Può darsi che non
siate responsabili per la situazione in cui vi trovate,
ma lo diventerete se
non fate nulla per cambiarla.
Martin Luther King
Il sentimento che provo
più spesso, rispetto alla situazione che stiamo vivendo nel nostro
Paese, è proprio che si debba fare qualcosa.
Fare qualcosa.
Pensavo di “aver
fatto qualcosa” quando alle ultime elezioni ho votato.
Poi mi sono accorto di
non aver fatto abbastanza.
Pensavo di “aver
fatto qualcosa” quando ho osservato con attenzione ciò che è
seguito alle votazioni, esprimendo i miei pareri e cercando di
condividerli con più persone possibili, firmando appelli.
Ma ancora mi sono accorto
di non aver fatto abbastanza.
Fare qualcosa.
Cosa possiamo fare? Cosa
posso fare?
Come sempre, in questi
momenti di empasse, mi appello a ciò che conosco meglio. Al mondo
dell'educazione, alle strategie educative...
Non so quanto io possa
essere responsabile per la situazione in cui ci troviamo ma certamente
un po' lo sono. Inutile negarlo. Inutile addebitare totalmente ad altri la responsabilità.
In un processo educativo,
infatti, credo sia sempre importante partire da un'analisi della
situazione, per poter capire quali sono i punti di forza e i punti di
debolezza. E poter poi costruire.
Assunzione di
responsabilità.
In cosa allora sono
responsabile?
Probabilmente nella
superficialità con cui [non] ho seguito l'evoluzione politica del
nostro Paese negli ultimi anni.
Certamente quando,
inconsapevole circa il significato profondo di alcune azioni, ho
“dimenticato” per esempio di chiedere uno scontrino.
Forse quando ho preferito
risparmiare acquistando prodotti non italiani.
Sicuramente quando mi
sono accodato allo stuolo dei “lamentosi a prescindere”.
Bene, questo può essere
il punto di partenza ma... ancora non so cosa fare (come fare) per
aiutare ad uscire da questo momento di crisi.
“Non possiamo
pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni,
perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia
[…] è nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi
strategie. […] la vera crisi, è la crisi dell'incompetenza.
L'inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel
cercare soluzioni e vie d'uscita.”
(Albert Einstein)
Spinta propulsiva per
superare la crisi è appellarsi alla creatività?
Condivisibile.
Come in educazione, quando in un buon progetto non si deve fingere che le difficoltà
non esistano: l'esperienza va attraversata per apprendere da essa.
Cambiare i comportamenti
scorretti, senza giudicare il soggetto.
Fare qualcosa.
Devo provare a fare
qualcosa.
Cominciare a pensare a
cosa potrei fare mi sembra un buon inizio, ma non è sufficiente.
Di sicuro so che – da
solo – non posso fare nulla.
L'unione fa la forza.
Il primo pezzo che ci metto è - mentre rifletto - proporre la riflessione. Sperando che da qualcuno venga raccolta.
Perché comunque bisogna fare
qualcosa.