In attesa del blogging day del 27 febbraio che racconterà di pedagogia e scuola...
... come sempre ero in quella terza media, seduto di fronte ai ragazzi. Con un orecchio rivolto a quanto diceva la professoressa e con i restanti sensi ad osservare i ragazzi.
Lo faccio ormai da quasi tre anni.
Li guardo e vedo le loro reazioni alle suggestioni, alle spiegazioni, alle battute o ai rimproveri dei loro docenti.
Li osservo e vedo, quasi come un copione consumato dall'usura, il loro livello di educazione nei confronti del mondo adulto
Li vedo annaspare nel loro crescere e noto una discrepanza enorme: gli educati sono molto educati, i mal(dis)educati sono molto mal(dis)educati.
Difficilmente riesco a vedere una via di mezzo.
Non è questione di carattere o di esuberanza.
Ciò che contraddistingue gli uni dagli altri è il senso del limite.
Nonostante la stupidera caratteristica dell'età, la voglia di trasgredire, la ricerca dello svago, la noia o la fatica alcuni sanno quando fermarsi.
Riconoscono quando l'adulto chiede loro uno stop. E sono in grado di rispettarlo
Sanno fermarsi, ricomporsi, contenersi.
Perché in fondo il loro senso del limite si basa sul rispetto dell'altro, giovane o adulto che sia.
E questo arriva dalla loro educazione.
Da nessun altro luogo.
Il 27 febbraio pubblicheremo i guest post relativi a Pedagogia&Scuola.
Seguite l'hashtag #pedagogiaescuola.
#educareè
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