare ad aggiornarsi e fare master per restare nel solito
ambiente che sottopaga i suoi specialisti?</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;">Noi
che abbiamo percorso questo viaggio siamo mossi da un interesse
primario: la cura della polis (la politica), nello specifico siamo
fermamente convinti che lavorare in educazione sia la via per
cambiare la società (e si spera in meglio!).</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;">Andando
un po’ a spasso con la macchina del tempo e guardandoci indietro,
il ruolo dei precettori e dei maestri è sempre stato di guida e di
sprone alle nuove generazioni, erano formatori di menti, sobillatori
di nuove idee.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;">Pedagogia
non è indottrinare né inculcare informazioni omologando i pensieri.
Pedagogia è fornire strumenti e strategie (o facilitarne la
creazione) per essere scopritori del nuovo che avanza.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;">La
politica per tanti anni ha cavalcato con e senza sella il cavallo
educazione senza mai valorizzarlo, bensì lo ha strumentalizzato e
quando ha potuto lo ha impoverito di idee, di risorse, fino a
portare chi vi lavora ad una demotivazione e addormentamento
generale.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;">Se
poi guardiamo alle comunità o case famiglia (parlo del territorio
fiorentino dove ho lavorato negli anni post scuola) c’è stato un
enorme mare di vuoto: lo Stato ha delegato senza prendersi a cuore
ciò che avveniva (non solo agli utenti anche ai dipendenti), si è
parato dietro a contratti nazionali più o meno regolari e via...il
futuro della società deviata è stato messo in mano a “uomini e
donne di buona volontà”.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;">Ecco
perché colgo questo blogging come una risorsa per affermare che fare
consulenza educativa alle coppie, progettare percorsi ad hoc per
bambini e le loro famiglie con manifesti disagi, lavorare nel
pre-parto e nel post e infine essere mediatrice familiare è un
progetto politico di pedagogia che non sarà mai pagato per quello
che ha implicato il professionalizzarsi ma lo sarà ampiamente in
termini di soddisfazione per aver contribuito alla costruzione di una
società più equilibrata e più felice.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;">Voglio
farvi qualche esempio.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;">Se
una famiglia di oggi dove i genitori lavorano, il bimbo va alla
materna tutto il giorno e si ritrova a insieme a fine giornata solo
per qualche ora non è detto che quella coppia attivi di sua
iniziativa le migliori strategie per lo sviluppo del figlio e allora
cosa accade? Lo Stato dopo la gravidanza si è disinteressato di
loro, il pediatra si occupa delle malattie, la scuola segnala se il
bambino è </span><span style="font-family: Helvetica, serif;"><i>sbagliato </i></span><span style="font-family: Helvetica, serif;">e
loro chi li sostiene? Lo psicologo della Asl? Meglio che nulla, mi
dico sempre...</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;">Ma
non è detto che quel nucleo abbia necessità di uno psicologo, forse
avrebbe solo avuto bisogno di un sostegno alla genitorialità che
oggi c’è, per fortuna, almeno tramite i percorsi che i colleghi ed
io proponiamo (a volte riusciamo a farli gratuiti altre no, perché
nel frattempo siamo anche noi consumatori).</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;">Anche
la mediazione familiare in separazione e divorzi è un momento di
pedagogia politica: una coppia si rompe, un tradimento più o meno
fondo si compie, i conflitti si accendono....e i figli? Finalmente
anche in Italia sta diffondendosi la cultura del dividersi come
coniugi restando genitori uniti, finalmente anche il legislatore ha
colto il valore della bigenitorialità: riuscire a favorire il
divorzio psicologico, la messa in un angolo dei propri rancori legati
all’altro e contemporaneamente attivare la costruzione di un
accordo dove i due ex coniugi saranno entrambi vincitori in funzione
del benessere dei figli. Tutto questo preserverà quei bambini dagli
effetti già faticosi e dolorosi di una separazione dei genitori,
evitando loro conseguenti inneschi di possibili disturbi più
complessi e aiuterà i due ex a costruire nel futuro nuove famiglie
imparando nuovi modi di relazionarsi.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Helvetica, serif;">Lo
Stato e noi stessi come suoi membri attivi dovremmo avere massima
cura dell’educazione come risorsa concreta per il futuro. </span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<br />
</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><b>Vania Rigoni</b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Calibri, serif;">Chi
sono?</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7u_QpzMS3ptbaFs-oOrWz8D0H98-Xq6FBlzwlzAkXpqsjqhle3xig9OdR0wH7sQI0V4hJyY8vZhISEuI9n8TQHwyLLFA7P-QVERV0gOhtUGiByWjfGV4b-IohK6X2JL8wI_LvCHubBZ5y/s1600/1476547_10202177662835866_1993614452_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7u_QpzMS3ptbaFs-oOrWz8D0H98-Xq6FBlzwlzAkXpqsjqhle3xig9OdR0wH7sQI0V4hJyY8vZhISEuI9n8TQHwyLLFA7P-QVERV0gOhtUGiByWjfGV4b-IohK6X2JL8wI_LvCHubBZ5y/s1600/1476547_10202177662835866_1993614452_n.jpg" height="200" width="199" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="color: #262626;"><span style="font-family: Calibri, serif;">Sono
una giovane 41enne fiorentina. Da quando ho 20 anni ho il pallino di
fare pedagogia, di studiare i meccanismi che muovono al cambiamento
delle persone per aiutarli a trovare le strategie migliori alla loro
vita da soli.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="color: #262626;"><span style="font-family: Calibri, serif;">Dopo
anni come educatore extra e intra- scolastico, ho lavorato nella
comunità per Madri dell’Ist. Innocenti a Firenze. Da qualche anno
ho un mio studio La Bottega della Pedagogista, che è anche un Blog,
nel quale lavoro come Pedagogista clinico, specialista ADHD e
Mediatore Familiare in separazione e divorzi.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="color: #262626;"><span style="font-family: Calibri, serif;">Sono
una Persona ricca di tante emozioni, sensibile alla vita e ai
mutamenti sociali. Amo tutte le forme di espressione di sé, perché
quando si da voce a noi stessi si crea una comunicazione e anche una
relazione con il mondo...e questo è bellissimo.Imparare ad ascoltare
gli altri è la via necessaria a vivere bene in una comunità civile.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="color: #262626;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><br /></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://www.blogger.com/null" name="_GoBack"></a><span style="font-size: medium;">Tutti
i contributi su #pedagogiaepolitica verranno raccolti <a href="http://snodipedagogici.wix.com/onweb" target="_blank">qui</a>.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">I blog che partecipano:</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Il Piccolo Doge</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Ponti e Derive</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">La Bottega della
Pedagogista</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Allenareducare</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Nessi Pedagogici</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">E di Educazione</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Bivio Pedagogico</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">InDialogo</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Labirinti Pedagogici</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Trafantasiapensieroazione</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
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