Ogni mese il gruppo
Facebook "Educatori, Consulenti pedagogici e Pedagogisti"
(link del gruppo) propone un tema, una riflessione educativa, alla
quale partecipare con un proprio contributo scritto. Una volta
raccolti, quest'ultimi vengono ospitati e divulgati dal circuito
blogger di Snodi Pedagogici. (link del sito)
Il tema del mese di
marzo: pedagogia e politica
"La cura della
polis attraverso le pratiche di accudimento sociali. Una dimensione
politica dell'educazione che esiste, anche se il termine politica,
oggi si confonde troppo spesso con "partito" e può
spaventare. Politica ed educazione, invece: due facce della stessa
medaglia. Perché se le pratiche educative non diventano cura dei
territori e costruzioni di reti di significati sociali, l'educazione
perde in partenza la sua sfida. Un'educazione che non ha bisogno
dell'aggettivo "civica" per essere sostanziata. Perché
educare è già un atto civico. L'educazione tras-forma l'umanità in
cittadinanza".
Un tema che va oltre le
classiche figure educative e che contempla chi nella società cresce,
vive e in questa vede un'occasione da lasciare come eredità alle
nuove generazioni.
Inoltre, Snodi
Pedagogici, tiene a precisare
che il percorso dei blogging day non è casuale, ma facente parte di
un progetto culturale più ampio. Quest'ultimo si sta lentamente
concretizzando e appena avremo alcune conferme ne daremo l'annuncio,
chiedendo a chi ha partecipato fin dal primo se è d'accordo a
prendervi parte.
Buona
lettura.
#pedagogiaepolitica - PENSARE PEDAGOGICO OGGI della dott.ssa Vania Rigoni
Fare
educazione e mangiare con la pedagogia sono le due facce della stessa
medaglia, come lo sono la pedagogia e la politica.
La
riflessione nata su Snodi Pedagogici di questo mese ha mosso in me
tante idee che rispecchiano un pò il mio intero viaggio
professionale e personale:
“lavorare
per costruire un futuro migliore”e non è il solito slogan!!!
Perché
secondo voi le persone finito un percorso lunghissimo, come fu il
mio, con ben 43 esami di pedo-psico-filo-sto-sociologia hanno scelto
di andare a fare un lavoro per 10 anni con uno stipendio di circa
800-900 euro al mese come educatori scolastici?
Perché
poi continuare ad aggiornarsi e fare master per restare nel solito
ambiente che sottopaga i suoi specialisti?
Noi
che abbiamo percorso questo viaggio siamo mossi da un interesse
primario: la cura della polis (la politica), nello specifico siamo
fermamente convinti che lavorare in educazione sia la via per
cambiare la società (e si spera in meglio!).
Andando
un po’ a spasso con la macchina del tempo e guardandoci indietro,
il ruolo dei precettori e dei maestri è sempre stato di guida e di
sprone alle nuove generazioni, erano formatori di menti, sobillatori
di nuove idee.
Pedagogia
non è indottrinare né inculcare informazioni omologando i pensieri.
Pedagogia è fornire strumenti e strategie (o facilitarne la
creazione) per essere scopritori del nuovo che avanza.
La
politica per tanti anni ha cavalcato con e senza sella il cavallo
educazione senza mai valorizzarlo, bensì lo ha strumentalizzato e
quando ha potuto lo ha impoverito di idee, di risorse, fino a
portare chi vi lavora ad una demotivazione e addormentamento
generale.
Se
poi guardiamo alle comunità o case famiglia (parlo del territorio
fiorentino dove ho lavorato negli anni post scuola) c’è stato un
enorme mare di vuoto: lo Stato ha delegato senza prendersi a cuore
ciò che avveniva (non solo agli utenti anche ai dipendenti), si è
parato dietro a contratti nazionali più o meno regolari e via...il
futuro della società deviata è stato messo in mano a “uomini e
donne di buona volontà”.
