lunedì 8 ottobre 2012

Ho perso un'occasione!

Ecco una cosa che mi ha fatto innervosire e mi ha intristito.
Ero a scuola, a fare uno dei miei interventi con uno dei miei ragazzetti. Un suo compagno, abbastanza "casinista", sta facendo il suo solito show. Si tratta della solita dinamica: fa fatica a studiare e a capire ciò che viene spiegato e si difende facendo lo stupido e disturbando.
La prof lo richiama e lo richiama e lo richiama... alla fine si scoccia e si fa portare il libretto delle comunicazioni e gli mette una nota.
Lui si rabbuia e si calma (troppo tardi, purtroppo) e brontola.
Visto che ho un attimo di tempo mi avvicino a lui e cerco di fargli capire che dovrebbe imparare a fermarsi un attimo prima di arrivare al punto di rottura.
Lui mi risponde con una frase raggelante: "Ecco, oggi dovrò discutere con i miei genitori. Sono stufo. Già li sento discutere tra di loro tutti i giorni... Oggi ci sarà una nuova discussione!" e se ne va.
Purtroppo, in quel momento, non ho tempo di parlare con lui perché mi tocca correre dietro al ragazzetto per cui sono lì e perché dopo poco suona la campanella e tutti gli studenti fuggono.
Ho perso un'occasione, perché questo dodicenne mi ha lanciato una richiesta, ha chiaramente espresso un disagio che avrei voluto cogliere.
Ma non ho potuto.
Non sono lì per lui e non posso cogliere questa occasione se il "mio" ragazzetto mi impegna.
Vorrei segnalare la cosa, ma a chi?
Sicuramente ai professori, ma so già che non coglieranno appieno questo grido di aiuto. Per come li conosco e per il ruolo che hanno si occupano principalmente di didattica e disciplina...
Al dirigente? Potrei, ma so già che non avrà tempo per queste cose: è appena arrivato e si sta occupando di tutta la parte organizzativa di quello che per lui è un nuovo istituto da dirigere.
Alla psicologa della scuola? Non c'è...
Mi sento impotente e frustrato perché vorrei che ci fosse uno sportello con un pedagogista in questa scuola, che possa raccogliere queste occasioni che - malvolentieri e controvoglia - non posso accogliere.
Ma non c'è...
Didattica, disciplina, programmi annuali, assenze, mensa... e dove lasciamo il processo di crescita di questi ragazzi?
Già è strano che aprano uno spiraglio, data l'età, ed ancora più difficile è che lo lascino aperto.
La prossima volta che lo incrocio, se ne avrò l'occasione, cercherò di riattivare la comunicazione.
Ma temo che l'occasione ormai sia persa.
E sono frustrato per questo.

2 commenti:

  1. ...penso che insegnanti e docenti si"rifugino" nella didattica perchè non sanno che pesci pigliare sul resto! Ci vorrebbe la figura dell'educatore, forse meglio dell'animatore sociale, all'interno della scuola che possa proporre strumenti specifici di ascolto e rielaborazione con i singoli e con il gruppo, agevoli dinamiche virtuose, riduca situazioni di isolamento attivando percorsi di integrazione e partecipazione, magari di cooperazione tra pari; la didattica proposta invece spesso attiva solo dinamiche competitive, e chi vive situazioni critiche viene lasciato ai margini... peccato però che la scuola italiana è oggi quella che è, smantellata da riforme devastanti.
    Complimenti per il blog.
    Paolo

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  2. Purtroppo la scuola è "costruita" da persone che non sono esperte di educazione. Spesso ho "criticato" gli insegnanti perché non svolgono bene il loro lavoro, ma in loro favore ho sempre detto che lavorano in una gabbia e non hanno la formazione adeguata. Il problema è che la scuola media rappresenta uno snodo fondamentale nel processo di crescita di coloro che rappresentano il nostro futuro.
    Siamo certi che stiamo facendo il giusto investimento?

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