- Cosa hai trovato di interessante nel blog in particolare?
- Beh... la possibilità di un dialogo/confronto sui temi dell'educazione e della pedagogia ad un livello più alto della media. Diciamo una riflessione sull'intenzionalità pedagogica...
Ecco uno stralcio di dialogo tra due educatori che si sono ritrovati a leggere un blog che tratta di educazione e pedagogia.
Questo blog.
Che da gennaio ospita il blogging day organizzato da Snodi Pedagogici.
E dopo aver parlato di #educazionenaturale, #pedagogiaescuola e #pedagogiaepolitica siamo arrivati a questo step intermedio che abbiamo chiamato #pensodunquebloggo.
Di cosa si tratta?
Di una metariflessione. Di un fermarsi a ragionare sui contributi ospitati nei mesi precedenti per trovare connessioni, derive o nuovi spazi di dialogo.
In un breve riassunto (per chi si fosse perso le puntate precedenti) Labirinti Pedagogici ha ospitato quattro post:
- a gennaio lo spazio è stato dedicato all'educazione naturale con un post che potete (ri)leggere qui
- a febbraio è stato ospitato un contributo relativo alle connessioni tra pedagogia e scuola che potete (ri)trovare qui
- a marzo i contributi che parlavano di pedagogia e politica sono stati ben due e li (ri)trovate qui e qui
Rileggendoli uno dopo l'altro mi salta subito agli occhi un aspetto che sembra legarli ed la passione. Nel crescere un figlio, nel seguire degli studenti nel loro processo formativo, nel richiamare la politica al suo ruolo primario. Una passione che passa in maniera trasversale tra diverse istituzioni educative e sociali: da quella nucleare ed arcaica come la famiglia, a quella più allargata deputata alla formazione ed istruzione delle giovani menti, fino ad arrivare a quella macro che è la società.
Ma sarebbe allora solo la passione a rappresentare il motore del cambiamento e della crescita? Educazione e Pedagogia sarebbero mossi solo da una emozione?
Mi piace pensare che la risposta sia negativa.
Almeno da quanto emerge dal piccolo stralcio di dialogo richiamato sopra e dai contributi ospitati. Dove si legge tra le righe anche l'importanza dell'intenzionalità educativa intesa come la volontà razionale di raggiungere degli obiettivi attraverso strumenti educativi.
E non c'è intenzionalità nel voler crescere un figlio in un certo modo? Seguendo i propri valori personali, familiari e culturali?
Che non assomiglia alla stessa intenzionalità che spinge un docente, un insegnante, un maestro a prendersi cura della formazione dei giovani e di fornire loro un bagaglio di strumenti che li possa rendere adulti di un certo tipo congruente con la società a cui appartengono?
Così come dovrebbe essere l'intenzionalità a muovere la politica che, proprio attraverso la cura della polis e dei suoi cives, avrebbe l'obiettivo di mantenere ordine e libertà nella società?
Passione e Intenzionalità Educativa dunque come un fil rouge di Educazione e Pedagogia.
Cuore e Mente come le componenti essenziali e interdipendenti per un processo di crescita. Crescita che si presenta come circolare perché chi "insegna" è anche colui che "apprende". Dal suo discente, da se stesso, dalle proprie esperienze, da quello che la società gli rimanda come risposta... Perché chi si trova nella posizione di "insegnare" ad un dato livello sociale, può ritrovarsi ad essere un "discente" in un altro livello del complesso sistema sociale di appartenenza.
Perché non si finisce mai di apprendere. Di insegnare. Di crescere.
Ecco allora che Passione e Intenzionalità Educativa devono intrecciarsi indistricabilmente e confluire sul piano metodologico nella Progettazione Educativa dando vita all'idea di una trasformazione possibile del reale. Dove il progetto (l'idea) diventa la trasformazione mentale di un reale riletto attraverso categorie individuali o di gruppo a cui si da corpo per trovare il modo di attuare il cambiamento.
Dall'individuo alla società, e ritorno.
Dalla famiglia (attraverso la scuola) alla politica, e ritorno.
In una circolarità che, per essere funzionale, deve essere fluida. Guidata (appunto) da un progetto.
Ecco allora che Passione e Intenzionalità Educativa devono intrecciarsi indistricabilmente e confluire sul piano metodologico nella Progettazione Educativa dando vita all'idea di una trasformazione possibile del reale. Dove il progetto (l'idea) diventa la trasformazione mentale di un reale riletto attraverso categorie individuali o di gruppo a cui si da corpo per trovare il modo di attuare il cambiamento.
Dall'individuo alla società, e ritorno.
Dalla famiglia (attraverso la scuola) alla politica, e ritorno.
In una circolarità che, per essere funzionale, deve essere fluida. Guidata (appunto) da un progetto.
#pensodunquebloggo non è un punto di arrivo, ma un nuovo punto di partenza. Un momento di riflessione che attraverso nuovi stimoli e (ri)letture intende proporre nuove riflessioni, esplorare nuovi territori, aprire a nuove domande.
#pensodunquebloggo è un rilancio del pensiero attraverso l'utilizzo della rete perché il messaggio raggiunga nuovi interlocutori che aggiungano valore a quanto già è stato proposto da altri.
Labirinti Pedagogici - come tutti i blog di noi blogger di Snodi Pedagogici - vuole essere una stanza intelligente, un luogo dove la cultura educativa può trovare nuova linfa.
Uno Snodo dove possano confluire interconnessioni apparentemente lontane o inesistenti.
Uno Snodo dove possano confluire interconnessioni apparentemente lontane o inesistenti.
Un Progetto è un Sogno con delle scadenze
Potete trovare gli altri contributi riuniti qui o singolarmente su ogni singolo blog:
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