martedì 14 agosto 2012

A mia suocera non piacciono i blog? Colpa del TG.

Domenica ero all'abituale pranzo familiare. Come sempre si mangia, si beve, si chiacchiera... Ad un certo punto - non so nemmeno come - è venuto fuori l'argomento del mio blog. Era la prima volta che se ne parlava, la prima occasione in cui se ne citava l'esistenza.
E mia suocera se n'è uscita con una frase che suonava più o meno così: "Io non capisco: in questo mondo dove tutti difendono la propria privacy, chiunque mette in piazza gli affari suoi su internet".
Ora: mia suocera è una donna molto intelligente, curiosa, ragionevole e alla quale piace andare a fondo nelle cose, capirle, prima di criticarle o di esprimere la sua opinione.
Ma non ha mai letto un blog. Soprattutto il mio.
Non ne conosce il titolo, gli argomenti, i temi, la cadenza con cui scrivo, ciò che tratto, gli obiettivi che vorrei raggiungere...
Perché allora è stata così categorica?
Ho cercato di approfondire, ho tentato di comprendere da quale ragionamento uscisse la sua affermazione.
Ed ho scoperto l'arcano!
Al TG hanno parlato del blog di Beppe Grillo. Non so cosa abbiano detto, non è importante. Come non è importante se mia suocera leggerà o meno il mio blog.
Ciò che è importante è che ho compreso nuovamente quanta influenza a livello educativo abbia il telegiornale. 
E di conseguenza quale grande responsabilità.
Se una persona adulta, dotata di discreta intelligenza, con una buona capacità di discernimento e di ragionamento riesce a farsi "indirizzare" in questo modo mi chiedo cosa possa succedere a chi non ha le stesse capacità intellettive. 
Penso ai miei utenti, già tristemente martellati dalle pubblicità - studiate apposta per convincere all'acquisto -, dalle soap opera, dai programmi di "intrattenimento"... 
Ma il telegiornale ha un ruolo fondamentale: ha il compito di far conoscere a tutti ciò che succede nel mondo, ciò che accade, per aiutare le persone ad aumentare la propria conoscenza e la propria capacità di critica. Perché ogni nuova informazione offre una nuova opportunità di scelta.
Il TG ha una responsabilità enorme nella formazione delle persone. E purtroppo non sempre prende sul serio questo compito.
In educazione è indispensabile agire in assenza di giudizio o - quantomeno - di esplicitare il proprio pre-giudizio (inteso nel senso letterale del termine) così da non influenzare l'altro, per lasciargli la libertà di decidere in proprio.
Ogni educatore, ogni agenzia educativa (ivi compreso il TG) ha il dovere di tenere sempre in considerazione il proprio ruolo, quanto la relazione asimmetrica con l'altro possa essere potente (e negativa) se non correttamente condotta.
Altrimenti si abdica al proprio ruolo educativo.
Di formazione e di informazione.

4 commenti:

  1. ragionamento molto interessante...
    La frase detta molto sinceramente da tua suocera mi ha fatto pensare e la collegavo all'idea di usare un blog come mezzo di diagolo e di sostegno... e se tanti la vedessero come se fosse un pò come mettere i fatti miei in piazza??? potrebbe non funzionare come mezzo di sostegno...dove è molto possibile che escano anche cose delicate!!!

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  2. anche i blog hanno delle regole!
    chi gestisce il blog sa cosa vuole scrivere e seleziona, chi commenta viene moderato da chi gestisce e quindi non tutto viene pubblicato autonomamente.
    ovviamente poi dipende dall'obiettivo che uno ha: il blog serve per farsi leggere da tutti (e quindi è pubblico) ma ne esistono anche di "privati" dove solo chi è iscritto può scrivere e leggere...

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  3. Il commento di Silvia mi ha fatto riflettere e pensavo che forse Vasco Rossi può anche mettere in piazza i fatti suoi ma se si vuole fare un blog che sia di riflessione sulla prassi educativa, come quello di Alessandro, le modalità dovranno essere altre. Sicuramente partire dalla propria esperienza ma riportando quello che basta per far sentire che si tratta di vita autentica e non per l'esibizionismo di raccontare sè stessi. E poi naturalmente la riflessione, il ritornare con calma sulle cose accadute per cercarne il senso, per definire un percorso, per intravedere un orizzonte. E alla fine, ultimo ma non ultimo, la ricerca e l'accoglienza del confronto con gli altri.

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    1. Concordo, e mi permetto di sottolineare che la ricerca e l'accoglienza del confronto sono fondamentali. Come fondamentale è la ricerca, l'accoglienza e il rispetto dell'altro. Se non educatori non siamo in grado di farlo tra noi, come possiamo farlo con i nostri utenti? E questo è già un percorso di formazione!

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