venerdì 3 gennaio 2014

Il compleanno della TV e l'analfabetismo italiano

Il 3 gennaio di 60 anni fa nasceva la televisione italiana. 




Tra le tante cose ha insegnato l'italiano a parecchi di coloro che parlavano solo il dialetto: il primo "educatore" ufficiale e trasversale del nostro Bel Paese?
Probabilmente in parte si... senza la televisione (e la sfida tecnologica che essa rappresentava) altra spinte, altre evoluzioni, altri canali comunicativi non sarebbero stati attraversati.
Perché dopo la televisione sono arrivati i computer e la rete... il passaggio dall'analogico al digitale ha portato nuove evoluzioni, una diffusione più veloce e più "a portata di click" della cultura che, oggi, è lì nel web, pronta e fruibile per tutti.
Basta [appunto] un click e possiamo accedere a qualsiasi contenuto.

Perché allora (proprio in rete, come un ironico scherzo del destino) troviamo rappresentazioni grafiche del tasso di analfabetismo che ci raccontano altro?
Come mai l'analfabetismo in Italia è così diffuso?



Percentuali di analfabetismo funzionale ("incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana.") nei Paesi dell'area OCSE (http://it.wikipedia.org/wiki/Analfabetismo_funzionale)

Cosa non ha funzionato? Dove il sistema si è inceppato?

Non voglio demonizzare il ruolo della televisione, che peraltro si commenta da sola: è sufficiente passare – come è accaduto a me – una giornata a casa malato per massacrarsi il cervello con i programmi spazzatura che offrono su ogni frequenza.
Vorrei solo capire perché e dove le agenzie educative non riescono a svolgere il loro ruolo.
Penso alle scuole (di ogni ordine e grado), alla cultura che viene prodotta nelle stanze intelligenti, agli stimoli costanti a cui siamo sottoposti... e mi sorge un dubbio.
Ma non è che forse sono gli italiani a non volersi alfabetizzare?
Certo le agenzie educative hanno i loro bei problemi e i loro anacronismi, di sicuro la rete deve essere governata e scoperta prima di poterci offrire davvero strumenti formativi e culturali però tutto questo non giustifica una percentuale così elevata di analfabetismo.

Si può ovviamente obiettare che i dati sono vecchi di un decennio ma fa qualche differenza?
Un decennio fa eravamo ancora nel Medio Evo e ora siamo nel Rinascimento e le cose sono così cambiate?

Quale nuova sfida educativa ci offrono questi dati?



p.s. Secondo l'attuale legge la televisione deve aspettare ancora qualche anno prima di andare in pensione. Sta tirando le cuoia? Dobbiamo preoccuparci?



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