Ecco
perché colgo questo blogging come una risorsa per affermare che fare
consulenza educativa alle coppie, progettare percorsi ad hoc per
bambini e le loro famiglie con manifesti disagi, lavorare nel
pre-parto e nel post e infine essere mediatrice familiare è un
progetto politico di pedagogia che non sarà mai pagato per quello
che ha implicato il professionalizzarsi ma lo sarà ampiamente in
termini di soddisfazione per aver contribuito alla costruzione di una
società più equilibrata e più felice.
Voglio
farvi qualche esempio.
Se
una famiglia di oggi dove i genitori lavorano, il bimbo va alla
materna tutto il giorno e si ritrova a insieme a fine giornata solo
per qualche ora non è detto che quella coppia attivi di sua
iniziativa le migliori strategie per lo sviluppo del figlio e allora
cosa accade? Lo Stato dopo la gravidanza si è disinteressato di
loro, il pediatra si occupa delle malattie, la scuola segnala se il
bambino è sbagliato e
loro chi li sostiene? Lo psicologo della Asl? Meglio che nulla, mi
dico sempre...
Ma
non è detto che quel nucleo abbia necessità di uno psicologo, forse
avrebbe solo avuto bisogno di un sostegno alla genitorialità che
oggi c’è, per fortuna, almeno tramite i percorsi che i colleghi ed
io proponiamo (a volte riusciamo a farli gratuiti altre no, perché
nel frattempo siamo anche noi consumatori).
Anche
la mediazione familiare in separazione e divorzi è un momento di
pedagogia politica: una coppia si rompe, un tradimento più o meno
fondo si compie, i conflitti si accendono....e i figli? Finalmente
anche in Italia sta diffondendosi la cultura del dividersi come
coniugi restando genitori uniti, finalmente anche il legislatore ha
colto il valore della bigenitorialità: riuscire a favorire il
divorzio psicologico, la messa in un angolo dei propri rancori legati
all’altro e contemporaneamente attivare la costruzione di un
accordo dove i due ex coniugi saranno entrambi vincitori in funzione
del benessere dei figli. Tutto questo preserverà quei bambini dagli
effetti già faticosi e dolorosi di una separazione dei genitori,
evitando loro conseguenti inneschi di possibili disturbi più
complessi e aiuterà i due ex a costruire nel futuro nuove famiglie
imparando nuovi modi di relazionarsi.
Lo
Stato e noi stessi come suoi membri attivi dovremmo avere massima
cura dell’educazione come risorsa concreta per il futuro.
Vania Rigoni
Chi
sono?
Sono
una giovane 41enne fiorentina. Da quando ho 20 anni ho il pallino di
fare pedagogia, di studiare i meccanismi che muovono al cambiamento
delle persone per aiutarli a trovare le strategie migliori alla loro
vita da soli.
Dopo
anni come educatore extra e intra- scolastico, ho lavorato nella
comunità per Madri dell’Ist. Innocenti a Firenze. Da qualche anno
ho un mio studio La Bottega della Pedagogista, che è anche un Blog,
nel quale lavoro come Pedagogista clinico, specialista ADHD e
Mediatore Familiare in separazione e divorzi.
Sono
una Persona ricca di tante emozioni, sensibile alla vita e ai
mutamenti sociali. Amo tutte le forme di espressione di sé, perché
quando si da voce a noi stessi si crea una comunicazione e anche una
relazione con il mondo...e questo è bellissimo.Imparare ad ascoltare
gli altri è la via necessaria a vivere bene in una comunità civile.
Tutti
i contributi su #pedagogiaepolitica verranno raccolti qui.
I blog che partecipano:
Il Piccolo Doge
Ponti e Derive
La Bottega della
Pedagogista
Allenareducare
Nessi Pedagogici
E di Educazione
Bivio Pedagogico
InDialogo
Labirinti Pedagogici
Trafantasiapensieroazione
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