mercoledì 5 dicembre 2012

Il maschile in educazione: figura o figurante?

La maestra dice una cosa al bambino, che finge di non sentire. L'educatore dice la stessa cosa allo stesso bimbo e lui ubbidisce.
"La figura maschile ha sempre il suo potere. Dovresti essere qui tutti i giorni. O almeno registrarmi un cd con la tua voce" dice sorridendo (e prendendomi in giro) la maestra.

In educazione la figura maschile è osannata o massacrata.
Osannata quando si tratta di inserirla in servizi o interventi particolarmente perniciosi. Massacrata quando si parla di educazione naturale (o non professionale) dove l'uomo viene relegato ad un ruolo marginale, quando va bene, o addirittura denigrato (per assenza., incapacità o dis-educazione).
Sembra paradossale ma nell'educazione "naturale" è la donna ad avere il predominio, il fuoco sacro, la predisposizione... mentre il povero maschio deve solo preoccuparsi di "portare a casa la pagnotta".
Eppure nell'educazione professionale non succede così, almeno non nelle situazioni di marginalità estrema.
Perchè la scuola (di ogni ordine e grado) è ancora territorio a predominanza femminile, anche se più sale l'età degli educandi e meno è sensibile il divario di gender.
Ma quanti educatori uomini si sono mai visti nei servizi per la prima infanzia? O nelle scuole materne o elementari?
Come se prima degli 11 anni l'educazione al maschile non fosse considerata.
Ci hanno sempre insegnato che l'istinto materno esiste, che la gravidanza e l'allattamento (attività esclusivamente femminili) sono il primo canale di attaccamento, che emotività e affetti sono caratteristiche predominanti nel gentil sesso.
Ma la procreazione non è un atto di coppia? Non sono necessari entrambi i sessi per la creazione di una nuova vita?
E allora perché l'educazione deve essere prerogativa solo del femminile?
So che questo agomento è trito e ritrito, fonte e causa di studi e dibattiti nonché di diatribe sociologiche, psicologiche e antropologiche.
Ma io sono un pragmatico e tendo a ridurre le situazioni ai minimi termini: se ci vogliono due genitori per creare una nuova vita ritengo ci vogliano anche per educare la nuova creatura.
Altrimenti non si spiegherebbe perché gli educatori  uomini sono così ricercati.
O è solo una questione di corde vocali?

2 commenti:

  1. bel argomento...mi piace davvero...fa riflettere su aspetti importanti dell'educazione. Personalmente sia la donna anche l'uomo hanno un ruolo importante nell'educazione. Dove lavoro (una comunità per minori 8-18 anni) per un po di tempo siamo state solo donne e personalmente non mi piaceva tanto e no per la questione di affrontare momenti di difficoltà, ma semplicemente perche sono due figure che devono completare l'una l'atro e viceversa, come in una famiglia sanna, madre e padre che contribuiscono in parti uguali l'educazione dei figli.
    Attualmente nella nostra struttura ci sono 2 educatori maschi e la loro presenza, no solo per i ragazzi e le ragazze ma anche per la parte femminile dell'equipe e la sua importanza...altri punti di vista (maschile), altri confronti di opinioni e modi di comunicare...
    Poi, sempre sull'argomento possiamo discuttere sulla diversità tra figure sopracitate madre-maestra, madre-educatrice,maestra-educatrice.
    Mi piacerebbe a leggere altri opinioni..Lejda

    RispondiElimina
  2. rudolf steiner riteneva che il padre fino al 9° anno di età del bambino aveva un importanza marginale,giusto far capire che c'è.Poi sta al padre dopo il 9° anno di età continuare con l'amore di padre,non per nulla ai tempi dei romani i bambini venivano "tolti" alle madri a 9 anni,eravamo decisamente piu' intelligenti 2000 anni fa di oggi non c'è dubbio.L'unica cosa che possiamo fare e' accettare di buon grado la natura del bambino (che molti educatori solo perche' ricoprono questo ruolo si sentono in diritto di storpiare bambini intelligenti,puri e sani,in piccoli enstain in pannolino super viziati di mille cose inutili all'ultima moda,con l'accordo totale dei genitori d'elite),educhiamolo invece con tutto il tempo di cui ha bisogno e con dedizione insegnare l'amore amando sua madre,la pazienza amando le sue "follie",insegnamoli cos'è la forza mista alla misericordia,mille e mille cose potete insegnare al vostro bambino,perche' interrompere prima quell'idillio tra madre e figlio che deve cucirsi in una sorta di coperta di linus per il bene dell'adulto?vediamo tutti come finiscono i figli non amati dalle madri,quindi perche' tanta fretta?

    RispondiElimina