Tra
le tante cose ha insegnato l'italiano a parecchi di coloro che
parlavano solo il dialetto: il primo "educatore" ufficiale
e trasversale del nostro Bel Paese?
Probabilmente
in parte si... senza la televisione (e la sfida tecnologica che essa
rappresentava) altra spinte, altre evoluzioni, altri canali
comunicativi non sarebbero stati attraversati.
Perché
dopo la televisione sono arrivati i computer e la rete... il
passaggio dall'analogico al digitale ha portato nuove evoluzioni, una
diffusione più veloce e più "a portata di click" della
cultura che, oggi, è lì nel web, pronta e fruibile per tutti.
Basta
[appunto] un click e possiamo accedere a qualsiasi contenuto.
Perché
allora (proprio in rete, come un ironico scherzo del destino)
troviamo rappresentazioni grafiche del tasso di analfabetismo che ci
raccontano altro?
Come
mai l'analfabetismo in Italia è così diffuso?
Percentuali
di analfabetismo funzionale ("incapacità di un individuo di
usare in modo efficiente le abilità di lettura, scrittura e calcolo
nelle situazioni della vita quotidiana.") nei Paesi dell'area
OCSE (http://it.wikipedia.org/wiki/Analfabetismo_funzionale)
Cosa
non ha funzionato? Dove il sistema si è inceppato?
Non
voglio demonizzare il ruolo della televisione, che peraltro si
commenta da sola: è sufficiente passare – come è accaduto a me –
una giornata a casa malato per massacrarsi il cervello con i
programmi spazzatura che offrono su ogni frequenza.
Vorrei
solo capire perché e dove le agenzie educative non riescono a
svolgere il loro ruolo.
Penso
alle scuole (di ogni ordine e grado), alla cultura che viene prodotta
nelle stanze intelligenti, agli stimoli costanti a cui siamo
sottoposti... e mi sorge un dubbio.
Ma
non è che forse sono gli italiani a non volersi alfabetizzare?
Certo
le agenzie educative hanno i loro bei problemi e i loro anacronismi,
di sicuro la rete deve essere governata e scoperta prima di poterci
offrire davvero strumenti formativi e culturali però tutto questo
non giustifica una percentuale così elevata di analfabetismo.
Si
può ovviamente obiettare che i dati sono vecchi di un decennio ma fa
qualche differenza?
Un
decennio fa eravamo ancora nel Medio Evo e ora siamo nel Rinascimento
e le cose sono così cambiate?
Quale
nuova sfida educativa ci offrono questi dati?
p.s.
Secondo l'attuale legge la televisione deve aspettare ancora qualche
anno prima di andare in pensione. Sta tirando le cuoia? Dobbiamo
preoccuparci?
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