sabato 30 novembre 2013

"Padri Imperfetti" incontra l'educazione naturale

Succede che da un po' di tempo a questa parte si parli di paternità in crisi, della difficoltà del maschile di ritrovare un ruolo – il proprio ruolo – in una società che già nel lontano 1963 si identificava come “senza padri” (Alexander Mitscherlich - Verso una società senza padre. Feltrinelli, Milano, 1970).
Succede poi che questa krìsis (nel senso greco del termine) spinga alcuni uomini verso la ricerca di un senso nuovo e differente a questa paternità, tanto che un uomo-padre-educatore che con i padri lavora quasi quotidianamente decida di scrivere un libro sull'imperfezione della paternità.
Poi qualcuno, che il libro lo ha letto e [probabilmente] lo ha apprezzato, decide che può essere condiviso, che vale la pena di utilizzarlo per aprire una discussione, una riflessione sulla paternità.
Succede allora che viene organizzata una presentazione, che gli inviti vengano inviati, che (come in tutti i piccoli paesi di provincia) il passaparola diventi il vero amplificatore della notizia e che – inaspettatamente – la sale dedicata sia più piena di quanto chiunque si potesse aspettare.
L'autore (che scrittore non è, fa l'educatore, per chi l'avesse dimenticato) comincia a parlare del suo libro. Timidamente. Quasi con timore.
Parte poi una prima domanda, seguita da una seconda e anche da una terza... e la serata supera i vincoli che il libro pone con i suoi contenuti e le sua storie trasformandosi in un dialogo, in una riflessione comune sulla paternità, sul ruolo genitoriale e sulla responsabilità che gli adulti hanno nei confronti delle nuove leve.
Si parla del senso del limite che i giovani sembrano non avere e che (forse) non hanno ricevuto come insegnamento.
Si parla di comunicazione. Comunicazione genitoriale, di coppia, familiare. Con gli annessi e connessi canali di comunicazione. Passando per il web e i pericoli-vincoli-vantaggi che può dare. Senza dimenticare le paure che provocano in chi nativo digitale non è.


L'educazione professionale incontra l'educazione naturale. E l'alchimia che si forma è calda, attiva e produttiva.
Un seme gettato.
Una promessa di incontrarsi di nuovo.
E confrontarsi ancora.
Su questo tema o su altri.

Segnale di un bisogno di “fare rete” anche nel nostro ruolo educativo e genitoriale. Consapevoli che “insieme forse è meglio”.

educareè

sabato 9 novembre 2013

Scontrarsi con l'Educazione

In vista della seconda Assemblea generale e materiale sulla CONSULENZA PEDAGOGICA che si terrà a Milano il 16 novembre 2013, alcuni blogger che ne prenderanno parto hanno deciso di lanciare in rete un blog crossing day nel quale parleranno, in un breve post, del perché hanno scelto l'educazione come professione e di come sono entrati in contatto con il gruppo Facebook "Educatori, Consulenti pedagogici e Pedagogisti" da dove tutto ha avuto inizio.


I blogger che partecipano sono:
Anna Gatti, blog "E di Educazione"
Alice Tentori, autore ospite di "E di Educazione"
Monica Cristina Massola, blog "Ponti e Derive"
Elisa Benzi, autore ospite di "Ponti e Derive"
Christian Sarno, blog "Bivio Pedagogico"
Laura Ghelli, autore ospite di "Bivio Pedagogico"
Manuela Fedeli, blog "Nessi Pedagogici"
Alessandro Curti, blog "Labirinti Pedagogici"
Vania Rigoni, blog "La bottega della pedagogista"
Sylvia Baldessari, blog "Il Piccolo Doge"

I contributi saranno condivisi sui diversi Social con #assembleagenerale e #consulenzapedagogica
Buona lettura!

Per avere ulteriori informazioni sull'evento clicca qui.

L'educazione come professione e l'incontro con essa. 
Ecco su cosa ragionare in questo post completamente dedicato ad un tentativo di rivalutazione culturale del tema "consulenza pedagogica" da parte di un gruppo di persone che in questo campo si trova quotidianamente.

E dunque: quando e come ho incontrato l'educazione come professione?
Nel mio caso più che di un incontro si è trattato di uno scontro. Frontale, peraltro. Ma per fortuna non doloroso.
Ero un giovane studentello universitario aspirante (ma molto aspirante!) ad un percorso nella facoltà di Lingue e Letterature Straniere con in testa tante belle idee sul mio futuro professionale quando un giorno mi arrivò una cartolina.
Lo Stato mi chiamava. 
Ma io, che in quei tempi ero un po' più veloce dello Stato (almeno su questo aspetto che mi stava molto a cuore), avevo già la risposta pronta: "Rifiuto le Armi. Mi offro per il Servizio Civile."

...non avrei mai potuto immaginare quanto quell'ideale avrebbe cambiato la mia vita!

Sono stato catapultato in una comunità per minori risucchiato da un vorticoso turbinio di persone, voci, problemi, urla, risate, difficoltà, affetto, regole... insomma: ci ho messo credo meno di cinque minuti a decidere che quella sarebbe stata la mia professione.
Mai stato un istintivo io, però quella decisione (che ebbi la fortuna di ponderare per i successivi 12 mesi prima di renderla ufficiale) era già stata presa.

Ed evidentemente è stata quella giusta visto che sono ormai passati vent'anni e ancora sono un professionista dell'educazione.

Da lì al gruppo su Facebook il passo è stato breve. 
La rete e il web sono ormai parte integrante della nostra vita (personale e professionale) e chi non se ne rende conto rischia di essere inglobato da essi. 
Io invece vorrei poter governare gli strumenti che ho a disposizione per utilizzarli al meglio e per questo ho scelto di "farmi educare" da altri, più geek di me, in questa nuova avventura, tutti insieme alla ricerca di nuovi stimoli, significati, domande e riflessioni sul nostro lavoro.

Un'altra decisione giusta, credo.

Alessandro Curti


Ecco l'elenco degli altri blogger e dei loro articoli

Christian Sarno, "Perché lo fai, disperato ragazzo mio."
 Laura Ghelli, "Parole e sguardi"
 Monica Cristina Massola, "In spostamento, tra uno spazio e l’altro"
Elisa Benzi, "Guest Post."
Anna Gatti, "L'educazione tracciata.
Alice Tentori, "Lascio che le cose mi portino altrove."
Alessandro Curti, "Scontrarsi con l'educazione."
Manuela Fedeli "Chi l'avrebbe mai detto"
Vania Rigoni, "Blog crossing day in bottega."
Sylvia Baldessari, "L'educazione è un incontro."